E’ stata sufficiente un’unica seduta del consiglio comunale, quella del 17 marzo, iniziata alle 9 e proseguita fino a tardo pomeriggio, per concludere la discussione e votazione delle 746 controdeduzioni alle osservazioni pervenute al piano operativo, lo strumento che, insieme al piano strutturale (già in conferenza paesaggistica regionale) delinea scelte strategiche e relative modalità applicative per la gestione del territorio fino al 2035.
“Grazie al contributo di tutti – ha sottolineato, con soddisfazione, il sindaco e assessore all’urbanistica, Alberto Stefano Giovannetti – abbiamo ottenuto un risultato storico per Pietrasanta. Frutto di un lavoro che, al di là delle solite polemiche da bar, ci ha impegnato con grande responsabilità per diversi anni. Dal punto di vista tecnico e sotto il profilo della trasparenza e della corretta comunicazione, non proprio agevolate dal periodo pandemico ma che abbiamo sempre perseguito collaborando con il Garante della Comunicazione e dell’Informazione”.
Un iter partecipativo che, come ha ricordato in consiglio anche il presidente della commissione urbanistica, Paolo Bigi, non è stato semplice da “ristrutturare”: “Avevamo già organizzato tutti gli incontri nelle frazioni, per presentare i due piani urbanistici. Poi è esplosa l’emergenza sanitaria e ci ha costretto a rimodulare il percorso con soluzioni decisamente inusuali, per questo tipo di procedimenti. Abbiamo usato molto con i mezzi di informazione, poi gli incontri da remoto, infine di nuovo le riunioni in presenza: il mio ringraziamento va ai nostri uffici e a tutti i membri della commissione che, fin dal primo giorno, pur nelle reciproche differenze, non hanno fatto mancare mai un contributo costruttivo alla discussione”.
Il primo cittadino rivendica con forza la scelta di aver portato avanti, contestualmente, il piano strutturale e quello operativo, entrambi adottati a dicembre 2021: “L’ultimo piano strutturale approvato risale al 2008 con un iter iniziato addirittura sei anni prima. Il regolamento – oggi piano operativo – più recente, invece, è del 2014. Lavorare su questi strumenti urbanistici in parallelo ha richiesto uno sforzo imponente ma ci ha consentito di farlo su un quadro normativo stabile, senza dover fronteggiare in corso d’opera, come accaduto in passato, difficoltà legate all’entrata in vigore di nuove disposizioni di livello sovracomunale”.
Il piano ha due elementi portanti: da un lato, la salvaguardia delle aree più fragili dal punto di vista ambientale ed ecologico, come il lago di Porta o la Versiliana, ma anche la pianura agricola e il reticolo dei corsi d’acqua; dall’altro, la rigenerazione e il recupero degli edifici esistenti.
Ciascuno degli atti portati, venerdì, all’esame dell’assemblea, aveva già compiuto un passaggio dalla commissione consiliare urbanistica che in 14 sedute, dal 20 dicembre 2022 al 15 febbraio 2023, ne aveva esaurito la verifica: “L’analisi degli uffici e il confronto in commissione è stato determinante – sottolinea Giovannetti – per questo il mio primo ringraziamento va al responsabile della pianificazione urbanistica Lucia Flosi Cheli, al funzionario Eugenia Bonatti, alla dirigente Valentina Maggi e al personale che ha seguito il percorso tecnico del piano operativo e, prima ancora, di quello strutturale; poi al presidente di commissione Paolo Bigi e ai consiglieri commissari che hanno approfondito e discusso gli atti con serietà e rapidità”.
Ora sarà richiesta la conferenza paesaggistica alla Regione Toscana che avrà un mese di tempo per indirla e alla quale parteciperanno, oltre all’ente regionale e al Comune, Soprintenenza e Provincia di Lucca, quest’ultima solo in veste di uditore. Concluso questo passaggio, il piano operativo sarà nuovamente sottoposto al consiglio comunale per la definitiva approvazione.