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sabato, Maggio 4, 2024

Quando l’arte è una storia di famiglia: le figlie di Arturo Martini e Gino Severini come “modelle” del Novecento

Una mostra d’arte non è mai solo una semplice sequenza di opere, frutto di diverse espressioni artistiche e sensibilità e ordinate secondo criteri oggettivi cronologici o stilistici. Talvolta un’esposizione può regalare “incontri” davvero inaspettati, curiosi, perfino poetici.

Accade a Palazzo Cucchiari di Carrara, dove fino al prossimo 29 ottobre è in corso la mostra Novecento a Carrara. Avventure artistiche tra le due guerre, a cura di Massimo Bertozzi. Tra le oltre 120 opere sistemate nelle sale dell’elegante Palazzo Cucchiari, per esempio ve ne sono alcune che rappresentano bambini e infatti l’allestimento espositivo genera l’incontro di due figlie d’arte: Maria, chiamata Nena, figlia di Arturo Martini e Gina, figlia di Gino Severini, due autentici protagonisti dell’esposizione di Carrara che un secolo fa scelsero le proprie figlie come “modelle” di importanti realizzazioni artistiche.

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“La terracotta di Martini esposta a Torino nel 1930 col titolo La mia bambina – dice Bertozzi -, è stata modellata ad Albissola durante l’estate e alla fine delle vacanze, Nena è affacciata al finestrino del treno che la sta riportando in collegio, le braccia, strette al busto, aggettano nel vuoto, nella posizione, un tempo vietata, di sporgersi dal finestrino: l’espressione malinconica dello sguardo è supportata dalla bocca socchiusa, di chi vorrebbe dire qualcosa di lamentevole, ma si trattiene perché tanto è inutile. La sua posa asimmetrica accoglie suggestioni anticlassiche e a modo loro novecentesche, sempre in bilico tra intimismo del sentire e monumentalità della forma, tra realismo e astrazione, e tuttavia c’è in questa figura, grazie alle sottili vibrazioni della materia, un vigore naturale nuovo, assaporato subito di Carrà, per il quale ‘non è più soltanto architettura di volume ma forma rattenuta e sentimento poetico’”.

Anche il pittore cortonese Gino Severini ritrasse la figlia Gina nel 1927, come omaggio al pittore e miniatore francese Jean Fouquet, al culmine della stagione del suo ritorno all’ordine e della riscoperta della pittura quattrocentesca. “Gina sposerà lo scultore romano Nino Franchina – afferma il curatore della mostra -, che insieme al suocero sarà uno degli artefici dell’approdo a Carrara di Carlo Sergio Signori, impegnato alla realizzazione del monumento ai Fratelli Rosselli di Bagnole-de-l’Orne”.

Da notare infine che proprio Martini e Signori nel 1947 “lavorarono nello stesso laboratorio – conclude Bertozzi -, probabilmente senza mai incontrarsi e tuttavia intenti a realizzare due opere estremamente significative: Arturo Martini, la statua di Palinuro, monumento al Partigiano Masaccio, l’ultima della sua vita; Carlo Sergio Signori invece con il monolite dei fratelli Rosselli, la sua prima opera in marmo nonché il primo monumento astratto d’Europa”.

INFO MOSTRA

Fondazione Giorgio Conti
NOVECENTO A CARRARA. AVVENTURE ARTISTICHE TRA LE DUE GUERRE
A cura di Massimo Bertozzi
Fino a 29.10.2023
Palazzo Cucchiari, via Cucchiari 1, Carrara
Orari: fino al 17.09.2023: MA-ME-GI-DO ore 9.30-12.30 e 16-20; VE-SA: 9.30-12.30 e 16-23; dal 19.09.2023 fino al 29.10.2023: MA-ME-GI-DO ore 9.30-12.30 e 15-20; VE-SA: 9.30-12.30 e 15-21; chiusa LU
Aperture straordinarie: LU 14.08.2023 ore 9.30-12.30 e 16-20; GI 07.09.2023 ore 9.30-12.30 e 15-23
Ingressi: € 10; ridotto € 8; gruppi 10-29 persone € 8; da 30 in poi € 7; gratuito giovani fino a 18 anni accompagnati dai genitori, portatori di handicap e accompagnatore, giornalisti con tesserino nazionale; previste convenzioni Unicoop, Coop, Touring Club Italiano
Tel. +39 0585 72355
info@palazzocucchiari.it
www.palazzocucchiari.it

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