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lunedì, Aprile 29, 2024

Intelligenza artificiale e nascite premature: il Versilia partner del progetto “PISA” per ridurre i rischi

“Lottare contro la mortalità infantile è possibile anche grazie all’applicazione dell’intelligenza artificiale e di strumenti che assistono i medici nell’identificare accuratamente i fattori di rischio nei neonati prematuri”. Luigi Gagliardi, direttore del dipartimento Materno infantile dell’Azienda USL Toscana nord ovest, ha illustrato al Forum Risk Management di Arezzo, che si è svolto nei giorni scorsi, lo sviluppo di “PISA” (Preterm Infants Survival Assessment), un’applicazione progettata per stimare la sopravvivenza dei neonati prematuri, sviluppata da un team italiano del dipartimento di Informatica dell’università di Pisa, sotto la guida del professori Alessio Micheli e Davide Bacciu, in collaborazione con i neonatologi dell’ospedale Versilia, la dottoressa Giulia Placidi e il dottor Gagliardi stesso.

“L’équipe di neonatologi dell’ospedale Versilia ha contribuito significativamente a questo progetto innovativo – ha spiegato Gagliardi – che sfrutta il sistema delle reti neurali e tecniche di machine learning per stabilire il rischio di mortalità nei bambini nati prematuri. In altre parole, abbiamo analizzato quantità enormi di dati anonimi sui neonati pretermine per creare un algoritmo di previsione più accurato rispetto agli usuali modelli statistici. I colleghi dell’università di Pisa ci hanno messo la competenza di machine learning, e noi l’ipotesi di ricerca e la competenza clinica, di conoscenza della materia neonatologica”.

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“Partendo dai possibili fattori di rischio – conclude Gagliardi – , come per esempio il peso alla nascita, il sesso o la modalità di parto, l’intelligenza artificiale fornisce al medico uno strumento raffinato per stratificare il rischio e fornisce anche degli spunti per comprendere meglio le cause della mortalità tra i nati prematuri. Abbiamo quindi uno strumento molto utile per prevedere il decorso e l’esito di un determinato quadro clinico in questa popolazione fragile”.

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