“Sogni di un’epoca – Galileo Chini e la Versilia nei primi del ‘900” è un ciclo di quattro incontri che la Provincia di Lucca organizza a Villa Argentina in occasione dei 150 anni della nascita di questo artista, profeta ed attuatore dello stile “Liberty”. Si tratta di un’iniziativa tendente a far conoscere meglio la figura e l’opera di Galileo Chini, viareggino di adozione ma fiorentino di nascita. L’iniziativa, presentata ieri mattina nella “Sala Parenti” di Villa Argentina, appunto, dal vice presidente della Provincia Nicola Conti, ha visto la partecipazione della nipote dell’artista Paola Chini, della critica d’arte Claudia Menichini, della storica dell’arte Gilda Cefariello Grosso e del presidente del “CeDACot” (Centro d’Arte Contemporanea Toscano) Ezio Godoli.
“E’ importante valorizzare le figure come Galileo Chini – ha detto Nicola Conti introducendo la conferenza stampa – che hanno scritto la storia dell’arte italiana e che, forse, oggi non sono conosciuti come dovrebbero. Questi incontri, affidati a importanti studiosi e critici aiuteranno a celebrare questo artista che ha dato tantissimo non solo in Versilia, ma al contesto culturale di inizio ‘900 e che merita di essere sempre più valorizzato. Il ciclo di quattro incontri viene a concludere un lavoro di divulgazione e celebrazione iniziato nella primavera dell’anno scorso dall’Amministrazione provinciale in stretta collaborazione con la nipote Paola Chini e con la critica d’arte Claudia Menichini, che settimanalmente ha illustrato sui propri canali social un’opera di Chini”.
Sono poi seguiti i saluti ed i ringraziamenti della nipote Paola che da sempre segue le vicende di Chini. Quindi è toccato a Claudia Menichini di illustrare l’opera dell’artista che è praticamente unica nel panorama dell’arte italiana fra il XIX ed il XX secolo. Quindi “una personalità poliedrica e precoce – ha detto nel suo intervento – che si cimenta in modo
eccelso in ogni aspetto dell’arte”.
Ha concluso la serie di interventi il professor Ezio Godoli che si è soffermato su Galileo Chini come artista internazionale, la cui opera maggiore l’ha lasciata nel Siam dove, chiamato da Re Rama V, decora l’interno del nuovo palazzo del Trono di Bangkok. Rimane infine da notare che sono stati suoi allievi all’Accademia di Firenze artisti come Primo Conti, Ottone Rosai e Marino Marini.
Ebbene, il primo dei quattro incontri è in programma martedì prossimo 14 novembre e verterà sul tema “Galileo Chini e la scoperta della Versilia”; relatrici saranno la critica d’arte Claudia Menichini e la nipote Paola Chini. Interverranno il presidente della Provincia Luca Menesini e Ilaria Boncompagni, funzionaria alla tutela dei beni storico-artistici della Soprintendenza archelologica, belle arti e paesaggio di Lucca e Massa Carrara. Il secondo incontro è previsto per lunedì 21 novembre: la storica dell’arte Gilda Cefariello Grosso illustrerà “Galileo Chini e la ceramica per architettura”. Venerdì 28 novembre terzo incontro con lo storico dell’arte, nonchè direttore della Fondazione Centro Studi Ragghianti di Lucca, Paolo Bompagni che intratterrà il pubblico presente sul tema “Chini e Puccini: un’ amicizia fra Oriente e Versilia”. L’ultimo appuntamento è in programma per martedì 5 novembre e vedrà l’intervento del prof. Ezio Godoli.
Tutti gli incontri si terranno nella Sala Parenti di Villa Argentina e avranno inizio alle 16:30. L’ingresso è gratuito fino al raggiungimento della capienza massima (35 persone) e, per questo, è consigliata la prenotazione.
Per informazioni si può telefonare allo 0584/1647600 o inviare una mail all’indirizzo info@villaargentinaviareggio.it.
Biografia
La figura di Galileo Chini (1873 – 1956) è praticamente unica nel panorama dell’arte italiana fra il XIX e il XX secolo.
Personalità poliedrica e precoce, si cimenta in maniera eccelsa in ogni aspetto dell’arte. Grandissimo decoratore, ceramista sublime (fonda la manifattura “L’Arte della Ceramica” e successivamente “Le Fornaci San Lorenzo”, introducendo l’Art Nouveau nella tradizione italiana), illustratore, scenografo (sue le scene della prima Turandot di Puccini), urbanista, pittore dalla forte personalità che spazia dal Simbolismo al Divisionismo, fino a una fase finale più cupa ed espressionista.
Artista di levatura europea, partecipa a tutte le principali esposizioni Internazionali (Londra, Bruxelles, Gand, San Pietroburgo tra le altre) e in Italia alle Biennali veneziane e alle Quadriennali romane. Decora importanti edifici pubblici e privati, e nel 1911 parte per il Siam, chiamato dal Re Rama V per decorare l’interno del nuovo palazzo del Trono di Bangkok, dove realizza la sua più straordinaria opera decorativa. Al ritorno in Italia continua un’attività creativa incessante.
Crede fermamente nell’unione delle arti e dell’artigianato e nel loro ruolo fondamentale nella riqualificazione del territorio.
E’ membro della Commissione istituita per il ripristino degli edifici della Passeggiata di Viareggio e realizza l’intero apparato decorativo delle Terme Berzieri a Salsomaggiore. Insegna all’Accademia di Firenze, dove sono suoi allievi Ottone Rosai, Primo Conti e Marino Marini. Negli ultimi anni di vita si concentra su un’intima e lirica pittura da cavalletto, fino alle opere denuncia sulle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale e alle ultime cupe rappresentazioni della morte. [Testo tratto dall’Archivio Chini]