L’Arcivescovo di Lucca, Monsignor Paolo Giulietti, ha inviato un messaggio per l’inizio dell’anno scolastico – che riceviamo e pubblichiamo – indirizzato agli studenti e alle loro famiglie, ai dirigenti scolastici, al personale docente e non docente delle scuole di ogni ordine e grado dell’Arcidiocesi.
Cari amici e care amiche, quest’anno si torna a scuola con qualche residua incertezza circa la pandemia e nell’imminenza di elezioni politiche molto delicate: coloro che saranno scelti per governare il Paese, infatti, dovranno misurarsi con la grave crisi energetica e con le sue ricadute sulla vita e sul lavoro di tanti Italiani, ma anche con le conseguenze del cambio climatico, che hanno provocato una grave siccità ed eventi meteorologici estremi in numerosi territori, incluso il nostro.
Anche le scuole dovranno cambiare qualcosa, per ciò che riguarda l’uso di gas, elettricità e acqua, adottando misure di contenimento degli sprechi e di riduzione dei consumi. Ciò significa, per tutti, dover fronteggiare qualche disagio.
C’è però anche un aspetto positivo: la scuola può diventare un vero e proprio laboratorio in cui, insieme, si acquisiscono conoscenze, abilità e atteggiamenti che risulteranno utili anche in altri luoghi e altri tempi. Riflettere su quello che sta accadendo: le sue cause e le sue conseguenze; imparare piccoli gesti quotidiani di responsabilità; maturare una mentalità attenta all’ambiente…
L’anno che si apre, se vorrete, vi potrà rendere cittadini più partecipi e consapevoli delle sorti del nostro Paese, disponendovi ad essere, domani, protagonisti attivi della vita sociale, culturale e politica italiana. Nel suo Messaggio di quest’anno per la Giornata del Creato, Papa Francesco ribadisce l’urgenza di un deciso processo di cambiamento. “Si tratta di convertire i modelli di consumo e di produzione, nonché gli stili di vita, in una direzione più rispettosa nei confronti del creato e dello sviluppo umano integrale di tutti i popoli presenti e futuri, uno sviluppo fondato sulla responsabilità, sulla prudenza/precauzione, sulla solidarietà e sull’attenzione ai poveri e alle generazioni future. Alla base di tutto dev’esserci l’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente che, per noi credenti, è specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino”.
La comunità scolastica, che si occupa delle nuove generazioni e le accompagna a crescere, non può sottrarsi a questa sfida: stare dalla parte dei giovani, infatti, comporta guardare al futuro con responsabilità, impegnandosi a lasciar loro un ambiente e una società vivibili. La transizione a modelli di consumo più sobri, pertanto, non può essere solo la risposta a un’emergenza, ma il frutto di una visione lucida di ciò che va fatto oggi per il bene dei giovani un domani. La connessione di alcuni problemi con la situazione di guerra in Ucraina può aiutare a riflettere sul ruolo delle armi e dei conflitti negli attuali equilibri globali, sulla necessità di un ripensamento delle relazioni tra i popoli e sulla possibilità di un impegno fattivo per il dialogo e la pace.
Quest’anno di “austerità” potrebbe essere l’occasione per far crescere il senso di unità in direzione di obiettivi condivisi e per acquisire una mentalità e una prassi davvero innovative rispetto alla custodia del creato e alla promozione della pace. Spesso le prove, anche se ci spaventano e ci fanno faticare, ci rendono migliori: non perdiamo questa opportunità, vivendola solo come un problema e occasione di lamentele! Intendo salutare in modo del tutto speciale le scuole paritarie di ispirazione cristiana. Alcune, purtroppo, non riapriranno i battenti; altre saluteranno le comunità religiose che per anni le hanno gestite, fortunatamente sostituite da altri soggetti, che ne porteranno avanti l’opera in fedeltà ai principi educativi ispirati dal Vangelo. In occasione di tali eventi ho potuto toccare con mano l’affetto e la stima di tante famiglie per le scuole paritarie cattoliche, capaci di offrire un servizio valido nella didattica, unito a una solida visione educativa e alla ricerca convinta di una relazione positiva con le famiglie.
Rinnovo ancora una volta l’impegno mio e della Diocesi per sostenere tali istituzioni educative, innanzitutto con la vicinanza al personale, ai volontari e alle famiglie. Auguro infine a tutti i componenti della grande comunità scolastica della Diocesi un anno pieno di risultati positivi, raggiunti mediante l’impegno, l’amicizia e la conoscenza. Affido tutti e ciascuno all’intercessione dei nostri Patroni e alla protezione dei tanti Santi educatori.