Sono le aree interne e quelle rurali che stanno pagando il prezzo più alto per i disservizi della sanità pubblica: è questa la denuncia che arriva dall’Associazione nazionale pensionati della Cia Toscana Nord.
«Dopo il Covid – afferma la presidente dell’Anp-Cia Toscana Nord, Giovanna Landi – si doveva avviare una stagione di investimenti, anche per recuperare i ritardi accumulati per visite e interventi, invece si assiste a un progressivo definanziamento, con una spesa scesa al di sotto il 6,5% del Pil, il che significa che non vengono garantiti nemmeno i livelli essenziali di assistenza».
A preoccupare, in modo particolare, sono le liste d’attesa per gli esami specialistici e gli interventi chirurgici che, in alcuni casi, superano anche un anno, mentre si assiste a una crescita della sanità privata, con un terzo della spesa sanitaria oramai a carico delle famiglie.
«In una situazione di questo genere – afferma Giovanna Landi – gli anziani sono la categoria più esposta: assistenza domiciliare, case di comunità, servizi previsti dalla nuova legge sulla non autosufficienza, pochi medici, sono solo alcune delle questioni aperte che, a nostro avviso, è necessario affrontare con estrema urgenza, anche ricorrendo ai fondi del Pnrr. A fronte di un continuo aumento delle situazioni di disagio sociale e di una sempre crescente povertà delle famiglie – prosegue la presidente – le iniziative isolate hanno poco senso e sono decisamente poco efficaci: sebbene sia sicuramente apprezzabile l’istituzione della ‘social card Dedicata a te’, rimane un’iniziativa destinata all’acquisto dei soli beni alimentari di prima necessità, di modesta entità e con criteri di forte parzialità».
L’Anp chiede, quindi, che a tutti i livelli, compreso, per quanto di competenza quello locale, siano adottati «seri interventi strutturali – conclude Giovanna Landi – come l’aumento delle pensioni minime, l’istituzione di vere politiche di contrasto al disagio sociale e la realizzazione di un efficiente sistema di servizi che parta proprio dalla sanità e garantisca equilibrio, giustizia sociale e uguaglianza dei diritti».