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martedì, Maggio 7, 2024

A Montemagno il secondo Simposio di sculture lignee: attesi quattro maestri del carving

Montemagno è pronta a diventare capitale delle sculture lignee: sabato 22 aprile è in programma il secondo Simposio a tema, con tanti professionisti della pratica scultorea del legno che, armati di motosega, daranno attiva dimostrazione di come un tronco di albero, se plasmato, può davvero abbellire il paesaggio.

Ideatore dell’iniziativa è Marco Morotti, artista noto per il suo impegno nel recupero del legname del secolare Leccio di Montemagno, l’albero preferito da Giorgio Gaber, crollato a causa maltempo nel novembre 2019. Quel Leccio rinacque grazie alla maestria di Morotti: dal legno della pianta nacque una statua, “L’Angelo dei Sogni”, la prima scultura lignea di Montemagno, che incarnerà per sempre la memoria del mitico albero, mentre i germogli della pianta furono messi a memoria con il coinvolgimento delle scuole, affinché queste piantine tornino, un giorno, a campeggiare nel borgo al posto del loro predecessore. Da qui, poi, l’idea di riqualificare l’intero centro del paese con sculture ricavate dai tronchi di legno.

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Per il secondo anno, quindi, Montemagno ospiterà veri e propri artisti del legno: da Cantagallo arrivano Ivan Butelli e Luca Simoni di Motosegarte, mentre dall’Altopiano di Asiago sbarcano nel camaiorese Eros Lazzaretti e William Rossi del Team Carving Marobin. Si tratta di quattro maestri del carving, ovvero della scultura con il solo utilizzo della motosega, riconosciuti a livello nazionale: scolpiranno alcuni tronchi di cedro del libano che, una volta diventati sculture, rimarranno a Montemagno come componenti, insieme a quelle già presenti, di quello che a tutti gli effetti si presenta come un museo a cielo aperto.

Sabato, in occasione del Simposio, i quattro maestri di motosega lavoreranno prevalentemente sulla parte di via Francigena che attraversa Montemagno. “Un progetto composito e ambizioso in cui crediamo molto – spiega il promotore dell’iniziativa Marco Morotti -. Il nostro obiettivo è offrire, dopo il crollo del leccio, una nuova caratterizzazione a Montemagno, paese che ha tutte le carte in regola per poter diventare un punto di riferimento per la scultorea lignea. Un percorso nato proprio dal ricordo del Leccio e che deve proseguire nel nome della natura e della vita che si rinnova”.

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