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martedì, Maggio 14, 2024

Nuova edizione per “Il manicomio di Pechino” di Mario Tobino. Un diario della sua esperienza professionale

Martedì 28 novembre la casa editrice Mondadori distribuirà la nuova edizione de “Il manicomio di Pechino” di Mario Tobino, con la prefazione della prof.ssa Valeria Babini.  Questo libro, che Mondadori ha già pubblicato nel 1990, è il diario scritto da Tobino in anni lontani, il 1955 e ’56, quando diresse il manicomio di Lucca vivendo in pieno il mondo dei matti. 

A metà degli anni Cinquanta Mario Tobino si trovò a dirigere pro tempore l’Ospedale Psichiatrico di Lucca, a Maggiano. Per meglio riflettere su quell’esperienza che gli richiedeva di aggiungere alle competenze del “medico di manicomio” nuove responsabilità burocratico-amministrative, e quindi in ultima analisi sociali, Tobino verga un diario: quaderni fitti di appunti che registrano riflessioni e confessioni, e che qua e là rivelano sconcerto e disillusione. Pagine che lo scrittore deciderà di pubblicare alcuni decenni più tardi, aggiungendovi una straniante coloritura “cinese” per dare il senso della distanza, non solo cronologica, che intercorre tra l’oggi della pubblicazione e il mondo arcaico descritto nel diario.

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Dagli anni Cinquanta in cui i “matti” venivano tenuti nascosti e lontani dal mondo dei “sani”, in cui la psichiatria italiana viveva di improvvisazione, infatti, tutto è cambiato grazie agli psicofarmaci, alla legge Basaglia, alla chiusura dei manicomi. Consapevole che raccontare la sua esperienza sia anche “tratteggiare qualche grano dell’Italia di quei tempi”, Tobino affida come testamento ai lettori questo romanzo-diario che rappresenta l’ultimo tassello di quel “racconto di Magliano” che andò tessendo per molti anni, “un intreccio di scrittura e di vita – scrive nell’introduzione Valeria Paola Babini – che ci porta in una sorta di labirinto rigoglioso dove, anziché perderci, ci ritroviamo più umani”. 

Mario Tobino (Viareggio 1910 – Agrigento 1991), medico, per quarant’anni ha lavorato all’Ospedale Psichiatrico di Lucca. Ha esordito in letteratura nel 1934 con Poesie, per poi dedicarsi alla narrativa con il romanzo Il figlio del farmacista e i racconti di La gelosia del marinaio (entrambi del 1942).  Tra le sue opere: Il deserto della Libia (1952), Le libere donne di Magliano (1953), Il clandestino (1962, premio Strega), Sulla spiaggia e di là dal molo (1966), Per le antiche scale (1972, premio Campiello) e Tre amici (1988). 

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