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sabato, Maggio 18, 2024

8 settembre 1943: i segreti svelati. L’indagine di Paolo Ghibaudo sui giorni che hanno cambiato l’Italia

8 settembre I segreti svelati. Indagine sui giorni che hanno cambiato l’Italia di Paolo Ghibaudo, è il libro che verrà presentato sabato 23 settembre alle 17.30 nel Giardino d’Inverno di Villa Bertelli a Forte dei Marmi.

Nell’ottantesimo anniversario della storica data dell’8 settembre, quella che il giurista e scrittore Salvatore Satta definì “La morte della patria” facendo riferimento  all’implosione dell’intero apparato statale costruito dopo il Risorgimento, il dottor Ghibaudo, dottore di ricerca in diritto pubblico e studioso dei  temi legati all’8 settembre 1943, con  la più vasta biblioteca specialistica sull’argomento, nonché  del sito www.8settembre1943.it, ripercorrerà quei tragici giorni, attraverso un’accurata ricostruzione storica

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“Il volume – si legge nella presentazione – basato sulla disponibilità della più ampia e completa biblioteca storica sull’8 settembre esistente in Italia, svolge un’accurata indagine sugli avvenimenti di quel giorno, partendo dalle testimonianze dei protagonisti diretti, con un’analisi dettagliata e comparata delle fonti. L’obiettivo è stato quello di ricostruire, in una sorta di diario minuto per minuto, i fatti che raccontano la giornata più drammatica della Seconda Guerra Mondiale, giungendo a delle risposte su due questioni fondamentali:

  • il Re e i vertici militari erano a conoscenza in anticipo della data dello sbarco e dell’annuncio dell’armistizio?
  • la fuga del Re e dei vertici militari verso Pescara fu il risultato di uno scambio con i tedeschi dove questi ultimi ottennero in cambio la presa di Roma?

Oggi possiamo dire con maggiori certezze, che gli avvenimenti dell’8 settembre furono il prodotto di un’incredibile concatenazione di fattori umani e casualità, di improvvisazione e superficialità, di egoismi e di un po’ malasorte, che insieme determinarono un autentico disastro civile e militare per l’Italia intera”.

“Se qualcosa possiamo imparare da un avvenimento così lontano ma che fa parte dell’immaginario collettivo nazionale – prosegue l’autore nella presentazione – è che queste terribili vicende, causa dell’abbandono di milioni di soldati italiani al loro destino, nascono dall’incapacità di assumersi le proprie responsabilità. Nessuno pagò nulla seppure i fatti fossero sufficientemente chiari. Un silenzio assordante che dura ancora oggi. La speranza è che l’Italia, ottant’anni anni dopo, possa segnare almeno da questo punto di vista, un miglioramento della consapevolezza etica, legata alle responsabilità alle quali si è stati chiamati, in nome del bene collettivo e della Nazione”.

Ingresso libero. Prenotazione: 0584 – 787251.

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