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martedì, Maggio 21, 2024

Il ruolo della donna nell’industria finanziaria: le sfide di inclusività, equità sociale ed eguaglianza di genere

Paolo Fiorentino, Amministratore Delegato di Banca Progetto, banca digitale specializzata nei servizi dedicati alle piccole e medie imprese italiane e alla clientela privata che si è sempre distinta sul tema della diversity investendo sul continuo miglioramento del clima aziendale e del benessere dei propri dipendenti favorendo e incoraggiando l’integrazione delle diversità, ha partecipato alla serata evento organizzata da Inclusive Finance, community trasversale al mondo finanziario, bancario e assicurativo, che opera a supporto di tematiche di inclusione ed equità sociale.

Inclusive Finance ha riunito presso Pictet Asset Management a Milano alcuni protagonisti del mondo finanziario per parlare di tematiche di forte attualità come il ruolo della donna nell’industria finanziaria in Italia, di come sostenere in maniera efficace, con azioni concrete, modelli di leadership femminile e del ruolo delle donne in posizioni apicali che contribuiscono a una maggiore performance dell’azienda e alla crescita economica più in generale.

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Erano presenti alla discussione oltre a Paolo Fiorentino, Desirèe Scarabelli, Sales Director di Pictet Asset Management e Simonetta Cristofari, Responsabile Sviluppo Italia di Crédit Mutuel Investment Managers.

Simonetta Cristofari

“Se consideriamo il Global Gender Gap index Ranking 2023 l’Italia è ai piani bassi della classifica, al 79esimo posto a livello globale, ma se andiamo più nel dettaglio notiamo come nel nostro paese siano stati fatti enormi progressi negli ultimi anni nell’uguaglianza di genere: dal 2010 al 2020 in particolare l’Italia ha guadagnato ben 14,9 punti facendo un balzo in avanti importante nelle aree del potere sociale, economico, politico. Oggi siamo ancora due punti sotto il livello europeo ma l’Italia sta lavorando bene. Se poi passiamo alla percentuale di donne che rivestono il ruolo di fund manager l’Italia ha i numeri più alti, posizionandosi nella top five insieme a Spagna e Paesi dell’estremo Oriente. La strada è certamente ancora lunga perché le donne che gestiscono fondi sono ancora poche, a capo di asset minori rispetto agli uomini e a prodotti di nicchia ma il trend è chiaro”.

Paolo Fiorentino

“Gestire le differenze e incoraggiare l’inclusione costituisce per noi un valore aggiunto dal punto di vista umano e un significativo vantaggio competitivo per il business perché si valorizza il contributo unico di ciascun dipendente: in Banca Progetto le donne rappresentano il 48% dei dipendenti totali. Per portare avanti un cambiamento bisogna ‘fare’ e noi, a tal proposito, abbiamo adottato tutta una serie di provvedimenti: per esempio siamo molto flessibili e prevediamo 14 giorni di smartworking al mese per i dipendenti genitori, abbiamo aumentato la retribuzione media delle donne del 9% e previsto un salario di ingresso minimo di 32mila euro. L’integrazione delle diversità è fondamentale, rischiamo di perdere opportunità per l’intero Paese, non valorizzando i talenti e non condividendo. Abbiamo anche in pipeline il progetto di finanziare l’imprenditoria femminile, start-up innovative partendo da un plafond di 30 milioni di euro fornendo anche la consulenza necessaria”.

Banca Progetto è stata la prima Banca, grazie alla partnership con Fidimed, ad erogare il ‘Microcredito di libertà’, un prestito con una durata di sette anni con tasso azzerato dall’intervento dell’Ente nazionale per il Microcredito, gestore di questo progetto sociale del Dipartimento Pari opportunità in collaborazione con Caritas, Abi e Federcasse. Il microcredito imprenditoriale interviene in favore di donne vittime di violenza protette da centri antiviolenza in case rifugio e che, assistite da un tutor, presentano un progetto per avviare una propria impresa.

Desirèe Scarabelli

“Dobbiamo constatare tuttora un tema di gender gap che si verifica già in fase di entry level, e ci sono ancora pochi role model femminili che esprimono un percorso vero di crescita manageriale. Ma più equità tra donne e uomini al comando si traduce in una maggiore disponibilità di competenze, nel miglioramento delle performance e in una
positiva reputazione d’impresa. A livello di sistema, l’impatto è benefico per lo sviluppo sostenibile dei Paesi, come dimostrano recenti ricerche, un aumento più rapido dell’occupazione femminile farebbe crescere il Pil pro-capite europeo di 3 punti percentuali rispetto allo scenario attuale, entro il 2050”.

Banca Progetto

Banca Progetto, banca digitale controllata da BPL Holdco S.à.r.l. – veicolo di investimento appartenente a Oaktree Capital Management – e guidata da Paolo Fiorentino, è nata in un momento di profonda trasformazione del settore bancario italiano con l’obiettivo di diventare in breve tempo uno dei più rilevanti operatori nel mercato del credito alle famiglie e alle imprese. Con sedi a Milano e Roma e una rete commerciale presente su tutto il territorio nazionale, Banca Progetto è specializzata nei servizi per le piccole e medie imprese italiane e per la clientela privata. Si rivolge ai privati con prodotti di risparmio come i conti deposito, la Cessione del Quinto e alle PMI con finanziamenti a medio-lungo termine, acquisti pro-soluto di crediti IVA, nonché factoring. Banca Progetto aderisce a “Parks – Liberi e Uguali”, l’associazione senza scopo di lucro che annovera tra i soci esclusivamente i datori di lavoro, che opera nel settore del Diversity Management per sviluppare strategie di inclusione e buone pratiche sociali rispettose della diversità.

Inclusive Finance è una community milanese nata grazie alla vision di due donne manager del mondo dell’asset management, Paule Ansoleaga Abascal e Simonetta Cristofari, a cui si sono poi aggiunte Alina Di Biase e altre professioniste. La community opera a supporto di tematiche di inclusione ed equità sociale. Dal luglio 2015, ha organizzato 23 eventi, coinvolgendo oltre 400 professionisti della finanza in rappresentanza di più di 50 istituzioni finanziarie. L’obiettivo di Inclusive Finance è quello di guidare un cambiamento concreto verso la parità di genere e creare un ecosistema inclusivo nel settore finanziario. Per fare questo, facilita il networking grazie a una rete solidale di professionisti per incoraggiare la condivisione di idee, aumentare la consapevolezza, incoraggiare una mentalità inclusiva, migliorare le condizioni lavorative e personali delle donne e di tutti quelli che si trovano in situazioni svantaggiate.

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