Un’isola felice in cui immaginare un mondo senza guerra, crisi economiche, inflazione, tensioni sociali e politiche, in cui la pandemia sia solo un brutto e lontano ricordo. Un mondo in cui il sorriso sia la quotidianità. Sono queste le speranze e i desideri collettivi che gli artisti del Carnevale interpretano e fissano sui loro bozzetti. Idee, riflessioni, pensieri ora sulla carta, e che a febbraio sfileranno sui Viali a Mare sotto forma di grandi opere in cartapesta.
Sui nove carri allegorici di prima categoria, quattro di seconda, tra le nove mascherate e le dieci maschere isolate, che parteciperanno al Carnevale di Viareggio 2023. I bozzetti sono stati presentati mercoledì sera alla Cittadella del Carnevale e da loro emerge che c’è tanta voglia di divertirsi, scherzare, ironizzare a dispetto di un mondo che sembra andare a rotoli. L’immagine di mondo alla rovescia, proprio del Carnevale, che riflette su un mondo che sembra rovesciarsi per davvero.
Un’edizione speciale, quella in programma dal 4 al 25 febbraio 2023, perché sarà il 150esimo anno del Carnevale di Viareggio. Nata da una sfilata di carrozze addobbate a festa, lungo la via Regia il giorno di Martedì Grasso del 1873, la tradizione del Carnevale di Viareggio, a distanza di un secolo e mezzo, è la viva testimonianza di un’arte in cui sberleffo, satira, allegoria e voglia di evasione trovano forma nella creatività dei maestri della cartapesta.
E le costruzioni del prossimo febbraio sono un ideale invito ad un grande rito collettivo, per
esorcizzare una contemporaneità difficile e pesante. Non a caso, tra i carri di prima categoria, Luigi Bonetti chiama a raccolta i più celebri sacerdoti dell’occulto per ritrovare l’equilibrio mondiale perduto: “Una macumba per dire basta!”. Fabrizio e Valentina Galli invece immaginano una grande astronave, guidata da Burlamacco e Ondina, pronta a salpare verso un Pianeta Terra 2.0 portando speranze e desideri in un nuovo fantasmagorico pianeta. Anche perché – sottolineano Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri – l’“Evoluzione della specie” ha trovato il suo punto di non ritorno. L’uomo non può vivere senza combattersi e solo l’entusiasmo dei folli potrà salvarci.
Un entusiasmo che Luca Bertozzi invita a ricercare nelle origini del Carnevale stesso. Lo dicevano già i canti carnascialeschi di Lorenzo il Magnifico: bisogna godere delle gioie della bellezza, dell’amore, dei sensi e dei piaceri della vita, consapevoli della loro fugacità. Oggi più che mai, come racconta in “Carneval Divino”. Jacopo Allegrucci immagina un vecchio cantastorie che irrompe nel Corso Mascherato con il suo carrozzone carico di emozioni e ricordi, per raccontare “Una storia fantastica”: quella dei 150 anni del Carnevale di Viareggio.
“Meraviglioso” è l’esclamazione del grande Pulcinella che si sveglia dall’incubo della depressione e riscopre la bellezza del mondo, nell’allegoria di Luciano Tomei (su idea e progetto di Antonino Croci). Alessandro Avanzini in “Pace armata” riflette sulla necessità di avere uomini e donne impegnati a progettare destini di pace, per un futuro migliore, come quello desiderato dalla bambina protagonista della costruzione. Roberto Vannucci nell’allegoria dal titolo “Io sono nessuno” vede nei girasoli un simbolo per indicare la strada migliore verso un ritorno alla luce, dopo anni bui e difficili in cui la povertà ha colpito ampie fasce di popolazione.
Ma alla fine ironia e satira sono il nostro specchio ed il Carnevale di Viareggio da 150 anni ci mostra che ridere è la forma più alta per esorcizzare questo tragicomico mondo, come ricorda la famiglia Lebigre e Roger in “Ridi pagliaccio”.
CARNEVALE DI VIAREGGIO 2023
Corsi Mascherati
- Sabato 4 febbraio
Cerimonia di inaugurazione e alzabandiera 1° CORSO MASCHERATO di Apertura - Domenica 12 febbraio 2° CORSO MASCHERATO
- Giovedì Grasso 16 febbraio 3° CORSO MASCHERATO
- Domenica 19 febbraio 4° CORSO MASCHERATO
- Martedì Grasso 21 febbraio 5° CORSO MASCHERATO
- Sabato 25 febbraio 6° CORSO MASCHERATO di Chiusura – Al termine lettura dei verdetti della Giuria – Spettacolo Pirotecnico
OPERE ALLEGORICHE IN CONCORSO
CARRI DI PRIMA CATEGORIA
Una storia fantastica di Jacopo Allegrucci
Un vecchio cantastorie, con fisarmonica, grancassa, il suo fedele cane ed un carrozzone di
emozioni e ricordi arriva, per raccontare una storia lunga 150 anni. E’ la storia fantastica del Carnevale di Viareggio. Dai bauli e dalle valigie, che porta con sé, appaiono testimonianze di un mondo di cartapesta, che continua a far sognare. Perché questo è il luogo “dove l’immaginazione diventa realtà e niente è come sembra”.
