All’inizio della carriera, più di 40 anni fa, il Cuarteto Latinoamericano si è dedicato – come ogni quartetto d’archi che si rispetti – alla musica di Mozart, Beethoven, Ravel e dei più grandi autori europei considerati “classici”. Ma ben presto i tre fratelli Bitrán (i violinisti Saúl e Arón, il violoncellista Alvaro) e il violista Javier Montiel hanno scelto di eseguire principalmente la musica “colta” di compositori dell’America Latina e degli Stati Uniti e di far conoscere lo sconfinato patrimonio musicale che caratterizza il “Nuovo mondo”. Domenica 10 marzo il Cuarteto Latinoamericano suonerà per la prima volta a Lucca, nell’ambito della stagione dei concerti dell’Associazione Musicale Lucchese. L’appuntamento è per le ore 17:30 all’auditorium del conservatorio, in piazza del Suffragio.
Formatosi in Messico nel 1982, questo ensemble è riconosciuto a livello internazionale come il più autorevole interprete della musica latino-americana contemporanea e non solo e vanta più di 200 composizioni per quartetto d’archi in repertorio oltre che decine di incisioni e premi internazionali. La discografia completa è di oltre 70 CD all’attivo, a testimonianza della varietà e vastità dei programmi proposti nell’ambito di applaudite tournèe praticamente in tutto il mondo.
Il Cuarteto Latinoamericano – già nominato nel 2002 a due Grammy Awards (l’Oscar della Musica Americana) per “best chamber music” e “best latin music” con il sesto volume dell’integrale dei 17 quartetti per archi di VIlla Lobos (registrati per l’etichetta Dorian) – è risultato vincitore due volte del Latin Grammy per “best classical recording” (migliore incisione classica): nel 2012 con il CD “Brasileiro: works of Francisco Mignone” e nel 2016 con “El Hilo invisibile, Cantos Sefaradies”.
“Spesso ci chiedono dove abbiamo lasciato il guitarrón e il poncho – raccontano i musicisti del Cuarteto – In verità siamo un quartetto d’archi classico e il nostro scopo è far conoscere gli autori colti del nostro continente”.
Il concerto di domenica si apre con il Quartetto n. 17 di Heitor Villa Lobos, ultima opera del compositore brasiliano autore delle celebri Bachiana Brasileiras. A seguire lo struggente Adagio op.11 di Samuel Barber, ispirato dalle Georgiche di Virgilio e reso noto al grande pubblico negli Anni Ottanta perché utilizzato da Oliver Stone nel film Platoon e da David Lynch in The Elephant Man. Immancabili parlando di Americhe, gli omaggi al tango argentino e alla musica di Astor Piazzolla con il raffinato e intenso Four, for tango, e alla musica di George Gershwin con Lullaby. Il concerto si chiuderà con il Quartetto n. 1 op. 20 di Alberto Ginastera, brano in cui la musica folklorica argentina si fonde con una “tecnica internazionale” che guarda a Stravinskij e Bartók.
La biglietteria sarà allestita al Conservatorio e aprirà un’ora prima di ogni concerto. I biglietti per i singoli concerti saranno acquistabili anche online sulla piattaforma Vivaticket.
Per info: 0583 469960.