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lunedì, Aprile 29, 2024

L’operosità dei cantieri viareggini testimoniata da una cartolina edita più di trent’anni fa

Una cartolina edita più di trent’anni fa da “Ceccattini Lindana” ci riporta come a quel tempo fosse il porto di Viareggio con il porticciolo turistico in primo piano ed i grandi cantieri commerciali sullo sfondo. Un porticciolo dove galleggiavano solo barchette e con i cantieri navali “M & B Benetti” e “SEC” con le loro gru mobili e fisse.

Quindi una Viareggio di ieri che non è quella della navigazione a vela e delle costruzioni in legno della Passeggiata odierna, ma una Viareggio dietro l’angolo che ha fatto la stessa fine di quella sopracitata. Una Viareggio che di giorno sentiva rimbombare – sia d’inverno che durante l’estate in piena stagione balneare – i magli sulle lamiere da modellare e il sibilo delle sirene per il finire dei turni di lavoro.

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Quindi sono più di trenta anni, ma sembra un secolo perché il porticciolo è diventato un porto turistico con tutti gli accessori per l’attracco, per le riparazioni e il rimessaggio, con in più la presenza di cantieri che hanno conquistato il mondo con le loro imbarcazioni di lusso e il silenzio più assoluto in tutte le stagioni dell’anno. Quindi una cartolina storica che seppure data alle stampe per mandare saluti da Viareggio, testimonia oggi una realtà che non tutti ricordano, ma che ci viene incontro attraverso un mezzo postale senza mezzi termini caduto in disuso, perché oggi la testimonianza di essere in un ben determinato posto arriva in contemporanea sia in fotografia che per e-mail.

Pertanto, a prescindere che qualche collezionista non la conservi in qualche cassetto – non considerando le fotografie personali dei soliti collezionisti – ecco la storicità di questa cartolina che riconduce ad una realtà che per lunghi anni ha caratterizzato Viareggio, ma che oggi è addirittura scomparsa dall’immaginario comune.

Ed a questo proposito riteniamo interessante citare ciò che, all’inizio della sua relazione, un noto personaggio (di cui non citiamo il nome) era stato invitato al Club Nautico Versilia – dopo circa un paio d’anni dalla scomparsa dei due cantieri – per intrattenere i numerosi invitati sui problemi che già allora interessavano il mare Mediterraneo. Disse infatti, fra lo stupore silenzioso degli uditori, che non appena arrivato a Viareggio aveva ripetutamente udito i tradizionali rumori dei cantieri navali per sottolineare l’operosità della città.

Mario Pellegrini

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