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venerdì, Aprile 19, 2024

Versiliana, su il sipario: dibattito con Giani e Mallegni, show dei Dekru, mostre “Oltremare” e Versilia filatelica

Prenderà il via domenica 10 luglio la 43esima edizione del Festival La Versiliana. Per la giornata inaugurale del festival più lungo dell’estate, la Fondazione Versiliana presieduta da Alfredo Benedetti ha messo a punto una ricca scaletta di eventi e personalità che interverranno per il taglio del nastro.

L’appuntamento è per le ore 18.30 sul palco del Caffè de La Versiliana quando in occasione del primo incontro interverranno ad inaugurare la lunga carrellata di incontri, spettacoli e attività del Festival il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani insieme al Sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti, al Senatore Massimo Mallegni e al Presidente della Fondazione Versiliana Alfredo Benedetti, con la conduzione di Federico Conti. L’evento sarà l’occasione per parlare dell’attuale situazione nazionale, ma anche della straordinaria ripresa della Regione Toscana dopo gli anni di emergenza sanitaria, della quale il Comune di Pietrasanta è sicuramente un esempio.Nel pomeriggio inaugurale non potrà mancare il ricordo del grande Romano Battaglia a dieci anni dalla scomparsa, avvenuta il 22 luglio 2012, colui che è stato il patron degli Incontri al Caffè nello spazio a lui intitolato, il giornalista e scrittore che 43 anni fa ebbe l’intuizione di dare vita ad uno dei primi talk-show in Italia, rimasto negli anni fedele alla sua impronta originale.

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Nell’occasione saranno inaugurate anche le due mostre, ovvero la mostra di pittura “Oltremare” di Barbara Nahmad curata da  Giuseppe Frangi e la mostra filatelica “La Versilia e il Mare” ideata e curata da Fabrizio Fabrini, che la Villa La Versiliana ospiterà per tutta l’estate e che rientrano nell’ambito delle iniziative messe a punto dalla Fondazione Versiliana per celebrare la figura di Romano Battaglia, nel 10° anniversario dalla scomparsa.

Contestualmente saranno anche presentate le sculture di grandi dimensioni di Jessica Carroll che testimoniando il rapporto tra uomo e natura, accoglieranno i visitatori al loro ingresso in Versiliana, focalizzando l’attenzione sul significato di migrazione e di orientamento e sull’apporto indispensabile all’intero ecosistema.

Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani insieme al sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti, al Senatore Massimo Mallegni e al presidente della Fondazione Versiliana Alfredo Benedetti

IL PRIMO SPETTACOLO: PROTAGONISTI I DEKRU

Sempre domenica 10 luglio alle 22 si inaugurerà anche la stagione teatrale del Festival, che per la prima volta toccherà anche il centro storico di Pietrasanta, ampliando il proprio perimetro, con la nuova sezione “Versiliana Contemporary Theatre”, dedicata al nouveau cirque, al teatro e alla danza contemporanea.

Nel Chiostro di Sant’Agostino saranno infatti in scena i Dekru, pluripremiato quartetto di mimi ucraini eredi spirituali di Marcel Marceau, il cui virtuosismo fisico ha divertito e commosso spettatori di tutto il mondo, compreso Papa Francesco e i giurati di Ucraina’sgot talent e Tu síquevales Italia. I Dekru presenteranno il loro spettacolo dal titolo “Anime Leggere”.

Quattro figure vestite di nero e truccate di bianco entrano in una scena vuota e col solo uso del corpo evocano gli scenari più fantasiosi. Ecco comparire di fronte agli occhi del pubblico un allegro circo, una gara olimpica, un misterioso mondo sottomarino e molto altro ancora. A volte come in un film in 3D o in un’esperienza di realtà aumentata, altre come in una vecchia pellicola in bianco e nero, vengono presentate sequenze tratte dalla quotidianità, fatta di tic comici e buffe situazioni, ma anche oniriche storie d’amore tra due statue viventi e poetici ritratti della natura. Una serie di scene indipendenti che vanno a comporre un grande racconto tra il realismo e l’immaginazione.

Scritto e diretto dalla regista Liubov Cherepakhina, insegnante della rinomata Accademia di Varietà e Arti Circensi di Kiev, Anime leggere accompagna lo spettatore in un viaggio pieno di risate nella commedia della vita, tra poesia e satira sociale, con uno sguardo al contempo ironico e delicato.

i Dekru sono un pluripremiato quartetto di mimi ucraini (vincitori al Festival Mondiale del Circo di Mosca e al Festival di Clown e Mimi di Odessa) il cui virtuosismo fisico ha portato al successo planetario uno spettacolo che, grazie ad un linguaggio universale che non necessita di parole, ha divertito e commosso i paesi di tutto il mondo, tra i quali Francia, Germania, Polinesia, Tahiti, Nuova Caledonia, Belgio, Paesi Bassi, Polonia e Svizzera, oltre che Italia, Russia e Ucraina. I Dekru sono tra i protagonisti del Gran Gala du Cirque, spettacolo che riunisce i migliori performer circensi internazionali in un’unica grande serata destinata a palchi prestigiosi.

