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venerdì, Dicembre 13, 2024

L’uso consapevole del corpo per prevenire e gestire il rischio di aggressioni. Corso per il personale Asl

Una nuova iniziativa per la formazione del personale esposto al rischio di aggressioni. E’ quella organizzata dall’Azienda USL Toscana nord ovest per l’uso consapevole del proprio corpo, con un evento formativo che si è svolto in tre incontri che si sono tenuti tra il 25 e il 26 novembre a Viareggio, Lucca e Livorno. Agli incontri hanno partecipato complessivamente circa 70 operatori Asl dei profili sanitario, socio-sanitario ed amministrativo. L’obiettivo è quello di proseguire su questa strada anche nei prossimi mesi.

Si tratta di un’ulteriore azione finalizzata a rispondere all’esigenza del personale che opera in particolare al front office, in pronto soccorso, nelle strutture di salute mentale e in quelle della sanità penitenziaria, per saper prevenire e affrontare una possibile aggressione mantenendo la propria sicurezza e quella dei pazienti.

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“Per questo corso – sottolinea il direttore dell’unità operativa complessa Sicurezza del paziente  Tommaso Bellandi – abbiamo invitato un gruppo di colleghi del Servizio sanitario pubblico della Sicilia, che è stata la prima regione in Italia ad avviare iniziative per la prevenzione delle aggressioni a danno del personale sanitario già a partire dal 2007, quando venne elaborata, proprio da un gruppo di esperti siciliani, e poi pubblicata la raccomandazione del Ministero della Salute per la prevenzione delle aggressioni a danno del personale sanitario e al contempo per garantire la sicurezza dei pazienti”. 

I docenti Salvatore Guastella, Francesco Fasciano e Piera Spiteri sono rispettivamente psicologo, educatore e assistente amministrativa, accomunati da competenze in meditazione e arti marziali e da una lunga esperienza nei servizi sanitari pubblici, anche in territori difficili.

Lavorando su scenari realistici di rischio di aggressione sul territorio e in ospedale, i partecipanti al corso hanno sperimentato le tecniche per l’uso del respiro nella gestione della rabbia, per assumere le posture adeguate e mantenere l’equilibrio, nonché per mettere in atto movimenti utili ad evitare comportamenti aggressivi portati da altri, liberarsi in sicurezza e trovare la via di fuga in caso di aggressione fisica. Il corso è stato realizzato grazie ai fondi accessori della Regione Toscana per la prevenzione delle aggressioni a danno del personale delle aziende sanitarie, in applicazione della legge 113 del 2020.

“L’evento formativo – aggiunge il direttore della Rete Salute e Sicurezza dell’Azienda USL Toscana nord ovest Massimo Ughi – è stato organizzato a partire dall’analisi dei dati relativi alla segnalazione di aggressioni e ascoltando le richieste dei lavoratori. Il corso fa parte di un programma di lavoro aziendale che comprende il rafforzamento della presenza del servizio di vigilanza, l’adozione di sistemi di chiamata rapida della vigilanza, oltre a interventi per definire spazi sicuri e vie di fuga per gli operatori esposti al rischio di aggressioni. In corso anche un costante dialogo con le Prefetture e le forze dell’ordine, per un impegno comune a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori dell’azienda sanitaria”.

La formazione è un elemento importante per la sicurezza dei lavoratori e per questo motivo il corso sull’uso consapevole del corpo è il terzo livello di un percorso di formazione che prevede una preparazione di base per la prevenzione delle aggressioni rivolta a tutto il personale, a cui segue un corso di secondo livello sulle tecniche di comunicazione e descalation per la prevenzione delle aggressioni nei contesti a rischio alto, organizzati e condotti con gli esperti delle strutture della rete salute e sicurezza, della psicologia aziendale e della sicurezza dei pazienti.

L’Azienda USL Toscana nord ovest rinnova l’invito ai cittadini a rivolgersi sempre in modo gentile e rispettoso nei confronti del personale dell’Asl.

La sofferenza per la malattia o le preoccupazioni per un proprio caro generano ovviamente emozioni forti nei pazienti e nei familiari, così come le difficoltà che talvolta si possono incontrare in un percorso assistenziale. Niente giustifica però comportamenti aggressivi o minacce nei confronti dei lavoratori delle strutture sanitarie, che sono oggetto di sanzioni penali recentemente aggravate dal Decreto legge 137 del 1° ottobre 2024 che ha portato le pene per chi aggredisce il personale delle Aziende sanitarie fino a 5 anni di carcere con arresto anche in flagranza differita e fino a 10mila euro di multa per danneggiamento. La protezione e la tutela di chi lavora nelle Aziende sanitarie è fondamentale per garantire il diritto alla salute ed alla sicurezza delle cure.

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