E’ un quadro disastroso quello che emerge dalle prime verifiche che Confindustria Toscana Nord sta effettuando sui danneggiamenti provocati alle imprese dalle alluvioni iniziate già nel tardo pomeriggio di ieri. “Eventi atmosferici che erano previsti ma non di questa entità e pericolosità – afferma l’associazione – , non consentendo quindi misure cautelative straordinarie; danni in molti casi anche estremamente gravi e comunque di enorme estensione, andando a coprire in misura diversa quasi tutto il territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord; difficoltà a gestire la fase immediatamente successiva all’alluvione, con fango e detriti da rimuovere; servizi essenziali come acqua potabile, energia elettrica, reti di comunicazione che in alcuni luoghi sono assenti o limitati”.
Preoccupano anche, in prospettiva, i gravi danneggiamenti agli impianti, che rischiano di rimanere inattivi dato che per alcuni di essi i ricambi erano già adesso di difficile reperimento: fermi di produzione sono probabili. Un altro forte elemento di criticità è dato dagli effetti delle relazioni di filiera interne al territorio interessato dalle alluvioni: imprese che sono rimaste indenni dagli effetti diretti dei fenomeni potrebbero comunque subire rallentamenti o fermi della produzione a causa dei danneggiamenti subiti da fornitori o clienti in relazione a macchinari o materiali.
La massima concentrazione dei danni è nel pratese, dalla città capoluogo a Montemurlo fino a tutti i comuni della provincia, oltre a Campi Bisenzio, in particolare all’area industriale di Capalle, e Calenzano; ma problemi molto seri ci sono anche in comuni del pistoiese come, soprattutto, Quarrata, ma anche Agliana, Montale, Lamporecchio, Monsummano e vari altri; meno critica la situazione della lucchesia e della Versilia, ma gli eventi calamitosi non hanno risparmiato nemmeno quelle aree.
Le stime dei danni al sistema produttivo sono complesse e richiederanno qualche tempo. Intanto dai primi riscontri si può affermare che la loro entità è stimabile, almeno per il momento, nell’ordine di molte decine di milioni di euro.
“Il problema dell’assetto idrogeologico del territorio – afferma l’associazione – , da sempre tanto acuto quanto non sufficientemente gestito, ingigantisce con gli eventi atmosferici estremi ai quali purtroppo dobbiamo abituarci, ci dicono gli esperti, in conseguenza dei cambiamenti climatici. Oltre all’obiettivo generale di contrastare questi ultimi con una seria ed efficace politica ambientale, il tema della gestione del territorio si manifesta in questi casi in tutta la sua drammaticità”.
Ma nell’attuale fase emergenziale va data la priorità alle misure da assumere immediatamente per alleviare i disagi in atto. Confindustria Toscana Nord, in coordinamento con alcune amministrazioni locali, è impegnata già dalle prime ore di stamani a raccogliere prima possibile dati che consentano di quantificare i danni, ai fini della richiesta di misure di ristoro e di attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori impossibilitati a prestare la loro opera a causa della situazione determinatasi.
L’appello che Confindustria rivolge alle imprese è di compilare, se possibile entro oggi 3 novembre ma comunque con la massima celerità, il modulo posto a disposizione di tutte le imprese, socie e non, sulla home del sito www.confindustriatoscananord.it.
“Pur nelle difficoltà che le imprese stanno vivendo – conclude – , raccomandiamo di compilare il modulo, oltre che di documentare con il massimo dettaglio i danneggiamenti subiti, ai fini di future misure risarcitorie”.
Sulle conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla regione, causando danni e vittime, interviene anche Marco Neri, presidente di Confagricoltura Toscana. “Gli agricoltori di Confagricoltura Toscana sono vicini alle vittime di questa sciagura – afferma – . Purtroppo si è verificato quello che gli agricoltori denunciano da tempo: il nostro territorio non è resiliente verso le emergenze del clima che sta cambiando rapidamente. Un fenomeno che ha portato oltre 200 litri d’acqua per metro quadro nelle nostre zone era fino a qualche anno fa inimmaginabile: in poche ore è caduto circa un quarto delle precipitazioni annue medie della nostra area”.
Cambiamenti tanto rapidi nel clima impongono, per Confagricoltura, un cambiamento altrettanto rapido da parte delle politiche del territorio. “E’ necessario cambiare le regole di ingaggio all’interno dei Consorzi di Bonifica, dando più rappresentanza gli agricoltori che conoscono meglio dei politici, presidiandolo, il territorio e quindi le vere priorità. Fondamentale inoltre è dare maggior peso, in ambito regionale, all’assessorato all’Agricoltura anche in materia di scelte ambientali essendo la maggior parte dell’ambiente toscano agricolo e boscato”, conclude Neri.