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venerdì, Novembre 22, 2024

Chini e Puccini: un’amicizia fra Oriente e Versilia. Conferenza di Paolo Bolpagni a Villa Argentina

Sarà Paolo Bolpagni, storico dell’arte e direttore della Fondazione Centro Studi Ragghianti-Ets di Lucca il protagonista del terzo incontro del ciclo “Sogno di un’epoca – Galileo Chini e la Versilia nei primi del ‘900”, in programma il 28 novembre e realizzato dalla Provincia di Lucca. Il ciclo di eventi, infatti, si pone l’obiettivo di conoscere meglio questo importante artista dell’inizio del secolo scorso e della sua influenza a Viareggio e in Versilia, in occasione del 150esimo anniversario della sua nascita.

Bolpagni approfondirà il tema del rapporto tra Chini e un altro artista-simbolo della nostra provincia, Giacomo Puccini, nell’incontro dal titolo “Chini e Puccini: un’amicizia fra Oriente e Versilia“.

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Al piano terra di Villa Argentina, in una sala appositamente allestita, vengono, inoltre, proiettate le immagini delle opere di Galileo Chini che, in questi mesi, ci hanno fatto compagnia sulle pagine social dell’amministrazione provinciale e che sono arricchite dalle sintetiche ed esaurienti spiegazioni della nipote di Chini, Paola e della critica dell’arte, Claudia Menichini.

L’incontro, in programma si terrà nella Sala Parenti di Villa Argentina con inizio alle 16:30L’ingresso è gratuito fino al raggiungimento della capienza massima (35 persone) e, per questo, è consigliata la prenotazione.

Per informazioni si può telefonare allo 0584/1647600 o inviare una mail all’indirizzo info@villaargentinaviareggio.it.

La figura di Galileo Chini (1873 – 1956) è praticamente unica nel panorama dell’arte italiana fra il XIX e il XX secolo.

Personalità poliedrica e precoce, si cimenta in maniera eccelsa in ogni aspetto dell’arte. Grandissimo decoratore, ceramista sublime (fonda la manifattura “L’Arte della Ceramica” e successivamente “Le Fornaci San Lorenzo”, introducendo l’Art Nouveau nella tradizione italiana), illustratore, scenografo (sue le scene della prima Turandot di Puccini), urbanista, pittore dalla forte personalità che spazia dal Simbolismo al Divisionismo, fino a una fase finale più cupa ed espressionista.

Artista di levatura europea, partecipa a tutte le principali esposizioni Internazionali (Londra, Bruxelles, Gand, San Pietroburgo tra le altre) e in Italia alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane. Decora importanti edifici pubblici e privati, e nel 1911 parte per il Siam, chiamato dal Re Rama V per decorare l’interno del nuovo palazzo del Trono di Bangkok, dove realizza la sua più straordinaria opera decorativa. Al ritorno in Italia continua un’attività creativa incessante.

Crede fermamente nell’unione delle arti e dell’artigianato e nel loro ruolo fondamentale nella riqualificazione del territorio.

E’ membro della Commissione istituita per il ripristino degli edifici della Passeggiata di Viareggio e realizza l’intero apparato decorativo delle Terme Berzieri a Salsomaggiore. Insegna all’Accademia di Firenze, dove sono suoi allievi Ottone Rosai, Primo Conti e Marino Marini. Negli ultimi anni di vita si concentra su un’intima e lirica pittura da cavalletto, fino alle opere denuncia sulle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale e alle ultime cupe rappresentazioni della morte. [Testo tratto dall’Archivio Chini]

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