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sabato, Dicembre 7, 2024

Ferragosto, andar per mostre. Una guida a esposizioni e appuntamenti promossi a Pietrasanta

Agenda ricchissima, a Pietrasanta, anche nella giornata di domani, Ferragosto.

Alle 18,30 l’appuntamento con il Caffè, nel Parco della Versiliana, per l’incontro “Cenacolo Artom” al quale parteciperà l’attrice e regista Eleonora Giorgi; la “Versiliana dei piccoli”, invece, aprirà i battenti alle 17 con i laboratori creativi nello spazio dedicato ai bambini. Sempre in Versiliana, sul palco del Teatro Grande andrà in scena alle 21,30 la rappresentazione teatrale di e con Andrea Buscemi “L’avaro di Molière” (ingresso a pagamento).

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Danza protagonista, invece, al Giardino Barsanti nel complesso di Sant’Agostino: alle 22 lo spettacolo “Danzare l’amore”, con Francesco Mariottini ed Emox Balletto (ingresso a pagamento).

La mostra al Museo Archeologico

Tante le mostre aperte fra centro storico e Marina: 

  • “Equilibrio Emotivo” di Anat Golandski ed Emmanuel Schen, scultrice e fotografo originari di Gerusalemme in sala delle Grasce (orario 18-21): l’esposizione nel parallelismo con il circo e i funamboli, racconta la continua ricerca di stabilità da parte di ogni individuo; 
  • “Flowers for Future” di Felipe Cardeña  a palazzo comunale, in piazza Matteotti (dalle 18 alle 23): un omaggio alla Natura e ai fiori, con un richiamo aperto ai moderni movimenti ambientalisti; 
  • “Exploring the Ego of Times” di Maicol Borghetti al Museo Archeologico “Bruno Antonucci”, in orario 19-24: un complesso di opere “incrociate” tra fotografia, scultura, video ed esperimenti sonori che raccontano con forza l’arte multidisciplinare dell’autore; 
  • “I’ll be back soon”, progetto scultoreo presentato dall’artista Szymon Oltarzewski allestito all’interno del Battistero del Duomo di San Martino (8-13 e 16-24): l’opera, iniziata in occasione del bicentenario della morte di Antonio Canova, è un omaggio al Maestro del Neoclassicismo e viene proposta per la prima volta al pubblico proprio a Pietrasanta;
  •  “Fragilità”, la grande mostra estiva firmata da Bernard Bezzina nella chiesa e nelle sale del Chiostro di Sant’Agostino (10-13 e 19-24) e con installazioni monumentali in piazza Duomo e Carducci: un’esposizione che sprigiona forza e leggerezza, monumentalità e attenzione chirurgica al dettaglio, ricerca di forme, materiali e contaminazioni. Marmo, bronzo, legno di cedro, vetro, olio e una carta cotone ottenuta da un procedimento antichissimo, raccontano vent’anni della creatività di Bezzina fra incisioni, tracce e stratificazioni di colore; le crepe sulla pelle liscia, la corteccia degli alberi che cadono, opere che percorrono il cambiamento come fosse la metamorfosi di un insetto, rivelando un momento di passaggio dalla forza dell’età alla vulnerabilità della materia;
  • “La mia Guernika”, il murale di Tano Pisano in via Sant’Agostino: un omaggio dell’artista a Pablo Picasso a 50 anni dalla sua scomparsa, nel quale ci sono gli tutti gli orrori del nostri tempi, dai migranti alle violenze sui minori, dalle guerre al traffico d’armi;
  • “Omaggio agli artigiani”, percorso espositivo a Tonfano da via Versilia alla sommità del pontile: si tratta di una vera e propria passeggiata d’arte scandita da 13 installazioni scultoree firmate da altrettanti autori. La mostra è nata come ideale trait-d’union fra il centro storico di Pietrasanta e la Marina, per dare un punto di valore in più sia alla maestria degli artigiani locali, operativi con i loro laboratori soprattutto nel cuore della città, sia all’artigianato artistico come attrattore turistico e occasione di altissimo pregio per segnare in modo esclusivo strade e piazze.

Dove non diversamente specificato, gli eventi si intendono a partecipazione libera e gratuita. Di seguito altre proposte artistiche che sono state segnalate alla nostra redazione: comunicati su altre iniziative possono essere inviati per la pubblicazione a redazione@versiliapost.it.

“Felipanda” di Felipe Cardeña

Versiliana: collettiva sul tema del corpo e le sue declinazioni

Sarà visitabile fino al 15 settembre nel parco della Versiliana a Marina di Pietrasanta la mostra “Delle molteplici identità del corpo”, uno dei progetti espositivi organizzati nell’ambito della 44esima edizione della Versiliana Festival. Sculture e installazioni di cinque artisti affermati a livello internazionale che, nelle loro differenze stilistiche, si confrontano sul tema del “corpo” in tutte le sue declinazioni semantiche. Si tratta della statunitense Rachel Lee Hovnanian, Oriano Galloni (artista italiano che da anni vive e lavora negli Usa), dell’ivorese Brice Esso, la francese Apollinaria Broche e il fotografo italiano Giovanni Ricci-Novara.

