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mercoledì, Maggio 1, 2024

Da Sant’Anna a Bucha. La denuncia dell’orrore della guerra nelle opere di Carli in mostra alla Fabbrica dei diritti

Il Monumento ossario di Sant’Anna di Stazzema fa da sfondo alla fucilazione dei patrioti spagnoli del 1808, e all’immagine della distruzione della guerra in Ucraina, rappresentata dallo sguardo smarrito di un cane che veglia il padrone morto. Il colore rosso – rosso sangue – domina invece la scena. È il quadro “Da Sant’Anna di Stazzema a Bucha”, uno dei 23 dipinti realizzati dall’artista versiliese Carlo Carli esposti alla mostra “Da Sant’Anna di Stazzema a Bucha. L’umanità attraversa le intemperie” che sarà inaugurata venerdì 15 luglio alle ore 18 alla Fabbrica dei diritti, nel Parco nazionale della Pace, e che sarà visitabile fino al 15 agosto.

È stata l’Associazione Martiri di Sant’Anna a chiedere a Carli (che ha accolto con piacere) di replicare proprio a Stazzema, nel luogo della strage del 12 agosto 1944, la mostra che, tra la fine di aprile ed i primi di maggio, si è tenuta all’ Archivio di Stato di Venezia. Uno sguardo attento ai fatti di cronaca attualissimi ma anche un grido “munchiano” di disperazione e ribellione sia alla guerra, come nel trittico dedicato al conflitto fratricida in Ucraina, che ad altri gravi problemi (le intemperie) che affliggono il mondo come la pandemia o la siccità.

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Si tratta di 23 dipinti di cui 17 opere realizzate su tela, con una tecnica mista che comprende il digitale, la grafica, pastelli a cera, e 6 disegni creati con grafica e pastelli. È un’arte che diventa mezzo politico e pedagogico contro i regimi, quella che Carli esprime in questa esposizione. Un impegno civile teso a sensibilizzare le coscienze con l’immediatezza del messaggio che provocano le sue opere. Coinvolgente è la visione d’insieme grazie all’uso della fotografia digitale, la grafica ed il successivo intervento pittorico. 

Per molti anni – commenta l’onorevole Carlo Carli – mi sono occupato delle stragi nazifasciste ed in particolare di quella di Sant’Anna di Stazzema e aver visto dalle immagini e dei servizi giornalistici dall’Ucraina dove persone inermi, chiuse nelle loro case o impegnate nei lavori domestici e quotidiani, lontane dagli obiettivi militari sono divenute vittime in quanto ‘Strumenti di guerra’, per provocare orrore e terrore nella popolazione civile, ho pensato immediatamente a quanto accaduto nell’ultima guerra mondiale ed in particolare a ridosso della Linea Gotica come Sant’Anna di Stazzema. Vedere questo orrore ho sentito con forza la necessità di tradurre in immagini questo mio immenso dolore e commozione”.

La mostra è stata curata da Claudia Baldi, e ha ottenuto il patrocinio oltre che del Comune di Stazzema, dell’istituzione Parco nazionale della Pace, e dell’Associazione Martiri di Sant’Anna, anche del Ministero dei beni culturali, della Camera dei deputati, la Regione Toscana e la presidenza del consiglio della Regione Toscana. 

Come spiega lo storico dell’arte Alessandro Romanini“nei dipinti l’artista crea una sapiente dialettica fra immagini di cronaca prelevate dai reportage di guerre con immagini di dipinti famosi”. Emergono infatti spaccati e parallelismi con “La strage degli innocenti” di Guido Reni, la “Flagellazione di Cristo” di Caravaggio, e l’artista versiliese sceglie di inserire anche un frammento dell’opera di Francisco Goya “3 maggio 1808”, e altri lavori di Paul Gauguin, Giovanni Segantini e Tiziano Vecellio. Mentre al centro della scena, con immagini forti ed emotive, ci sono cittadini che fuggono, sfollati dalle proprie case dagli invasori, e i bombardamenti delle cittadine ucraine come nelle opere “Mariupol” e “Ucraina: un’innocenza colpita” che fanno parte del trittico sulla guerra. E ancora altre immagini di sofferenza provocate da crisi pandemiche e crisi climatiche, con il tema dell’acqua, di altre risorse primarie per la vita, e della salute.

“E’ una mostra per cui abbiamo ottenuto il patrocinio del Ministero dei beni culturali, della Camera dei deputati e della Regione Toscana – ha spiegato il sindaco di Stazzema Maurizio Verona -. Nel prossimo consiglio comunale conferiremo anche la cittadinanza onoraria all’onorevole Carlo Carli per il lavoro che ha svolto da deputato: è stato il primo firmatario della legge istitutiva del Parco nazionale della pace, si è speso per insignire con la Medaglia d’oro al merito Civile a due delle donne sopravvissute simbolo di Sant’Anna di Stazzema, Milena Bernabò e Cesira Pardini, e da parlamentare in pensione ha dedicato la sua passione artistica per una produzione di impegno sociale. Così anche in questa esposizione mette a confronto la storia di Sant’Anna con Bucha (e altri luoghi di stragi in Ucraina) dove contiamo di poter portare questa mostra una volta che ci saranno le condizioni per farlo”.

L’ex deputato Carlo Carli si è diplomato al Magistero d’Arte di Firenze, dove ha frequentato anche l’Accademia di Belle Arti, e successivamente è stato docente di discipline artistiche. Oltre ad essere il primo firmatario della proposta di legge che, nel 2001, ha istituito il Parco Nazionale della Pace, Carli è anche, da lungo tempo, un “amico” di Sant’Anna, sempre vicino ai superstiti e ai familiari delle vittime della strage di centinaia di bambini, donne e anziani, avvenuta il 12 agosto del 1944. 

“Abbiamo chiesto di poter esporre questa mostra nel Parco nazionale della Pace – spiega il presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna Umberto Mancini – perché ci hanno colpito alcuni aspetti delle opere di Carli, soprattutto il richiamo al collegamento fra i due luoghi defraudati da stragi di civili. Pensiamo quindi che possa essere un ulteriore occasione di riflessioni sulla guerra e la violenza per i visitatori di Sant’Anna, insieme alla visita al Monumento ossario e al Museo storico della resistenza. L’Associazione è sempre stata sensibile all’arte e al suo linguaggio, che tocca con maggior immediatezza le persone”. 

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