Pace armata di Alessandro Avanzini
Di fronte agli scenari di guerra c’è un crescente bisogno di politiche contro frontiere e muri che sembrano risorgere. Uomini e donne impegnati a progettare destini di pace per un futuro migliore, come quello desiderato dalla bambina protagonista della costruzione allegorica. Una speranza simboleggiata dai colori della bandiera della pace, vessillo universale di fratellanza.
Carneval Divino di Luca Bertozzi
La vita andrebbe vissuta come un lungo Carnevale. Lo dicevano già i canti carnascialeschi di Lorenzo il Magnifico. Oggi è un’esortazione ancora valida a godere delle gioie della bellezza, dell’amore, dei sensi e dei piaceri della vita, consapevoli della loro fugacità. La costruzione è un omaggio ai valori simbolico-tradizionali delle origini della festa. Un carro “trionfale” per celebrare Bacco, il nostro Re Carnevale.
Una macumba per dire basta! di Luigi Bonetti
Inquinamento fisico e mentale, guerre, pandemie. Il mondo è preda di devastazioni e drammi. L’unica soluzione per uscirne è sconfiggere il male attraverso il male. Per questo il costruttore immagina un rito esoterico collettivo, una macumba per purificare e guarire. Una grande danza coinvolgente per ritrovare l’equilibrio energetico e vitale perduto.
Evoluzione della specie di Umberto, Stefano, Michele Cinquini e Silvia Cirri
L’evoluzione della specie ha trovato il suo punto di non ritorno. L’uomo non può vivere senza combattersi. Il Palazzo dell’ONU è sempre più un monolite inerte, che nulla può di fronte al desiderio di dominare. Solo l’entusiasmo dei folli potrà salvarci.
Pianeta Terra 2.0 di Fabrizio e Valentina Galli
La Terra sta collassando e l’umanità si sta preparando ad un esodo di massa. I costruttori
immaginano un vascello stellare su cui caricare tutte le cose più care. Tanti giovani Pierrot,
simbolo del futuro, si imbarcano portando un cuore rosso colmo di amore e speranza. Burlamacco è al timone, Ondina indica la rotta. Un nuovo Esopianeta, Terra 2.0, è la meta. L’opera, 50 anni dopo, è un omaggio al Burlamacco realizzato da Renato Galli per il Carnevale del Centenario.
Ridi Pagliaccio, o l’arte di prendersi seriamente sul serio di Lebigre e Roger
In un immaginario camerino il clown si sta preparando per lo spettacolo. Si osserva allo specchio, ma in realtà sta guardando oltre il proprio volto. Ci farà ridere anche stavolta, oppure sarà lui a ridere del mondo, ormai diventato un circo? Ironia e satira sono il nostro specchio ed il Carnevale di Viareggio da 150 anni ci mostra che ridere è la forma più alta per esorcizzare questo tragicomico mondo.
Meraviglioso di Luciano Tomei. Idea e progetto di Antonino Croci
Pulcinella è l’uomo semplice che, conscio dei propri problemi, riesce sempre a risollevarsi con un sorriso. Con leggerezza ci ricorda che la vita è piena di emozioni e il mondo è meraviglioso, proprio come cantava Domenico Modugno nella celebre canzone “Meraviglioso”. Riscoprire le meraviglie del mondo è l’obiettivo del costruttore che, con il linguaggio del Carnevale, vuole porre l’attenzione sulla depressione, che colpisce milioni di persone.
Io sono nessuno di Roberto Vannucci
Pandemia e guerra ci hanno dimostrato che l’economia capitalistica, con i suoi spietati
meccanismi, può schiacciare e ridurre in povertà chiunque. Perché davanti al profitto siamo tutti impotenti, solo dei numeri. La povertà ha già colpito milioni di persone. I girasoli sono simbolo di speranza e ci invitano a seguire la luce del sole che dona energia per affrontare la lunga strada della nostra esistenza.
CARRI DI SECONDA CATEGORIA
Musk attacks! di Priscilla Borri
Elon Musk è davvero l’eroe di cui abbiamo bisogno per migliorare il mondo e l’umanità? Oppure dobbiamo temere la sua corsa frenetica alla ricerca di nuovi business, in nome del progresso tecnologico? Forse, avverte la costruttrice, più che ad un attacco marziano dobbiamo stare attenti al famoso imprenditore americano che, autoproclamatosi Imperatore di Marte, sta lavorando sulle neurotecnologie per collegare il cervello umano all’intelligenza artificiale. E se di intelligenza si parla, siamo proprio sicuri che questo funzionerà con i nostri politici?
