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venerdì, Maggio 3, 2024

Alla Fondazione Catarsini le lettere dalla prigionia di Bocco Vannucci. Libro e incontro dedicato al carrista

Dopo l’esordio di qualche giorno fa, con un “tutto esaurito” di buon auspicio, il programma delle “Anteprime alla Fondazione” propone un nuovo incontro in linea con il Carnevale appena iniziato, sempre all’indirizzo di casa Catarsini (via Palermo 4, a Viareggio) con ingresso libero.

Il secondo appuntamento con le “Anteprime alla Fondazione” è fissato per lunedì 5 febbraio, sempre con inizio alle ore 18 e si intitolerà “Caro Alfredo.. lettere dalla prigionia di Bocco Vannucci, il personaggio e le sue opere” e sarà dedicato al famoso “carrista” e pittore che per mezzo secolo ha realizzato le grandi sculture che hanno sfilato sui viali a mare, vincendo anche due edizioni del Carnevale di Viareggio (nel 1953 e nel 1992). A dialogare con Elena Torre stavolta sarà Enrico Vannucci (figlio di Carlo “Bocco” Vannucci), la storica dell’arte Claudia Menichini e il giornalista Adolfo Lippi (questi ultimi rispettivamente presidente e membro del Comitato scientifico della Fondazione Catarsini).

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Durante l’incontro sarà presentato il libro di Enrico Vannucci di prossima pubblicazione Quell’uomo qualunque era mio padre, così come sarà ricordato che nell’archivio di Alfredo Catarsini, presso la Villa Museo Paolina Bonaparte a Viareggio, si conservano due straordinarie lettere che Carlo Vannucci inviò proprio ad Alfredo Catarsini durante i suoi anni di prigionia, prima a Bombay e poi in Australia. Nell’agosto del 1943 Vannucci descrisse in termini tranquilli la sua condizione di prigioniero delle truppe inglesi, prigionia che comunque gli permetteva di disegnare e dipingere; raccontò inoltre delle aspirazioni verso l’arte sue e dell’amico Alfredo, che sono alla base della loro amicizia e della loro stessa esistenza.

Nella lettera dell’agosto del 1945 Vannucci si riferiva alla fotografia (che Catarsini gli aveva inviato in precedenza) del dipinto Donne nel rifugio antiaereo, esposto alla Biennale di Venezia del 1942 e scrisse affettuosamente all’amico: «Solo dico che quando si è varcata la soglia della Biennale Veneziana, vuol dire essere in cima alla vetta tanto agognata, e tu Alfredo hai lottato, ma poi vinto». Queste parole danno l’idea della profonda amicizia e della stima che correvano fra Catarsini e Vannucci, e anche del carattere di quest’ultimo, che in queste lettere non si lamentò mai della sua condizione di prigioniero e delle inevitabili sofferenze che ciò comportava. È l’arte che sosteneva Vannucci nella vita, e gli permetteva di resistere.

A fine incontro ci sarà un brindisi augurale; per partecipare all’anteprima è necessario prenotarsi al numero telefonico 342 1684031, entro il 4 febbraio 2024.

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