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mercoledì, Aprile 24, 2024

Elisabetta Salvatori ha chiuso i festeggiamenti di San Paolino interpretando la mistica Madeleine Delbrel

Domenica scorsa è toccato all’attrice versiliese Elisabetta Salvatori di concludere in maniera non usuale i festeggiamenti per il patrono di San Paolino, la cui ricorrenza cadeva domenica 9 ottobre.

A prescindere infatti dalla solenne parte religiosa in cui ancora una volta il parroco don Mauro Lucchesi ha ribadito non solo la centralità cittadina della Basilica, ma anche la cattedrale di fatto di Viareggio, ha voluto incrementare questa ricorrenza con varie iniziative che hanno riscosso un grande successo. Prima un incontro di fraternità che, per il gran numero di partecipanti, dai locali parrocchiali si è dovuto spostare nell’attiguo cortile. Poi, sempre nei locali parrocchiali, il professor Franco Anichini, già insegnante di disegno e storia dell’arte presso il Liceo Scientifico “Barsanti e Matteucci”, con la collaborazione di Bianca Maria Scirè, Lidia Cerri e Antonio Melani per la parte audiovisiva, ha intrattenuto i presenti sulla storia del quartiere sorto in città dopo la costruzione della chiesa che venne inaugurata e benedetta l’8 settembre 1896. Un excursus quanto mai interessante dove il relatore, con la determinante collaborazione dei sopracitati, ha illustrato non solo illustrato lo sviluppo di Viareggio dopo la presenza della chiesa, ma gli edifici che già esistevano in quel momento nelle sue vicinanze. Nella fattispecie con la proiezione di come erano al tempo e come sono oggi con una nuova destinazione. Alla sera infine un concerto d’organo nella chiesa da parte dei maestri Niccolò Bartolini, vice direttore della “Cappella musicale Santa Cecilia” del duomo di Lucca e Claudiano Pallottini organista della “Cappella musicale” del duomo di Pisa ha concluso la giornata.

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La conferenza del professor Franco Anichini

Ed eccoci alla serata di domenica scorsa quando in San Paolino Elisabetta Salvatori ha raccontato la vita della mistica francese Madeleine Delbrel (1904-1964) sul proprio testo “Come gli scambi del treno”. Un titolo che sintetizza in modo esaustivo il procedere della sua vita nel contesto di un’esistenza fortemente caratterizzata dalle contraddizioni più che tragiche del secolo scorso in cui progressivamente si è avvicinata alla fede. Infatti, giovanile praticante di un radicale e acceso ateismo, tanto da scrivere “Dio è morto…viva la morte”, forse anche a causa dell’ingresso nella congregazione dei Domenicani del ragazzo che amava, si avvicina gradatamente all’esistenza di Dio. Esercitando poi un’intensissima attività di assistenza sociale nella periferia parigina di Ivry-su-Seine, mette in atto “un’esperienza originale di fraternità missionaria e di una personale ricerca della centralità di Dio”. In sostanza Madeleine Delbrel e stata una mistica “senza visioni” per cui Papa Francesco l’ha addirittura dichiarata venerabile.

Quindi una figura che contraddice apertamente il non impegno e l’indifferenza del nostro tempo e che dimostra senza mezzi termini la possibilità di cambiare strada e di conseguire risultati opposti a quelli perseguiti in precedenza. Non a caso Elisabetta Salvatori ha intitolato il suo racconto scritto e poi interpretato “Come gli scambi del treno” che con il suo talento interpretativo è stata capace di coinvolgere l’uditorio in una serata che difficilmente sarà dimenticata. Una conclusione della patronale di San Paolino che si è svolta all’insegna della fraternità e della cultura. Una conclusione certamente inusuale, ma che il parroco don Mauro Lucchesi ha voluto organizzare sulla scia di iniziative che qualifichino sempre di più la centralità cittadina di San Paolino non solo come “cattedrale” di fatto di Viareggio, ma anche come centro culturale di iniziative che incidano nella vita religiosa e sociale della città.
Mario Pellegrini

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