Nel passato del grande giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela, scomparso poche orea fa, c’è anche una parentesi musicale viareggina quando aveva venti anni.
Siamo dunque nel 1948, e nel suo sangue scorreva la passione per il jazz. Passione rimasta immutata – come ha raccontato nel corso degli anni, rimarcando l’indimenticabile esperienza viareggina – che all’epoca convinse un certo Sergio Bernardini, non ancora l’uomo della Bussola e delle grandi star dello spettacolo, ma molto più semplicemente della Capannina del Marco Polo di Viareggio, ad ingaggiarlo. Questo colpo di mercato, per usare una terminologia calcistica, è raccontato da Aldo Valleroni nel libro ‘Versilia anni ruggenti’, la bibbia del divertimentificio dell’epoca di tutta la costa apuo versiliese.
Piero, anzi Peter Angela (tornò Piero, quando lasciò la musica per dedicarsi al giornalismo) suonava al piano: dopo i debutti torinesi, arrivò il trasferimento estivo a Viareggio dove il futuro mattatore di Quark deliziava il pubblico con la sua musica spalleggiato – lo racconta sempre Valleroni – da Gigi Marsico (alla chitarra), Piero Farinelli (clarinetto) e Max Brauns (batteria).
Tra l’altro Piero Angela si trovava a Viareggio nel luglio del 1948, il giorno dell’attentato a Palmiro Togliatti: tutta Italia era una pentola a pressione ma a stemperare quel momento di grandissima tensione ci pensò il grande Gino Bartali vincendo una memorabile tappa al Tour de France che gli consentì di ipotecare il primo posto finale. La gente scese in strada a festeggiare, nell’arco di un paio di giorni le tensioni del dopo attentato a Togliatti si stemperarono e la stagione estiva tornò a vivere alla grande con serate musicale all’insegna del divertimento. A Peter Angela e al suo gruppo il lavoro non mancò. Musica maestro…
