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mercoledì, Aprile 24, 2024

Montagna e musica. Al Festival sulle Apuane il cantautore Paolo Benvegnù e l’Orchestra Multietnica di Arezzo

Ultimi appuntamenti della decima edizione del Festival di concerti in quota “Musica sulle Apuane”, il cui direttore artistico è Gioia Giusti, concertista e vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali. La rassegna “propone un connubio tra montagna e musica, con l’intento di valorizzare il territorio apuano, incentivare un turismo ecocompatibile e consapevole, portare l’arte e la cultura, prodotti umani, al cospetto della bellezza della natura, per generare rispetto per l’ambiente, profondità di emozioni e loro condivisione”. Tutti i concerti sono a ingresso libero, senza obbligo di prenotazione.

Domenica 4 settembre alle 17,30 a Campocecina (Carrara) si esibirà, assieme al noto chitarrista e cantautore italiano Paolo Benvegnù, l’Orchestra Multietnica di Arezzo, costituita nel 2007. L’OMA ha tracciato in questi anni di concerti, spettacoli teatrali e laboratori in tutta Italia un percorso di culture e di tradizioni. Un percorso di pace, di nomadismo e di amore per le proprie radici, che dal Nord Africa sale per la Turchia, la Grecia, i Balcani, l’Est Europeo, e arrivano al nostro Paese, alle coste bagnate da quello stesso Mediterraneo che unisce e allontana i popoli, oggi un percorso di nuove migrazioni.

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“Cultura e musica significano pluralità, confronto e mescolanza – si legge sul sito del Festival – . Questo il principio ispiratore del progetto che oltre dieci anni fa ha portato alla costituzione dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Un laboratorio permanente, sempre aperto a nuovi inserimenti di musicisti soprattutto stranieri e seconde generazioni, che oltre ai concerti promuove laboratori e lezioni concerto per le scuole del proprio territorio, per profughi e richiedenti asilo. Attività che i musicisti OMA realizzano con l’obiettivo di dare il proprio contributo alla creazione di una società multiculturale coesa, in cui la diversità sia considerata un valore”.

L’attuale formazione dell’OMA è costituita da circa 35 musicisti provenienti da Albania, Palestina, Libano, Nigeria, Congo, Costa d’Avorio, Argentina, Colombia, Bangladesh, Giappone, Romania, Russia, Svizzera e dalle più svariate regioni italiane e propone un repertorio che spazia dalla tradizione araba a quella ebraica, dal Mediterraneo all’est Europa, dal Bangladesh al Sudamerica, offrendo al pubblico una vera e propria festa di suoni e di colori.

Il programma prevede musiche tradizionali delle aree del mediterraneo incrociate con la tradizione italiana ed europea. Un repertorio basato sulla contaminazione e sulla mescolanza tra brani popolari e brani originali di Paolo Benvegnù, tra i quali Cerchi nell’acquaAndromeda MariaRosemary Plexiglass e altri.

Il concerto di Marco Rovelli (foto dal sito del Festival)

“Portami al confine” è invece lo spettacolo che chiude il Festival, domenica 11 settembre alle 15,30 a Canal da l’Acqua, Resceto (Massa), tratto dal quarto album solista di Marco Rovelli, caratterizzato da sonorità più elettriche, diversamente da Tutto inizia sempre, prevalentemente acustico e “cameristico”. Con il violoncello di Lara Vecoli e le sue ariose e profonde tessiture, insieme alle architetture spaziotemporali della chitarra drone di Paolo Monti (The Star Pillow) che dissemina svariati spettri sonici che aprono mondi. Ne viene fuori un sound potente, che dà una trama unica a canzoni che hanno strutture spesso diverse, come del resto nel disco precedente. Il tema del disco è il confine, che è il concetto fondamentale del nostro mondo. I confini da superare, sempre: quelle dei migranti, quelli di chi pensa che Nostra patria è il mondo intero, ma anche i confini che superiamo ogni volta quando ci avviciniamo l’uno con l’altro, a partire dalle relazioni d’amore.

Info sul sito www.musicasulleapuane.it

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