Goodbye blue sky. L’amore vince su tutto di Massimo e Alessandro Breschi
Una panchina, due innamorati, il cielo, la felicità; un’atmosfera idilliaca. Ma a turbare questo quadro, uscito dalla matita di Peynet, è un minaccioso mostro demoniaco. I due fidanzatini furono ideati dall’artista francese nel 1942 per riportare speranza e serenità durante la seconda guerra mondiale. A distanza di 80 anni la situazione non è cambiata e l’inferno continua a nascondersi dietro la felicità. Ma come diceva Virgilio omnia vincit amor. L’amore vince su tutto.
Il lato oscuro di Marzia Etna e Matteo Lamanuzzi
Prendendo spunto dalla saga cinematografica „Guerre stellari“ la costruzione vuole rappresentare allegoricamente l’eterna lotta tra il lato oscuro e quello buono. Egoismo, malvagità e sete di potere costituiscono il lato oscuro che si cela in ognuno di noi; una realtà buona, soave e pacifica costituisce invece il lato buono. E dietro la figura dell’antagonista si celano tanti dittatori di ieri e di oggi che hanno messo in pericolo la pace del mondo.
Occhio al malocchio di Carlo e Lorenzo Lombardi
In un mondo iperveloce e tecnologico come il nostro appare incredibile che ancora esistano
usanze antiche come la superstizione. Frutto di ignoranza o fattore culturale? I costruttori
propongono di sconvolgere l’immaginario caotico che abbiamo sulla iettatura e di congedare con la leggerezza di una risata, un elemento profondamente turbante, ancora radicato nella cultura italiana; aprendo però al tempo stesso una riflessione pirandelliana e più profonda sulla sfortuna e su quanto ciascuno di noi sia condannato a ricoprire un ruolo imposto dagli altri.
MASCHERATE IN GRUPPO
Chi vuol esser lieto sia di Silvano Bianchi
La costruzione è un invito a saltare dentro le proprie esistenze, dando importanza al presente e colorando le proprie vite per ritrovare quel sentimento di felicità a volte dimenticato. Attraverso icone ironiche e filantrope del cinema, la costruzione è un’esortazione a vivere intensamente senza smettere mai di sorridere, perché la vita è bella e un giorno senza sorriso è un giorno perso.
Sciamani di Michele Canova
Per scacciare la tristezza e richiamare l’allegria non resta che rivolgersi agli sciamani. La
costruzione è un racconto tridimensionale delle conoscenze, credenze, e pratiche magico rituali delle tradizioni, dalla Siberia all’Asia centrale. Attraverso la maschera lo sciamano si trasforma ed entra in mondi superiori e interiori. Il tamburo invece richiama spiriti positivi e scaccia quelli maligni.
C’era un ragazzo che come me… di Edoardo Ceragioli
La costruzione, citando una famosa canzone di Gianni Morandi, denuncia la stupidità della guerra. Si racconta ciò che resta di una breve vita vissuta e brutalmente spezzata, della quale rimangono istantanee di toccanti ricordi ed immagini di affetti e valori, che vanno persi inutilmente tra le macerie.
Reeflettiamo… di Roberto De Leo e Vania Fornaciari
Gioco di parole tra il termine inglese reef che indica la barriera corallina e l’imperativo del verbo riflettere per denunciare il rischio che sta correndo quel delicatissimo ecosistema marino. La costruzione vuole tradurre in cartapesta una forte denuncia perché tutti, istituzioni e cittadini, riflettano sulla necessità di salvaguardare questo patrimonio naturalistico.
Vacche magre di Stefano Di Giusto
Gli esperti prevedono tempi difficili e crisi economica. Mentre c’è chi tira la cinghia, altri vivono nella ricchezza ostentata, ignorando la realtà e creandosi un mondo parallelo incurante di chi muore di fame. La costruzione rappresenta l’allegoria del divario sociale, sul quale il costruttore pone la domanda: si tratta di una crisi per tutti, o qualcuno ingrassa in questi periodi di vacche magre?
La leggerezza dell’essere di Giampiero Ghiselli
Progetto di Maria Chiara Franceschini
Diceva Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.” I costruttori invitano dunque a ritrovare la leggerezza che è in noi, per vedere il bello del mondo, resistere alle brutture e vivere meglio. Uno sprone a sovrastare la pesantezza della quotidianità con l’ottimismo nell’anima.
