Dal 29 ottobre al 1° novembre a Seravezza e a Minazzana si terrà il primo “Camp Giovane Cai Apuane 2022”, quattro giorni dedicati al ruolo e al potenziale dei giovani all’interno del Club alpino italiano, che vedranno riunioni, conferenze, discussioni, tavoli di lavoro, campeggio e attività in ambiente come arrampicate ed escursioni, aperti a un massimo di 100 iscritti dai 16 ai 40 anni. Iscrizioni entro il 19 ottobre.
E’ quanto si legge sulla newsletter del Cai “Lo Scarpone”, che evidenzia come invitati di diritto i presidenti di sezione under 40, i titolati nazionali e regionali under 30 e i qualificati sezionali under 25. La partecipazione è inoltre aperta ai soci e alle socie tra i 16 e i 25.
Le prime due giornate (29 e 30 ottobre) saranno dedicate ad assemblee e workshop tematici, incentrati sulle azioni per promuovere la partecipazione giovanile nel Cai e sugli scenari per un sodalizio a misura di giovane. Le sedi saranno le Scuderie del Palazzo Mediceo di Seravezza e la Casa della Pubblica Assistenza di Minazzana. Il terzo e il quarto giorno saranno invece dedicati ad attività, libere od organizzate, nell’ambiente montano delle Alpi Apuane, tra escursioni e arrampicate in falesia. “Particolare attenzione – sottolinea la newsletter – sarà dedicata alla conoscenza di questo delicato ecosistema montano e dell’impatto dell’attività di estrazione del marmo”.
I partecipanti alloggeranno presso il campo sportivo di Minazzana, all’interno del campo tende d’alta quota messo a disposizione da Ferrino. I costi di vitto e alloggio sono a carico dell’organizzazione, che vede affiancati la Sede centrale del Cai e il Gruppo regionale Toscana.
“Solo il 5% della nostra classe dirigente territoriale ha meno di quarant’anni e solo il 14% dei tesserati ne ha meno di venticinque – dichiara a ‘Lo Scarpone’ il presidente generale del Cai Antonio Montani – . Ritengo che i membri under 30 già attivi nel Sodalizio vadano portati ai livelli dirigenziali: non è possibile pensare che una classe dirigente anziana possa essere in grado di attuare politiche giovanili, con linguaggi, iniziative e idee adatte. Da qui l’idea di convocare questi soci di giovane età e farli discutere tra loro, in autogestione, su cosa il Cai può fare per essere più attrattivo”.