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giovedì, Aprile 25, 2024

Splendida esecuzione della Messa per soli coro e orchestra, il capolavoro che consentì a Puccini di diplomarsi

La Basilica di San Paolino al centro della vita culturale di Viareggio. Infatti dopo la splendida esecuzione di domenica sera della Messa per soli coro e orchestra di Giacomo Puccini, domenica 3 luglio e domenica 10 luglio vi saranno eseguiti due concerti d’organo: il primo da parte dall’organista titolare del Duomo di Lucca Giulia Biagetti, il secondo dall’organista Enrico Barsanti, fra l’altro autore del restauro che recentemente ha restituito lo strumento ai suoni originali. Due concerti ai quali don Mauro Lucchesi – parroco della chiesa – auspica ne seguiranno altri.

Al cospetto di una chiesa esaurita al limite della capienza, l’orchestra e il coro (novanta elementi) del Conservatorio “Luigi Boccherini” di Lucca hanno dato un’ulteriore prova della maturità raggiunta, tanto da costituire un “unicum” che ha mandato in delirio il pubblico presente. Di particolare intensità emotiva l’ “Agnus Dei” finale di cui, reclamato a gran voce, è stato eseguito anche il bis. In sostanza, questo spartito giovanile che non a caso permise a Puccini di superare brillantemente il 12 giugno 1880 l’esame per ottenere il diploma in composizione presso l’allora Istituto Musicale di Lucca, cioè lo stesso giorno dell’esecuzione in San Paolino dopo 71 anni esatti. Una coincidenza del tutto casuale, ma che ha dato a questa esecuzione un qualcosa di particolare.

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Questo spartito, unico di genere sacro del Maestro, lascia infatti intravedere quello che sarà lo sviluppo successivo della musica di Giacomo Puccini, soprattutto nell’introduzione e nel già citato “Agnus Dei”, che compendia una composizione così complessa e ricca di temi melodici che solo un genio musicale come Giacomo Puccini poteva esprimere in età giovanissima. Mai pubblicato il manoscritto integrale per volere dell’autore, dopo un silenzio di circa settanta anni, venne alla luce a stampa nel 1951 in modo senza dubbio inusuale, perché prima di tutto pubblicato a New York e poi a cura di fra Dante Del Fiorentino, sacerdote e amico di Puccini, perché prima di recarsi negli USA era stato parroco a Torre Del Lago. A prescindere quindi da un’esecuzione effettuata durante il 64° Festival di Torre del Lago (tutt’altro che luogo ideale per l’esecuzione di una Messa) con la partecipazione di Andrea Bocelli, quella di domenica sera a Viareggio è stata un’autentica riscoperta del suo valore assoluto al di fuori e al di sopra delle future e fortunate opere liriche.

Per arrivare a questa riproposta di uno spartito riscoperto in America c’è voluta una perfetta sinergia fra tre enti interessati a riproporlo nei luoghi pucciniani. Precisamente la “Fondazione Festival Pucciniano”, il “Conservatorio Luigi Boccherini” e l’Arcidiocesi di Lucca con il sostegno della “Fondazione Banca del Monte di Lucca” e del “Gruppo Esedra” e con il patrocinio del Comune di Viareggio. Infatti l’orchestra diretta egregiamente dal m° Fabrizio Ruggero e il coro diretto dalla m/a Sara Matteucci sono stati quelli del “Boccherini”, mentre i solisti Shohei Ushiroda (tenore) e Ivan Caminiti (basso-baritono) provenivano dalla “Puccini Festival Academy”.

Quindi una serata veramente eccezionale che ha permesso al pubblico intervenuto di godersi in pieno un Puccini pressoché sconosciuto in un ambiente che gode di un’acustica eccezionale, tanto da poter udire anche le più piccole sfumature musicali di cui è ricca la partitura che, come si è detto, lasciano intuire cosa fu capace l’autore nella sua successiva produzione operistica che ha conquistato il mondo. Un ulteriore elogio all’orchestra ed al coro del Conservatorio “Luigi Boccherini” che non da oggi costituiscono una realtà di cui sarà necessario tenere conto.
Mario Pellegrini

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