Gli anglicani di Libero Maggini
Da Buckingham Palace verso le bianche scogliere di Dover. Un improbabile esercito composto da cani e capitanato da Sua Maestà la Regina Elisabetta marcia verso il Carnevale di Viareggio per rendere omaggio al 150esimo anno della manifestazione. La speranza è che arrivino tutti sani e salvi perché si sa gli inglesi guidano dalla parte sbagliata. Una freddura in leggerezza per ridere e scherzare in epoca di tempi difficili.
Finché morte non ci separi di Giacomo Marsili
Lieto evento al Carnevale di Viareggio: Mister Sp… Osso e Miss Bacino si sposano. Celebra Sua eccellenza Osso Sacro, canta il popolare Omero cantami. E in una celebrazione un po’ gotica, tra il sacro e il profano, i due sposi si giureranno amore eterno con la famosa frase: finché morte non ci separi. Ma alla fine si festeggia un matrimonio o un funerale, si domanda l’autore. Sarà mica che il matrimonio è il funerale dell’amore?
L’umanità ha perso il filo di Matteo Raciti
Gli esseri umani, ormai Minotauri dalle sembianze bestiali, non ce la fanno ad uscire dai labirinti che questa società ha creato. Riusciranno a seguire quel filo rosso inventato da una giovane Arianna e a trovare la strada per una nuova umanità?
MASCHERE ISOLATE
Come potrebbe tornare bella, scomparso l’uomo, la Terra di Federica Bonetti
Madre Terra appare anziana e malata. Gli uomini non si sono fatti scrupoli nello sfruttarla e deturparla. Ora è il momento di tornare a proteggerla, rinunciando a ogni pretesa di dominio. Altrimenti, non resta che arrendersi all’amara constatazione che la Terra potrebbe
risollevarsi solo scomparso il genere umano.
150 e non sentirli di Susanna Carofiglio
Gioco di parole per celebrare il secolo e mezzo di vita del Carnevale di Viareggio. Ma Re Carnevale, pur con qualche problema di udito, resta sempre allegro, giocondo e spiritoso.
Tempo scaduto di Andrea Giulio Ciaramitaro
Il mondo è fuori controllo: una bomba ad orologeria prossima alla deflagrazione. A tenere in mano il detonatore è un piccolo ma superbo diavolo. Tra poco la sveglia suonerà: solo un brutto incubo o un nuovo Big Bang?
Figli della guerra di Michele Deledda
Per rappresentare il dramma della guerra la costruzione traduce con il linguaggio della
cartapesta la canzone omonima di Renato Zero e l’iconica foto di Steve McCurry ovvero la Sharbat Gula, che ritrae una ragazza con turbante rosso spaventata da terribili bombardamenti.
Il Padrone della Paura di Michelangelo Francesconi
Attraverso la metafora dello spaventapasseri il costruttore ci invita ad affrontare le nostre paure che spesso sono solo ingigantite dai nostri timori. Un invito a fare come i corvi, che prima temono lo spaventapasseri, poi scoprono che è solo un fantoccio.
The Rocky Horror Pillon show di Serena Mazzolini
Protagonista della satira è il senatore Pillon, paladino della lotta contro il DDL Zan. Nella costruzione allegorica veste i panni del dottor Frank, protagonista del musical The Rocky Horror show.
Solo chi sogna può volare di Lorenzo Paoli
Perdere la capacità di sognare rende il mondo più scuro e appesantisce l’anima. Il sogno è l’unica spinta verso la luce che può liberarci dalla gabbia che chiude la nostra mente. Ciascuno ha un motivo per sognare, ma adesso c’è un sogno che accomuna tutti: un desiderio universale di pace.
Ombre di Andrea Scaccianoce
Guerre, terrorismo, crisi economiche, minacce digitali e sanitarie ci perseguitano ogni giorno. Ne superiamo una, appare un’altra. Ma almeno a Carnevale proviamo a indossare i colori della festa.
I fumetti sono favole per gli adulti di Edoardo Spinetti
Omaggio a Stan Lee genio del fumetto, creatore della Marvel da cui sono nati i supereroi più amati in tutto il mondo. Con le loro storie fanno sognare non solo i bambini, ma anche gli adulti che possono sentirsi ancora bambini.
Quando sboccerà la pace di Alessandro Vanni
Un roveto irto di spine simboleggia l’aridità di spirito dell’uomo e la desolante bestialità della guerra. Sta a noi trasformarlo in un giardino per far sbocciare il fiore più bello: la pace, madre feconda di speranza per un futuro migliore.
PEDANE AGGREGATIVE FUORI CONCORSO
Burlamania Nel Paese delle Meraviglie
I Burlamatti Carnevale in primavera
Carneval Corsaro Moulin Rouge
Rione Darsena Filastrocca di Burlamacco
Non solo una carretta e Carneval Puccini Un ce n’è per Nettuno
I Salmastrosi Carneval sei tu fior di gioventù