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giovedì, Dicembre 5, 2024

Viola: “Più uomini e mezzi per la giustizia”. Il Procuratore capo di Milano ricorda l’amico Borsellino

Quarantadue anni di servizio nella magistratura, dalla prima linea contro la mafia in Sicilia e ora a Milano, passando per gli anni di Firenze come Procuratore generale. Marcello Viola ne ha viste tante e ora affronta il prestigioso ruolo di Procuratore capo di Milano con determinazione e anche la serenità che non è stata intaccata neanche dalle polemiche che hanno seguito la sua nomina. Di questo e di altri argomenti legati alla magistratura il dottor Viola ha parlato nel corso del secondo appuntamento de “Gli Incontri del Principe”, andato in scena questa sera al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio. Viola è stato intervistato dal conduttore dei talk show, l’inviato de Il Giornale Stefano Zurlo.

“Milano – ha detto il dottor Viola – è un ufficio che ha una storia prestigiosa che peraltro ha segnato la storia del nostro Paese. Ho trovato un clima sereno, ci si concentra molto sul lavoro. Il mio obiettivo è questo e attendo con serenità la decisione del giudice amministrativo”. Il riferimento di Viola è ai ricorsi al Tar presentati contro la sua nomina da Giuseppe Amato, Procuratore di Bologna, e Maurizio Romanelli Procuratore aggiunto di Milano con quest’ultimo che i pronostici indicavano come sostituto naturale di Francesco Greco. Stefano Zurlo ha chiesto se i ricorsi siano un indice di malessere della magistratura. “Probabilmente – ha risposto Marcello Viola – è necessario fare un’analisi più completa dei criteri di valutazione, non privilegiando soltanto l’anzianità. Il Csm comunque si ritrova a scegliere tra soggetti che hanno quantità e qualità di titoli”.

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Zurlo ha sottolineato come molti avvocati sostengano che a Milano dopo le grandi inchieste del passato i riflettori si siano spenti. “Io non parlo del passato – ha detto il dottor Viola – ho trovato un ufficio con belle professionalità che ha bisogno di serenità per lavorare bene e il nostro obiettivo è questo”.

La vicenda Storari e Amara? “Ci sono indagini in corso e quindi è necessario attendere. Ho vissuto l’era dei veleni di Palermo, e anche come Procuratore a Trapani. Sono dinamiche che sono abituato ad avere presenti”.

Quanto alla riforma del ministro Marta Cartabia, “Come diceva l’amico Rosario Livatino non ci si deve sottrarre alle riforme. Una cosa è certa che per attuare una riforma che ha spunti importanti e significativi bisogna superare la sofferenza degli organici. La riforma del ruolo del Gup la vedo in termini positivi”.

Zurlo ha poi trattato il tema dello sciopero indetto dall’Associazione nazionale magistrati. “Non vorrei – ha detto Viola – che ci si spostasse su un terreno di aziendalizzazione. Le correnti in qualche caso sono state una grossa stortura e lo abbiamo visto”.

Trent’anni dopo Capaci e la strage di via D’Amelio il dottor Marcello Viola ricorda con affetto chi è stato in prima linea e soprattutto Paolo Borsellino: “Un pensiero molto affettuoso. Mi legava un affetto vero e sincero. È un dolore immenso che neanche dopo trent’anni si attenua. In ogni caso verso Paolo Borsellino e tutti coloro che sono caduti a difesa dello stato contro la mafia abbiamo un debito sotto il profilo della memoria, della giustizia e della verità che dobbiamo onorare innanzitutto per il rispetto nei loro confronti”.

All’appuntamento erano presenti Fabio Roia, presidente vicario del Tribunale di Milano, Melania Rizzoli, assessore alla formazione e al lavoro della Regione Lombardia, il direttore di Libero Alessandro Sallusti che sarà ospite della rassegna, il procuratore capo di Lucca Domenico Manzione.

Il prossimo appuntamento sarà all’esterno del Grand Hotel, sul palco di piazza Maria Luisa venerdì 15 luglio alle 21.15 con ospite il senatore ed ex presidente della Camera dei Deputati Pier Ferdinando Casini. L’ingresso è libero

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