Montemagno è pronta a diventare capitale delle sculture lignee: sabato 22 aprile è in programma il secondo Simposio a tema, con tanti professionisti della pratica scultorea del legno che, armati di motosega, daranno attiva dimostrazione di come un tronco di albero, se plasmato, può davvero abbellire il paesaggio.
Ideatore dell’iniziativa è Marco Morotti, artista noto per il suo impegno nel recupero del legname del secolare Leccio di Montemagno, l’albero preferito da Giorgio Gaber, crollato a causa maltempo nel novembre 2019. Quel Leccio rinacque grazie alla maestria di Morotti: dal legno della pianta nacque una statua, “L’Angelo dei Sogni”, la prima scultura lignea di Montemagno, che incarnerà per sempre la memoria del mitico albero, mentre i germogli della pianta furono messi a memoria con il coinvolgimento delle scuole, affinché queste piantine tornino, un giorno, a campeggiare nel borgo al posto del loro predecessore. Da qui, poi, l’idea di riqualificare l’intero centro del paese con sculture ricavate dai tronchi di legno.
Per il secondo anno, quindi, Montemagno ospiterà veri e propri artisti del legno: da Cantagallo arrivano Ivan Butelli e Luca Simoni di Motosegarte, mentre dall’Altopiano di Asiago sbarcano nel camaiorese Eros Lazzaretti e William Rossi del Team Carving Marobin. Si tratta di quattro maestri del carving, ovvero della scultura con il solo utilizzo della motosega, riconosciuti a livello nazionale: scolpiranno alcuni tronchi di cedro del libano che, una volta diventati sculture, rimarranno a Montemagno come componenti, insieme a quelle già presenti, di quello che a tutti gli effetti si presenta come un museo a cielo aperto.
Sabato, in occasione del Simposio, i quattro maestri di motosega lavoreranno prevalentemente sulla parte di via Francigena che attraversa Montemagno. “Un progetto composito e ambizioso in cui crediamo molto – spiega il promotore dell’iniziativa Marco Morotti -. Il nostro obiettivo è offrire, dopo il crollo del leccio, una nuova caratterizzazione a Montemagno, paese che ha tutte le carte in regola per poter diventare un punto di riferimento per la scultorea lignea. Un percorso nato proprio dal ricordo del Leccio e che deve proseguire nel nome della natura e della vita che si rinnova”.