Il cambiamento climatico coi suoi effetti devastanti sulla natura, sulle persone e sugli animali, la guerra in Ucraina e la recente pandemia, sono i temi delle 26 opere su tela che costituiscono il percorso della mostra pittorica “Da Sant’Anna di Stazzema a Bucha – l’umanità attraversa le intemperie” dell’artista versiliese Carlo Carli esposte in alcune delle sale monumentali di Palazzo Ducale, a Lucca, fino al 19 settembre.
La rassegna – ad ingresso gratuito – inaugurata oggi (sabato 2 settembre) è organizzata dalla Provincia di Lucca con il patrocinio del Comune di Stazzema, del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema e dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema 12 agosto 1944.
Al taglio del nastro che ha aperto il sipario sulla mostra, curata da Claudia Baldi, presenti numerosi rappresentanti istituzionali: il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente della Provincia Luca Menesini, il sindaco del Comune di Lucca Mario Pardini, l’assessore regionale Stefano Baccelli e i consiglieri regionali Valentina Mercanti e Vittorio Fantozzi, nonché il sindaco di Castelnuovo Garfagnana Andrea Tagliasacchi e il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna di Stazzema Umberto Mancini.
Nella sala Staffieri e nella galleria Ammannati di Palazzo Ducale, la rassegna pittorica si sviluppa tra fatti di cronaca e immaginazione, estetica e memoria storica: viva espressione di un percorso artistico che privilegia temi di contenuto sociale e di impegno civile, nonché la sensibilizzazione delle coscienze che Carlo Carli – già parlamentare della Repubblica dal 1994 al 2006 e sottosegretario ai Beni e Attività Culturali con il Governo Amato, originario di Pietrasanta e primo firmatario della legge istitutiva del Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema – s’impegna a raggiungere.
“Sono particolarmente felice – dichiara il presidente della Provincia Luca Menesini – che Palazzo Ducale, da secoli centro politico-amministrativo della città e del suo territorio, apra le sue splendide sale monumentali per la mostra di Carlo Carli: un viaggio morale attraverso tematiche attuali che riguardano tutti, e che ci portano a riflettere profondamente. L’occasione della mostra pittorica, oltre a rappresentare un arricchimento culturale per visitatori e turisti, offre altresì l’opportunità di scoprire gli ambienti di uno dei complessi architettonici più grandi, antichi e prestigiosi del capoluogo ripercorrendo idealmente, sala dopo sala, i suoi otto secoli di storia”.
L’intento di Carli artista e comunicatore attraverso la forza evocativa delle immagini, è quello di trasmettere il messaggio potente dell’Umanità come valore universale oltre qualsiasi conflitto e prevaricazione, accostando la fotografia digitale, la grafica e il successivo intervento pittorico e creando un parallelismo attraverso reinterpretazioni personali di dipinti celebri, realizzando così un ponte visivo tra presente e passato.
I suoi quadri affrontano argomenti di grande attualità: la siccità causata dal cambiamento climatico, la pandemia da Covid 19, la guerra in Ucraina, nonché la recente alluvione in Romagna. Ecco “Romagna 23” si ispira a uno degli episodi simbolo di quest’ultimo disastro nazionale, quello di un carabiniere che porta sulle spalle un anziano per salvarlo dalla furia delle acque dopo l’esondazione del Lamone a Faenza, avvenuta il 16 maggio scorso.
“Ciò che colpisce dei lavori di Carli – dichiara la curatrice della mostra Claudia Baldi – è l’immediatezza del messaggio, la visione d’insieme diretta e coinvolgente, che accostando la fotografia digitale, la grafica ed il successivo intervento pittorico, attraverso anche il parallelismo con le citazioni di dipinti celebri, crea un ponte visivo tra presente e passato”.
