Il sindaco Giorgio Del Ghingaro lancia il progetto “Casa Viareggio”, ovvero un coordinamento delle liste civiche che amministrano la città “con risultati evidenti e con azioni condivise. Una casa – sottolinea Del Ghingaro in un post sulla propria pagina Facebook – che sia luogo autentico di incontro, di dialogo, di formazione e di confronto partendo dai valori per arrivare alle scelte, quelle in grado di dare nuovi orizzonti e nuovi sogni alle realtà locali e forse anche nazionali”. Tutto ciò, all’insegna di una nuova politica aperta alle molteplici esigenze della società.
Infatti, come premette il primo cittadino di Viareggio nel suo intervento, “si allarga sempre di più la distanza tra la politica degli addetti ai lavori e le persone, tra i partiti e le comunità. Lo dimostrano le vicende nazionali e locali con alcuni dati evidenti: l’alto astensionismo nelle tornate elettorali, la disaffezione nei confronti della politica intesa come massima espressione di governo delle città, la mancanza di occasioni di formazione per la crescita di una classe dirigente preparata e competente”.
“In questo contesto, è inutile negarlo, i partiti tradizionali hanno perso quel radicamento sociale e culturale che spesso è stato capace di interpretare i bisogni delle persone e delle città. Si fa fatica a trovare elementi di differenza tra gli schieramenti opposti, tutto sembra essersi uniformato e omologato ad azioni di propaganda, a slogan comunicativi ai quali spesso non segue la concretezza delle scelte”.
“Se la fine delle lotte ideologiche è considerata un elemento positivo, non si può dire la stessa cosa per l’appiattimento delle azioni politiche, per l’assottigliamento di quei valori che un tempo dividevano, ma al tempo stesso distinguevano”.
“Insomma – evidenzia Del Ghingaro – la politica tradizionale si allontana dal paese reale e invece di innovarsi fa prevalere l’istinto di autoconservazione”.
“Nello schieramento di centro sinistra – prosegue – , nel quale da sempre mi riconosco, il maggior partito, il Pd, è perennemente in lotta con se stesso alla ricerca di un’identità e di un’unità perdute. Lo dimostrano anche le ultime vicende viareggine. Essere alternativi alla destra è importante, ma non sufficiente: occorrono valori, comportamenti conseguenti e coerenti per uno schieramento progressista ampio e plurale capace di ritrovare il contatto con le persone”.
E conclude: “Nel panorama attuale, quindi, è tornato alla ribalta quel civismo sano che, anche negli anni passati, è stato capace di dare una “scossa” alla politica tradizionale, quel protagonismo di donne e uomini che si mettono a disposizione delle proprie realtà territoriali credendo che un altro modo di fare politica sia necessario e possibile. Senza denigrare i partiti, ma individuando un’altra via che possa contaminare chi, anche all’interno delle organizzazioni tradizionali, lavora per riprendere il filo interrotto e riallacciare legami con la società nella sua complessità”.