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giovedì, Dicembre 12, 2024

Ospedale del Cuore, bilancio del primo anno del nuovo blocco operatorio: 2600 interventi di cui 300 su piccoli pazienti

E’ passato un anno esatto da quella giornata storica che ha  traghettato Monasterio nel futuro. Era il 31 maggio 2023 quando il Maestro Andrea Bocelli e il campione del mondo Marco Tardelli tagliavano il nastro del nuovo blocco operatorio dell’Ospedale del Cuore, a Massa. 

Un investimento da 17,7 milioni di euro (cofinanziato dalla Regione Toscana), il più grande dalla nascita dell’Opa, il progenitore dell’Ospedale del Cuore.

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Quasi 3.200 metri quadrati, 6 sale (una in più del vecchio blocco) di cui 1 ibrida, fiore all’occhiello del nuovo blocco. Grazie ai suoi oltre 100 metri quadri e alla dotazione tecnologica d’avanguardia, la ibrida ha consentito interventi di altissima complessità che hanno richiesto la presenza di team multidisciplinari. Come è accaduto lo scorso dicembre quando la sala ha ospitato i professionisti di Monasterio, Asl e Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana per il parto di una mamma con  grave cardiopatia.

Altissima tecnologia, quindi, nuove applicazioni, potenziamento delle tecniche mini invasive e una chirurgia del cuore sempre più disegnata intorno al paziente e alla sua storia clinica: il nuovo blocco operatorio ha consentito tutto questo valorizzando competenze, professionalità e attitudine al lavoro di squadra.

E i numeri confermano i risultati: lo scorso 28 luglio il primo intervento nelle nuove sale, un’operazione di riparazione della valvola mitrale in una paziente di 64 anni, svolto dai cardiochirurghi dottor Marco Solinas, direttore della Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia adulti, e dal dottor Giacomo Bianchi, insieme al resto dell’equipe. L’intervento è stato eseguito con tecnica endoscopica che solo pochi centri al mondo sono in grado di realizzare con questi risultati. Da quel giorno, il blocco operatorio ha accolto 2.625 interventi (dato aggiornato a fine aprile) di cui 317 su piccoli pazienti. In 120 casi la sala ibrida ha consentito interventi ad altissima complessità che hanno visto la collaborazione di figure professionali diverse. Dei 2.635 interventi, 1.679 sono state procedure emodinamiche eseguite attraverso l’inserimento di cateteri nei vasi sanguigni (come in caso di  ischemie ed infarti). 

Il dottor Giuseppe Santoro

“La sala ibrida – spiega il dottor Giuseppe Santoro, direttore dell’unità operativa di Cardiologia Pediatrica – con l’impiego delle tecniche più innovative, ha consentito una stretta collaborazione tra cardiochirurgo ed emodinamista permettendo loro di lavorare come una squadra unica, con l’obiettivo del  miglior risultato per il paziente. Il nuovo blocco operatorio costituisce un sicuro volano per un migliore, più personalizzato e meno impattante trattamento di pazienti pediatrici  e adulti”.

Un concetto ribadito dal dottor  Marco Solinas: “Questo primo anno  del nuovo blocco operatorio – spiega – ha segnato un enorme passo in avanti anche nell’organizzazione del lavoro, ma ancor di più ci ha consentito di spingere le tecniche di chirurgia mininvasiva cardiaca, già utilizzate in Monasterio, al massimo delle loro possibilità. La sala ibrida offre una piattaforma su cui costruire una nuova chirurgia cardiaca sempre rivolta al paziente e sempre più mirata alle sue condizioni fisiopatologiche”.

I medici Solinas e Bianchi

Un compleanno importante, quindi, perché conferma il livello di eccellenza di Monasterio  nel coniugare tecnologia e potenziale umano, con l’obiettivo di garantire al paziente una sempre maggiore qualità della cura.  

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