Tra le varie opere spicca il trittico dedicato alla guerra in Ucraina, esposto a Venezia e Sant’Anna di Stazzema ed ora in mostra a Palazzo Ducale: un grido disperato e al contempo un manifesto contro le atrocità del conflitto, dove il colore antinaturalistico, volutamente espressionista, accentua nei rossi vermigli, nei verdi accesi, nel segno spesso e nero dei contorni, la drammaticità dei soggetti trattati. Nelle tele del trittico Carli avvicina le immagini della cronaca, derivate dai reportage fotografici di guerra a celebri opere della storia dell’arte: “La strage degli innocenti” di Guido Reni, che si basa su un episodio narrato nel Vangelo di Matteo, evidenziando la disperazione delle madri che piangono sui corpi senza vita dei figli, la “Flagellazione di Cristo” di Caravaggio, in cui la figura del Cristo emerge nel dramma assoluto della sua Passione, mentre gli aggressori sono come sprofondati nel buio del loro terribile atto. Nella tela centrale, forse la più intensa delle tre, Carli sceglie di inserire un frammento dell’opera di Goya “3 maggio 1808”, che celebra il sacrificio dei patrioti spagnoli che si opposero all’invasione delle truppe napoleoniche. Il protagonista è un contadino ribelle, condannato a morte, che affronta il suo sacrificio a favore della libertà inginocchiato, con braccia alzate e sguardo rivolto al plotone d’esecuzione: un gesto potente e tragico, enfatizzato dalla luce diretta che ne esalta la grande dignità umana.
La narrazione visiva si arricchisce delle immagini della cronaca, che evidenziano i drammi della guerra; gli sfollati che fuggono, i bombardamenti di Mariupol, la strage di civili di Bucha. Nelle opere più recenti, esposte per la prima volta, attraverso la sintesi visiva stingente ed il colore antinaturalistico, Carli coglie tutta la drammaticità di un’umanità ferita, accostando le immagini della cronaca alle citazioni-reinterpretazioni dell’Urlo di Munch e di “Guernica” di Picasso.
Delle opere di Carlo Carli, l’esperto e critico d’arte Alessandro Romanini, presente all’inaugurazione, dice: “rappresentazioni pittoriche prelevate direttamente dalla cronaca ed elementi pittorici ‘citati’ e reinterpretati cromaticamente presi in prestito dall’immenso repertorio offerto dalla storia dell’arte, che fa parte della memoria collettiva. Il comunicativo della cronaca e il suggestivo della memoria, la temporalità asettica (perché ripetuta migliaia di volte dai mass media) e quella ‘affettiva’ divenuta geneticamente parte della memoria e del modo di vedere del mondo occidentale (e non solo) dei capolavori della pittura, si uniscono sinergicamente, dimostrando anche, che l’attività artistica di Carli è una forma etica, una filosofia che si trasforma in prassi, dando forma a un pensiero”.
Biografia
Nato a Pietrasanta il 13 dicembre 1945, Carlo Carli frequenta, della stessa città, l’Istituto Statale d’Arte “Stagi”. Consegue il diploma di Magistero d’Arte presso l’Istituto statale di Porta Romana di Firenze; frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze e, successivamente, si dedica all’insegnamento di Discipline Artistiche. Partecipa a numerose esposizione e manifestazioni artistiche in Italia e in Europa. Alcune sue opere sono collocate in diverse sedi istituzionale italiane ed europee, musei pubblici e privati. Il 25 aprile scorso sulla facciata della Fabbrica dei Diritti di Sant’Anna di Stazzema è stato installato il trittico in ceramica “Da Sant’Anna di Stazzema a Bucha”, copia del quale sarà collocato nella cittadina Ucraina aprendo così un ponte ideale tra due luoghi simbolo di martirio (Parco Nazionale della Pace di Sant’Anna di Stazzema ) in omaggio a tutte le vittime civili di guerra innocenti nel segno della memoria, della solidarietà e della pace. Carlo Carli svolge un’intensa attività politica che lo vede eletto in parlamento, deputato dei Democratici di Sinistra, nella XII, XIII, XIV Legislatura. Durante il Governo Amato II è stato nominato sottosegretario di Stato dei Beni e Attività Culturali.
La mostra rimarrà aperta, ad ingresso libero, fino al 19 settembre dal lunedì al venerdì con orario 15 – 18.