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lunedì, Aprile 29, 2024

Procede la ricostruzione del ponte della Tambura: sarà simile a quello abbattuto che caratterizzava la valle

Nel settembre scorso sono iniziati i lavori per la costruzione del nuovo ponte della Tambura, sulla strada provinciale n. 50 di Vagli (nel comune di Vagli), dopo che il precedente era stato chiuso nell’aprile 2020 per motivi di sicurezza. Tutto questo secondo il progetto redatto dalla Provincia di Lucca che prevedeva, appunto, interventi radicali di ricostruzione e messa in sicurezza della struttura.

La consegna del cantiere avvenne durante un sopralluogo cui presero parte il presidente della Provincia Luca Menesini, il consigliere provinciale con delega alla viabilità della Garfagnana Andrea Carrari, il dirigente del settore viabilità dell’ente ing. Pierluigi Saletti, il progettista ing. Massimo Viviani e i rappresentanti della ditta “Vando Battaglia costruzioni srl” di Gallicano che si era aggiudicata l’appalto da 2,8 milioni di euro.  

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Il presidente Menesini e il consigliere delegato Carrari nell’occasione ricordarono “che erano riusciti ad ottenere 500mila euro aggiuntivi sui 2,3 milioni di euro stanziati dal Mims per far fronte all’impennata dei prezzi delle materie prime. Il vecchio ponte costruito negli anni ‘50 del secolo scorso non aveva più i requisiti di sicurezza e i rilievi tecnici effettuati prima e dopo la chiusura al traffico ne hanno confermato le criticità. Un’analisi accurata poi del rapporto costi-benefici ha fatto poi propendere i tecnici per l’intervento radicale di ricostruzione. L’obiettivo adesso è quello di inaugurare il nuovo ponte all’inizio della stagione autunnale 2023 per riconsegnare alla comunità di Vagli e a tutti coloro che percorrevano quotidianamente questa importante via di collegamento”.

Per quanto riguarda il dettaglio dell’intervento, dal punto di vista strutturale è prevista la demolizione dell’impalcato del ponte e delle pile e la successiva ricostruzione con caratteristiche funzionali e prestazioni superiori.

Distrutta con esplosivo la vecchia struttura “i lavori di costruzione del nuovo ponte – così si legge nella descrizione del progetto – vengono realizzati con l’installazione di cassoni in acciaio e soletta superiore in cemento armato, per una larghezza di 11 metri, organizzati con due corsie ai lati protette, della larghezza di un metro e mezzo e una parte centrale per il transito dei veicoli, larga 8,50 metri, conforme, quindi, con quelle che sono le normative di una carreggiata di categoria F2 e, cioè, ‘locale ambito extraurbano. Il nuovo ponte della Tambura sarà esteticamente simile all’opera realizzata negli anni ‘50 poiché – come si evince dalla relazione tecnica e dai progetti della Provincia – “da un punto di vista architettonico e paesaggistico rappresenta un elemento caratterizzante la valle ed è per questa ragione che l’aspetto architettonico e il tracciato sono stati mantenuti più fedeli possibile all’opera originale”.

Ebbene oggi questo ponte vede già la realizzazione dei due piloni che reggeranno la nuova struttura sul fiume Edron, per cui è senz’altro prevedibile la sua inaugurazione entro i tempi stabiliti con la ditta appaltatrice. Si tratta infatti di una struttura che permette di raggiungere direttamente la Valle Arnetola con le sovrastanti cave di marmo da cui viene estratto anche la preziosa varietà “calacatta” che – fra l’altro – adorna le pareti delle stazioni della metropolitana di Mosca.

Mario Pellegrini

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