Biglietti disponibili su Ticketone, presso il Chiostro di Sant’Agostino e presso la biglietteria della Versiliana (tel. 0584-265757).

“OLTREMARE” DI BARBARA NAHMAD 

Apre domenica 10 luglio alla Villa La Versiliana la personale di Barbara Nahmad dal titolo “Oltremare”.  Inserita nel programma del festival della Versiliana e realizzata in collaborazione con Federico Rui Arte Contemporanea di Milano, la mostra è curata da Giuseppe Frangi e sarà visitabile con ingresso libero fino al 10 settembre, tutti i giorni dalle 17.30 alle 23.30.

Le cinquanta opere esposte negli storici ambienti della Villa, tra cui tre installazioni realizzate appositamente, formano un percorso espositivo che testimonia gli ultimi tre anni della ricerca artistica di Barbara Nahmad. Le stanze della Versiliana, testimonianza di vite passate e caratterizzate da ampi ambienti aristocratici, luoghi nei quali ha soggiornato anche Gabriele D’Annunzio che non smise mai di amarli, hanno rappresentato una sfida che ha permesso di valorizzare in modo inedito opere spesso di grandi dimensioni.

Gli esordi di Barbara Nahmad, sul finire degli anni Novanta, sono caratterizzati dall’attenzione verso il corpo umano e il ritratto: le grandi figure dipinte ad olio, spesso in tonalità monocromatiche, contrastano con i fondi realizzati a smalto in colori primari. Vengono così immortalate grandi icone del passato, come nel caso del trittico dell’economia, esposto alla Biennale di Venezia del 2009, o fatti di cronaca, come il massacro del Teatro Dubrovka di Mosca del 2002, pubblicato sul Times, o scene di vita quotidiana, come Berlin, esposto alla Quadriennale di Roma del 2003. Nel 2014 viene presentato a Tel Aviv il ciclo di lavori Eden, con cui viene abbandonato lo smalto in favore di uno stile asciutto ed essenziale, fatto di poche cromie e con una pittura a olio di grande fascino, con cui racconta attraverso le immagini alcuni momenti di vita quotidiana, scene intime di un mondo nuovo che sta nascendo.

Con la serie “Oltremare” Nahmad apre ora un nuovo capitolo e si riappropria del colore con tonalità e modi diversi da quelli usati in precedenza. In queste opere pur non discostandosi del tutto dalla figurazione tradizionale, viene condotta una ricerca sul paesaggio naturale che tende all’infinito: sfumature gestuali e grandi velature danno l’idea di una sovrapposizione di strati che cercano l’intimità, evocano l’invisibile in una sorta di neovedutismo contemporaneo.

Barbara Nahmad ha scelto di dipingere i mari e i cieli non con una pittura veloce e frettolosa tipica dell’informale, che è spesso una via di fuga dalla figurazione, e neppure ha optato per l’astrazione: i suoi quadri restano invece frutto di quella pittura-pittura di un artista figurativo che smette di raffigurare e si mette a riflettere su quel “groviglio” che è la vita e il suo dispiegarsi. “Il sublime non risiede in nessuna cosa della natura, ma nell’animo di chi guarda”.

Immanuel Kant descrive così il sentimento dell’uomo di fronte alla natura: non soccombe davanti ad essa, ma, al contrario, si erge orgoglioso a contemplarla. Allo stesso modo Barbara Nahmad dipinge il potere della natura rappresentando l’idea di infinito in contrapposizione alla finitezza dell’animo umano. Scrive Giuseppe Frangi nella presentazione in catalogo: “Acqua e cielo sembrano incernierarsi l’una con l’altro, in una sorta di autosufficienza che toglie terreno – è proprio il caso di usare questa metafora – ad altre ipotesi: difficile ipotizzare un’altra sponda. L’oltre probabilmente va visto in una diversa accezione. Suggerisce un “oltranzismo” del mare, un suo proporsi come un’entità non circoscrivibile, come canale ottico che ha per confine un infinito. È proprio il taglio dell’immagine, messo in atto ogni volta senza eccezioni e senza arretramenti, a portarci verso questa ipotesi di lettura. Il viaggio al Nord ha dunque spazzato via le interferenze e ha messo fuori gioco ogni tentazione di scivolare nel vedutismo. (…) la scelta di esporre in alcuni casi i quadri di “Oltremare” non appesi ai muri ma appoggiati ai ciocchi di legno (dispositivi famigliari, che anche in studio ne accompagnano le fasi realizzative), costringe noi che guardiamo ad affrontare un a tu per tu con il mare. Siamo anche noi di fronte a quella distesa di acqua, chiamati a immaginarci non davanti ma nel quadro”.

