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venerdì, Dicembre 6, 2024

Versilia: continua nelle Case della Comunità la campagna di sensibilizzazione agli screening

La Zona distretto della Versilia, in collaborazione con l’unità operativa complessa Screening aziendali, porta avanti la campagna di sensibilizzazione agli screening con la presenza di una postazione informativa e distribuzione di materiale realizzato dalla Regione Toscana all’interno delle sedi distrettuali della Versilia.

In particolare per tutto il mese di novembre una postazione sarà presente il mercoledì dalle ore 8 alle 11 nella Casa della Comunità Tabarracci e in quella di Camaiore; il giovedì sempre dalle ore 8 alle 11 nella Casa della Comunità di Pietrasanta.

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La campagna è dunque ripartita oggi (13 novembre) al Tabarracci e proseguirà domani (14 novembre) nella Casa della Comunità di Pietrasanta, per poi essere ripetuta nelle settimane successive di novembre. Anche a dicembre saranno organizzati incontri di informazione e sensibilizzazione.

L’iniziativa, finalizzata alla sensibilizzazione della cittadinanza per far aumentare l’adesione agli screening, vede il coinvolgimento di personale infermieristico, ostetrico e amministrativo.

Nei giorni scorsi si era svolto anche un Open Day dedicato agli screening oncologici in tutto il territorio dell’Asl, da Piombino a Fivizzano, da Pontedera a Livorno passando da Lucca, dalla Versilia. In decine di punti informativi allestiti all’ingresso di ospedali e case di comunità, gli operatori sanitari hanno sensibilizzato gli utenti e i cittadini ad aderire alle tre campagne di screening gratuite per prevenire il tumore del colon retto, della mammella e della cervice uterina.

Il punto informativo allestito all’Ospedale Versilia

“Abbiamo contattato centinaia di persone – dice Lidia Di Stefano, responsabile degli screening oncologici dell’Asl Toscana nord ovest – spiegando come si accede ai monitoraggi. Noi invitiamo la popolazione ad effettuare i vari test fissando un appuntamento. Oltre 500 persone hanno poi riempito il modulo con cui hanno chiesto di essere invitate agli screening. Aderire è un’occasione da non sprecare perché è importante intervenire prima che ci sia il tumore. Gli screening servono proprio ad individuare le lesioni che avvengono prima che si sviluppi il tumore vero e proprio”.

“Ai cittadini abbiamo anche spiegato che risultare positivi ad uno screening non vuol dire avere un tumore, ma è semplicemente un modo per attenzionare meglio il problema – sottolinea Di Stefano – . Basti pensare che ogni anno invitiamo oltre 200mila persone per lo screening al colon retto, più di 100mila per lo screening della mammella e altri 80mila per la cervice uterina. In questo modo – conclude – riusciamo ad intercettare i casi in cui sono presenti lesioni precancerose che poi vengono trattate durante gli esami di approfondimento”.

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