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domenica, Maggio 5, 2024

Il pittore che fissò nel tempo la strage di Sant’Anna. Ricordo di Serafino Beconi a 47 anni dalla scomparsa

Serafino Beconi, maestro elementare oltre che pittore e scultore di successo, purtroppo è scomparso troppo presto dalla scena artistica nazionale – è morto infatti il 27 febbraio 1977 all’età di 57 anni – ma, compresa nella sua vasta produzione artistica, ha lasciato un’opera eccezionale che da sola vale una carriera ricca di grandi soddisfazioni: “La strage di Sant’Anna di Stazzema”. Si tratta di un’ eccezionale serie di dipinti e disegni che per la prima volta vennero esposti presso il Liceo Scientifico “Barsanti e Matteucci” di Viareggio e per l’ultima volta nel Palazzo Ducale di Lucca per il 70° di quella strage. Nato a Torre del Lago il 20 giugno 1925 ma residente a Viareggio, fra il 1951 ed il 1966 – quindi nell’arco di quindici anni – vi ha raccontato su tela, tavole e carta ciò che sconvolse l’Alta Versilia fra i monti Gabberi e Lieto.

Quindi al di là del valore artistico di ogni singolo dipinto o disegno, in questa ampia serie di immagini Beconi rievoca artisticamente ciò che avvenne a Sant’Anna di Stazzema il 12 agosto del 1944, soffermandosi soprattutto sui singoli episodi che caratterizzarono sia l’azione cruenta dei nazisti, che l’inutile ed inerme reazione della popolazione. Emblematica quella della madre, Genny Bibolotti Marsili, che scaglia uno zoccolo in difesa del proprio bambino. Praticamente una testimonianza contro il sopruso e l’orrore della “svastica” attraverso un discorso pittorico che quando è stato recepito ha lasciato il segno nelle coscienze di tutti coloro che hanno potuto ammirare l’opera di questo artista che rimane l’unico ad avere affrontato un tema del genere. Perchè siamo sicuri che gli innumerevoli eccidi perpetrati in Italia e in Europa abbiano avuto un pittore che li abbia ricordati artisticamente. Per questo Serafino Beconi – nell’anniversario della sua morte – merita un omaggio postumo per un lavoro che nel tempo ricorderà i 560 trucidati a Sant’Anna di Stazzema. I superstiti, infatti, sono quasi tutti scomparsi per ricordare ciò che ebbe luogo dalle prime luci dell’alba fino a mezzogiorno. Cioè ciò che avvenne nell’unità di luogo e di tempo per sterminare uomini, donne e bambini che niente avevano fatto per subire una morte così violenta e ingiustificata.

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Ebbene, il prossimo 12 agosto ricorrerà l’ottantesimo anniversario di ciò che avvenne a Sant’Anna di Stazzema, per cui speriamo, anzi crediamo che l’Amministrazione provinciale di Lucca che detiene questo patrimonio artistico, organizzi un’altra mostra nelle sue magnifiche sale sulla scia di quanto fece in occasione del 70° della strage, non solo per ricordare un fatto così eclatante, ma anche per rendere omaggio ad un artista che nella sua vita ha dedicato quindici anni ad un evento che indelebile rimarrà anche e soprattutto nella storia dell’occupazione nazista.

A Serafino Beconi, che a Viareggio sembra quasi essersi volatilizzato nel nulla, ci siamo sentiti in dovere – proprio in questa anomala ricorrenza – di tributargli un giusto e meritato riconoscimento, a prescindere da questa raccolta che possiamo anche definire storica perché fissa nel tempo una ben determinata data che speriamo le generazioni a venire sappiano far tesoro.

Mario Pellegrini

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