La prima sala della Villa – nel decennale della scomparsa – è dedicata a Romano Battaglia, giornalista e scrittore, profondamente legato alla Versiliana dove per anni è stato animatore e conduttore degli “Incontri al Caffè”. Le sue parole, tratte da Il mare in discesa (Rizzoli, 2003), ben si adatterebbero a descrivere la poetica di Barbara Nahmad: “Cielo e mare sono come due specchi che di giorno si riflettono e di notte si ascoltano”.

L’artista è nata nel 1967 a Milano, dove vive e lavora. Nel 1990 si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ateneo nel quale oggi è Docente di Tecniche e Tecnologie della Pittura. Dopo alcuni soggiorni all’estero, ha lavorato per la televisione e per il teatro come scenografa, per poi dedicarsi totalmente alla pittura. Le sue opere sono state esposte in varie musei italiani, tra i quali il PAC, Palazzo della Ragione e Palazzo Reale a Milano, il Complesso del Vittoriano a Roma, la Fondazione Cini di Venezia, il Museo Ebraico di Bologna e in diverse sedi all’estero: Londra, Berlino, New York, Shangai, Atene, L’Aia e Tel Aviv. Nel 2004 è invitata alla Quadriennale di Roma e nel 2009, nell’ambito della 53. Biennale di Venezia, espone un trittico pittorico sull’economia accompagnato da un’installazione sonora. Nel 2014 ha presentato a Tel Aviv la serie Eden, che dopo varie tappe è stata presentata al Museo Ebraico di Bologna in occasione della Notte Europea dei Musei. Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private tra le quali la Collezione Agnelli, la Fondazione Einaudi e la Fondazione Rosselli a Torino, la Collezione Mediobanca e la Collezione Schwarz e a Milano, nonché in quelle del Museo Ebraico di Bologna e dell’American College of Greece ad Atene.

LA VERSILIA E IL MARE: UN PERCORSO FILATELICO

Domani si inaugura, presso la Villa La Versiliana, anche la mostra filatelica “La Versilia e il Mare” inserita nell’ambito del Festival La Versiliana, ideata e curata da Fabrizio Fabrini, che ripercorre la natura, la storia e l’arte della Versilia attraverso tutte le risorse della filatelia della  personale e vastissima collezione del curatore, accompagnate da  immagini e brevi didascalie.

La mostra, visitabile per tutta l’estate con ingresso libero,  propone infatti dal comune francobollo agli “interi postali”, dagli annulli più rari agli esempi di spedizioni prefilateliche (quando cioè il francobollo ancora non esisteva), dalle cartoline antiche e maximum ai giornali d’epoca. La mostra rientra tra le iniziative della Fondazione Versiliana messe a punto nel decennale della scomparsa di Romano Battaglia, per rendere omaggio alla figura del giornalista, scrittore, poeta e pittore, storico patron degli incontri al Caffè de La Versiliana,  che in oltre 30 anni della sua conduzione ha portato il nome della Versiliana alla massima notorietà, ospitando una sezione a lui dedicata.

La mostra è frutto di un’ampia ricerca costruita mettendo insieme in modo intelligente una serie di frammenti sparsi ordinati come tessere di un mosaico. Risulta evidente la grande conoscenza che l’autore ha dei soggetti prescelti che, nonostante le apparenze, non sono semplici da trattare per la straordinaria ampiezza e ricchezza. Pur presentando pezzi pregiati e rari, la collezione, non segue rigidamente i tradizionali canoni filatelici (filigrana, centratura delle immagini, linguelle, ecc.), ma cerca di privilegiare “il bello” nei francobolli e nel materiale, in modo da suscitare l’interesse dei visitatori anche non filatelici.

Fabrini ha già realizzato in varie città numerose mostre dedicate a Leonardo, alla Madonna, all’antico Egitto, a Mazzini, alla Toscana, a Pisa, a Napoleone, a Cosimo de’ Medici, a Firenze, a Fibonacci e recentemente a San Francesco e Papa Bergoglio. Una passione che lo ha portato a effettuare varie ricerche filateliche, nella consapevolezza che il francobollo sa raccontare in modo efficace e immediato gli eventi, i personaggi, la storia, le trasformazioni politiche e sociali, l’arte. I francobolli infatti, oltre al pagamento di un servizio, svolgono una funzione culturale sia dal punto di vista estetico e formale, sia da quello del contenuto: questi piccoli pezzetti di carta, a volte comuni e a volte preziosi, diventano mezzo di comunicazione attraverso il linguaggio di un’immagine recepibile immediatamente.

Estremamente interessanti e attuali sono i pannelli dedicati al “mare e gli oceani: risorse da salvaguardare”.

Fabrizio Fabrini, laureato in Economia e commercio, è stato dirigente di varie industrie italiane, direttore della Confindustria di Prato e della locale Fondazione Cassa di Risparmio. Consigliere di società pubbliche e private, ha ricoperto l’incarico di Presidente della biennale della moda di Firenze dal 1997 al 2003. Membro della Cabina di Regia della Conferenza dei Rettori dal 2000 al 2011 e per otto anni del Cda dell’Università di Firenze, è stato Presidente delle Commissioni di valutazione dei corsi di laurea nelle principali Università e Politecnici italiani.

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