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lunedì, Aprile 29, 2024

Castanicoltura, paesi scomparsi, cooperativismo, Garibaldini: nuovo ciclo di conferenze sulla storia versiliese

La coltura del castagno, le vicende dei paesi scomparsi di Brancagliano e Brancagliana, il cooperativismo in Versilia agli inizi del XX secolo, i Garibaldini versiliesi. Sono questi i temi del XLVIII ciclo di conferenze organizzato dalla Sezione “Versilia Storica” dell’Istituto Storico Lucchese che si svolgeranno nel salone “Giuseppe Bambini” della Croce Bianca di Querceta sempre con inizio alle ore 17 (ingresso libero). Questo il programma.

Sabato 10 febbraio Roberto Bazzichi tratterà il tema “La coltura del castagno. Una storia millenaria”. Nel corso dell’incontro sarà proiettato un documento visivo, attraverso il quale l’autore evidenzierà l’importanza che ha avuto il castagno nel corso dei secoli, e forse millenni, sia a livello strutturale per la costruzione delle vecchie case dei nostri paesi di montagna, sia per gli oggetti da lavoro ed altro; sia in particolare per l’importanza che ha avuto il frutto della castagna nel settore alimentare, sfamando intere generazioni.

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Il filmato è stato fatto con l’intento di non perdere, in questo modo, un pezzo della nostra storia-tradizione ma, soprattutto, per sensibilizzare le future generazioni – e gli Enti – affinché possano rivalutare questa pianta e magari far ripartire la sua filiera.

La proiezione del video-documentario ha la durata di circa mezz’ora e sarà illustrato e commentato dagli interventi di Roberto Bazzichi, ideatore ed autore del progetto, e dello storico Lorenzo Marcuccetti, autore del testo. Saranno presenti anche alcuni rappresentanti del Circolo “Le Tanacce” di Terrinca, che ha collaborato alla realizzazione del video.

La seconda conferenza si terrà sabato 24 febbraio: Francesco Ceragioli parlerà di “Brancagliano e Brancagliana: due villaggi scomparsi della Versilia, breve storia e loro ubicazione”. Con questo studio, l’autore ha cercato di definire l’esatta denominazione delle due località, oggi scomparse, attraverso la documentazione archivistica. Nel contempo, espone le loro vicende storiche nel corso dei secoli, riportando le citazioni delle due località dei vari cronisti storici, che hanno riguardato questi luoghi nei loro studi e pubblicazioni.

Sabato 9 marzo Giuliano Rebechi terrà la relazione “Dalle Società di Mutuo Soccorso al Cooperativismo in Versilia agli albori del secolo XX – La nascita della Società Anonima per Azioni Cooperativa di Consumo di Pietrasanta”.  Partendo dalla fioritura delle mutue di fine Ottocento, espressione del nascente movimento operaio, dal loro ruolo e dalla loro natura, Rebechi analizzerà la storia del primo socialismo in Versilia in rapporto alla spinta cooperativista che si manifesta nel paese. Il tema viene trattato alla luce della ricerca storiografica che in merito si ebbe tra la fine degli anni Sessanta del secolo scorso e i Settanta. Viene così illustrato il processo democratico che in questo campo lentamente e almeno in parte permise alle classi lavoratrici e disagiate di emanciparsi dalle ingerenze democratico-borghesi e di stampo padronale.

Ma proprio la nascita della Cooperativa di Consumo di Pietrasanta (anno 1907) certificherà tutte le difficoltà del mutualismo del tempo, svelando una realtà ancora lontana da una piena emancipazione dalle influenze moderate e antisocialiste.

Dopo una lunga gestazione che aveva visto protagonisti due mutue e il socialismo versiliesi, la Cooperativa, con una base sociale quasi esclusivamente operaia, nasce da una bruciante quanto inattesa sconfitta “a sinistra” – come si direbbe oggi –, clamorosamente soccombente nei confronti di un’operazione moderata messa in atto da un tipico esponente della borghesia locale.

L’anomalo caso della Cooperativa di Consumo di Pietrasanta pertanto fa emergere i limiti del gruppo promotore a maggioranza socialista che prima e più di altri si era impegnato per la nascita dell’ente. Dovranno passare sette lunghi anni ed emergere i disastri compiuti da un notaio-presidente, responsabile di imbrogli e ruberie, per riscattare un avvio così difficile e inatteso, oltre a una gestione tanto disinvolta quanto pericolosa.

“Storie sconosciute – I Garibaldini versiliesi nelle Guerre Risorgimentali” è l’argomento della conferenza di sabato 23 marzo che sarà tenuta da Giovanni Cipollini e Luigi Santini.

Il Risorgimento è uno dei periodi meno conosciuti della storia versiliese, in quanto – se si esclude il libro di Danilo Orlandi “La Versilia nel Risorgimento, che però limita il proprio studio ai moti carbonari del 1830-31” –  esistono solo sporadici contributi, che non consentono di avere un quadro storico, pur sintetico, della nostra terra durante le lotte per l’Indipendenza italiana.

Una lunga e puntuale ricerca, condotta da archivi e istituti storici di livello nazionale, su una copiosa documentazione militare, ha censito ben 650.000 italiani partecipanti alle campagne risorgimentali tra il 1848 e il 1870. Di questi, quasi 1.100 erano cittadini dei Comuni di Pietrasanta (allora comprendente anche Forte dei Marmi), Seravezza e Stazzema, dei quali sono indicati i reparti militari di appartenenza e le operazioni militari cui presero parte: di essi, un centinaio furono volontari garibaldini.

Una notevole documentazione che costituisce un’importante base di partenza per ricostruire il contributo della Versilia al Risorgimento, da integrare anche con quanto conservato negli archivi comunali, negli Archivi di Stato di Firenze e di Lucca e i quotidiani del tempo, raccolti in varie biblioteche.

Lo scopo della conferenza è riflettere sull’importanza di questa documentazione, evidenziando le molteplici possibilità di studio e di ricerca che offre, per acquisire finalmente una conoscenza esauriente di questo fondamentale periodo della nostra storia.

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