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lunedì, Dicembre 9, 2024

Rilancio e valorizzazione di borghi storici: S. Pellegrino in Alpe al centro del progetto universitario “Incultum”

San Pellegrino in Alpe in comune di Castiglione Garfagnana, ossia il centro abitato più alto della Provincia di Lucca con i suoi 1560 d’altezza, è al centro di un progetto culturale fra la stessa Provincia e l’Università di Pisa. Si tratta del progetto Incultum (INnovative CULtural ToUrisM in European peripheries) che, ideato e sviluppato dall’Unione Europea è finanziato nel contesto del sistema “Horizon2020”.

Questo piccolo paese sull’Appennino tosco-emiliano è stato infatti scelto come “centro di ricerca” del progetto-pilota n. 5 di “Incultum”, il cui scopo è quello tendente allo sviluppo e al rilancio di quelle piccole località che, pur trovandosi escluse dalle grandi vie di comunicazione, posseggono una grande vocazione e potenzialità turistica. In concreto questo progetto è gestito dall’Università degli Studi di Pisa, è guidato dalla responsabile scientifica Enrica Lemmi e sviluppato dai ricercatori Adele Cogno, Andrea Pedri e Martina Pirrone con la collaborazione esterna della professoressa Fosca Giannotti della Scuola Normale Superiore di Pisa.

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“Il progetto Incultum – ha spiegato in proposito la dott.ssa Enrica Lemmi – ha come obiettivo il trasferimento dell’innovazione, tecnologica e di processo, in aree periferiche dell’Europa, al fine di valorizzare i patrimoni culturali a forte identità territoriale in chiave di ‘rilancio’ turistico e imprenditorialità diffusa, stimolando altresì la crescita in consapevolezza delle comunità locali e delle giovani generazioni”.

La Provincia di Lucca, che fa parte di questo progetto tende soprattutto al rilancio del Museo Etnografico “Don Luigi Pellegrini”, di cui è proprietaria la Curia Arcivescovile, ma che lo gestisce in prima persona. Ed a questo proposito il presidente della Provincia Luca Menesini, ha incontrato nei giorni corsi i ricercatori dell’Ateneo pisano dichiarandosi “entusiasta del progetto di rilancio e della sinergia che si è creata”.

In particolare il progetto-pilota incentrato sul piccolo borgo appenninico, ha portato avanti tre settori di interesse pensati per cercare di catalizzare l’attenzione su San Pellegrino in Alpe. In primis, il team di ricerca Incultum è stato uno dei principali promotori della riapertura del Museo Etnografico “Don Luigi Pellegrini”, visitabile dallo scorso 1° giugno, e della sua futura promozione sia con metodi standard (volantini, locandine e dépliant), sia attraverso il coinvolgimento degli organi di informazione locale. Inoltre, il Museo è al centro di un progetto, in sinergia con la Provincia di Lucca, che ne ha ripensato la fruizione e l’accessibilità, con un occhio di riguardo alle giovani generazioni: è in programma l’installazione di una rete Wi-Fi capillare in tutte le 15 sale della struttura oltre all’applicazione, in futuro, di numerosi QR-code informativi e altri sistemi multimediali interattivi.

Un lavoro, dunque, che ha trovato nel museo la propria “stella polare”, ma corredato dal fondamentale impegno dei residenti e delle attività commerciali del territorio con cui il team di ricerca ha indetto due giornate di formazione in cui si è discusso del futuro del piccolo borgo e delle possibili strategie di rilancio.

Ultimo, ma non meno importante, è la scelta di utilizzare un “approccio narrativo” per dare ancora maggior risalto alla struttura museale: attraverso lo spettacolo “Un prete, due santi, un confine e 4000 pezzi unici”, l’attrice versiliese Elisabetta Salvatori ha infatti dato nuovi strumenti di visita a tutti gli spettatori presenti, e con già più di dieci interpretazioni a cavallo tra 2022 e 2023 sono centinaia le persone che hanno potuto godere di questa “visuale” privilegiata.

Improntando lo sviluppo secondo un paradigma che vede cultura e natura come i due cardini del turismo del futuro, Incultum, secondo metodi di azione e strategie diverse tra loro, ha preso il via nel 2021 (con termine nel 2024) con 10 progetti-pilota in 9 Paesi europei (Albania, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda, Svezia, Grecia, Slovacchia e Italia, unico paese con due progetti finanziati) e presi in carico da numerose università e associazioni coinvolte nel turismo culturale.

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