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venerdì, Marzo 29, 2024

La mostra su Vatteroni si allarga al Museo del Marmo: verso un futuro ‘dinamico e diffuso’. Biglietti con lo sconto

C’è un futuro per il museo che sconfina dalla definizione, supera i limite delle mura e va oltre il ‘topos’. Un futuro dinamico e creativo che può e deve riguardare anche il Museo del Marmo. E’ stato un dibattito partecipato, ricco di spunti e idee quello che si è svolto giovedì attraverso la tavola rotonda organizzata e moderata dalla professoressa Luisa Passeggia nell’ambito delle iniziative collegate alla retrospettiva sull’artista carrarese Felice Vatteroni.

Il tema da affrontare nella sede del Museo del Marmo, che dal 1995 custodisce ben 14 opere dello scultore apuano, era quello di un museo diffuso e dinamico capace di andare oltre la definizione di luogo di salvaguardia e tutela per trasformarsi in un percorso capace di coinvolgere il visitatore che diventa soggetto attivo e partecipante. Alla tavola rotonda hanno partecipato rappresentanti di Fondazione Cassa di risparmio di Carrara, Comune di Carrara,  Rotary Club Carrara e Massa, Club Unesco Carrara dei Marmi.

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La tavola rotonda al Museo del Marmo

Il presidente della Fondazione CrC, Enrico Isoppi, e l’assessora alla cultura di Carrara, Gea Dazzi, hanno evidenziato l’importanza di una riflessione sulla sostenibilità e fruibilità per tutti perché non c’è vera cultura se non è messa a disposizione di tutti. In questo percorso il Museo del Marmo rappresenta un nucleo centrale di sviluppo culturale e artistico nel cuore di Carrara, ha ribadito Dazzi. Assenti per cause di forza maggiore i rappresentanti della Fondazione Marmo, hanno comunque fatto avere un contributo alla discussione auspicando “una visione condivisa della gestione della rete museale e del patrimonio, da costruire anche in altre occasioni di confronto come questa, in un ciclo di progettazione pluriennale” che vada oltre l’esigenza contingente.

Laura Gennai, per il club Unesco Carrara dei marmi  nell’ottica di valorizzazione del Museo del Marmo ha proposto “la costituzione di una sezione antropologica del museo volta a indagare il rapporto uomo-marmo”. Gianvincenzo Passeggia presidente del Rotary ha sottolineato la “necessità di valorizzare l’identità creativa dj Carrara in maniera sistemica che coinvolga tutti i settori da quello scolastico a quello culturale ed economico”. Un contributo scritto anche da parte dell’Accademia di Belle Arti. 

Si è poi aperto un dibattito che ha coinvolto il pubblico con pure alcune testimonianze che hanno fatto luce sul passato del Museo del Marmo. Come le parole dell’architetto Carlo Americo Lenzi che ha collaborato all’allestimento originario, ricordando come il luogo nasca “non come museo archivistico e statico ma per offrire una visione di futuro attraverso l’arte”.

Ma non è vero ‘museo diffuso’ senza una collaborazione con gli altri poli culturali della città ed è alla fine questo uno degli obiettivi della retrospettiva su Felice Vatteroni: creare un percorso attorno all’artista che tocchi alcune tappe principali, partendo ora da Palazzo Binelli dove al piano nobile è allestita la mostra dedicata alla vita e alle opere dell’artista, per arrivare al Museo del Marmo. In quest’ottica la sinergia fra le due realtà: i visitatori della mostra di Vatteroni a Palazzo Binelli potranno infatti ottenere uno speciale voucher con cui poter entrare al Museo del Marmo al prezzo convenzionato di 3 euro così da completare la visita alle opere di Vatteroni e scoprire molto altro ancora. 

La curatrice Luisa Passeggia illustra la mostra su Felice Vatteroni

Ricordiamo che la mostra di Vatteroni a Palazzo Binelli è aperta fino al 13 gennaio, dal giovedì alla domenica dalle ore 16 alle 20. Chiusura nei giorni di festa il 25 dicembre, 31 dicembre e 1 gennaio. Apertura in altri orari su richiesta. Per informazioni tel. 0585 – 775216, email fondazioneprogettisrl@gmail.com

Il terzo e ultimo appuntamento in programma nell’ambito della rassegna sarà ad anno nuovo, giovedì 12 gennaio alle ore 17 a Palazzo Binelli per la conferenza ‘Arturo Martini e Henri Moore, tracce a Carrara’. 

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