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venerdì, Novembre 8, 2024

Serre danneggiate e verdure nei campi distrutte dalla grandine. Ridotta di un quinto la produzione

Serre come se fossero state “mitragliate” e verdure in campo completamente distrutte dalla grandine. La supercella temporalesca che ha colpito la Versilia nella giornata di domenica 8 settembre, e con particolare violenza nella zona tra Pietrasanta e Capezzano Pianore – in quest’area sono caduti qualcosa come 100 mm di pioggia in 24 ore – ha provocato danni sia alle colture che alle strutture agricole. Pochi minuti hanno spazzato via mesi di lavoro insieme a sacrifici ed investimenti. A fornire un primo monitoraggio delle conseguenze del maltempo che si è abbattuto sulla regione nelle scorse ore è Coldiretti Lucca. 

La grandine ha piegato e spezzato decine di ettari coltivati a zucchine ed insalata, verdure di stagione pronte per la vendita, e compromesso le produzioni autunnali che erano appena state messe a dimora. Rovinate anche interi campi di zucche destinati alla festa di Halloween, una produzione che in questi anni molte aziende agricole sono riuscite a valorizzare anche come ornamento. I danni più pesanti sono alle coperture delle serre: i chicchi, grandi anche 8 centimetri, hanno passato da parte a parte le coperture creando un danno permanente che solo la loro sostituzione può risolvere. Il vento, che ha soffiato ad oltre 100 km/h, ha strappato le coperture di alcune strutture. 

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“L’agricoltura si fa sotto il cielo e siamo quindi consapevoli dei rischi che ne derivano. Il moltiplicarsi degli eventi estremi priva le aziende agricole delle primarie fonti di sostegno e di sopravvivenza portandole al progressivo abbandono delle nostre campagne. E questo è un altro rischio che investe tutta la collettività”, spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca.

“L’impatto dei cambiamenti climatici ha ridotto, dal 2019 ad oggi, di un quinto la produzione agricola regionale – conclude Elmi – . Sono una minaccia impellente per la nostra capacità di produrre cibo e per tutta la filiera agroalimentare. Il bilancio è ancora una volta pesante”.

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