Mind the Body è l’installazione di Rachel Lee Hovnanian situata davanti alla palazzina della Versiliana in cui prosegue il suo messaggio di analisi sui media e la comunicazione. Un’installazione scultorea in metallo cromato composta da dieci repliche. Corpi assenti, attesi e allusi dalle “custodie”, costumi che definiscono un corpo, nei parametri stereotipi imposti dalla società di massa, dalle dinamiche dei mass-media e alle strategie della comunicazione, complementari al fashion design, della moda. Brice Esso presenta “Cicatrices”, una serie di grandi sculture, alcune in marmo, dove i volti, segnati da cicatrici come simbolo di appartenenza, sono il segno di un’infanzia spesso abbandonata a sé stessa che cerca una collocazione sociale e affettiva e un futuro praticabile. 

Nella Green House del parco La Versiliana, l’artista Apollinaria Broche ha invece realizzato una collezione di opere dal titolo “Il Giardino Segreto”, incentrata su un’installazione in serra, composta da sculture in ceramica e bronzo, con un giardino di fiori impossibili. L’installazione comprende opere d’arte sonora, cicliche e senza fine, composte da ballate e canzoni d’amore registrate in collaborazione con il musicista Manus1ck. Oriano Galloni ha realizzato l’opera dal titolo “L’arroganza e l’esaltazione dell’Ego”. Una scultura monumentale rappresentazione simbolica dell’evoluzione umana: dagli albori della storia, l’ego e l’arroganza si sono imposti come unico filo conduttore della nostra evoluzione. Sviluppata su dieci metri di altezza, la scultura è composta da sezioni di marmi assemblati.

Infine, Giovanni Ricci-Novara espone una serie di sette fotografie dal titolo “Mitoraj, Fusioni divine”. Raffigurazioni del corpo e del volto umano che riassumono l’essenza della collaborazione tra i due artisti, il Maestro Mitoraj e il fotografo, durata dodici anni.

Le opere di Jake & Dinos Chapman alla galleria The Project Space

E’ in corso fino al 5 novembre alla galleria The Project Space in via Nazario Sauro 52, la mostra “The Blind Leading the Dead” di Jake & Dinos Chapman. Protagonisti dell’ultima rivoluzione dell’arte europea, i fratelli Chapman rappresentano l’ala più provocatoria e trasgressiva della yBa (young British art), un fenomeno estetico e mediatico che esplose nella Londra dei primi anni ’90, la cui fama e scalpore culminarono nella mostra Sensation alla Royal Academy Hall (1997) con i capolavori della discussa collezione Saatchi. Per Jake & Dinos Chapman questa personale, allestita dal team della galleria The Project Space con testi di Luca Beatrice e Alessandro Romanini, segna il ritorno in Italia dopo decenni. Facilitati dal loro collaboratore di lunga data, il curatore e critico d’arte Mark Sanders, propone un percorso espositivo con 28 lavori molto noti e alcuni sorprendenti inediti.

Di origine greca, entrambi hanno studiato al Royal College of Arts e sono stati assistenti di Gilbert & George, artisti considerati insieme a Francis Bacon fondamentali nell’ispirazione della yBa. L’ispirazione risale alle incisioni di Francisco Goya i disastri della guerra che trasformano in grandi modelli plastici tridimensionali, dove abbonda il sangue e la tortura con uno stile tra il “gore” e lo “splatter”. Tragedie della guerra, massacri, efferate dittature, distruzione dell’ambiente: a questo si ispirano lavori centrali come Nein! Eleven Unhappy Feet: Jake & Dinos si spingono ben oltre i limiti dell’osceno, mostrano sempre più rispetto a ciò che si “deve” vedere. Il loro è un grido d’allarme sulla follia umana, sono antimilitaristi, ecologisti, contro ogni tipo di regime e per dirlo usano le armi più dirette ed esplicite.

Uno dei lavori qui esposti è Two-faced Cunt del 1997, una ragazza nuda con due teste unite insieme da una vagina, in fibra di vetro e lattice, tema che ritorna anche in Solar Anus. Pensata come una mostra dal taglio antologico, o comunque riassuntivo delle diverse tipologie estetiche dei Chapman, molto interessante è la serie Monument to Immortality (2021) che si collega all’incubo del terrorismo internazionale o alle numerose guerre che infestano la terra. Monument to Homeless Representation (2019) è invece una via di mezzo tra l’installazione, una figura incappucciata a dimensioni reali, inevitabile pensare agli adepti del KKK, di fronte a un dipinto “ridipinto”, ovvero quei quadri trovati su cui i Chapman intervengono modificando i connotati di alcuni personaggi raffigurati, resi mostruosi. I Chapman hanno anche lavorato con l’incisione, tecnica tanto desueta quanto affascinante, sul tema del Cadavere squisito, il celebre gioco surrealista.

La mostra “The Blind Leading the Dead” di Jake & Dinos Chapman è ad ingresso libero tutti i giorni escluso il lunedì, dalle ore 10 alle 12.30, dalle 17.30 alle 20, la sera solo su appuntamento. Per informazioni, tel. 333 4191734, e-mail: info@theprojectspace.it sito web: www.theprojectspace.it

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