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giovedì, Maggio 2, 2024

Fortuna dona alla Fondazione Tobino il suo “Cantico delle Creature”. Un ciclo di affrescografie per la chiesa dell’ex Ospedale di Maggiano

L’artista Sergio Fortuna donerà alla Fondazione Mario Tobino, per la chiesa dell’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano, le affrescografie del suo “Cantico delle Creature”.  L’iniziativa, intitolata “Donazione messer lo frate sole”, è in programma domenica 10 aprile alle ore 16,30 presso la stessa chiesa di Santa Maria di Fregionaia, all’interno  della struttura. La presentazione è a cura di Lorenzo Pacini, con accompagnamento musicale di Andrea Antongiovanni. Interviene Isabella Tobino, presidente della Fondazione Mario Tobino.

Il programma prevede alle 15  anche la visita guidata dell’ex Ospedale Psichiatrico di Maggiano.  Si può effettuare la prenotazione tramite il sito www.fondazionemariotobino.it/.

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L’affrescografia intitolata “L’Altissimo”

“Era da tanti anni che volevo, come fotografo, fare qualcosa su Francesco d ‘Assisi e sul suo Cantico delle Creature – spiega Sergio Fortuna – , ma non riuscivo mai a decidermi su cosa fare e, soprattutto, come farlo, era già stato fatto tanto, se non tutto, addirittura portato in musica da Angelo Branduardi, tra l’altro in modo meraviglioso. Oggi, avendo trovato un modo diverso di creare immagini, ho finalmente risolto il problema del come farlo, usando la mia tecnica (fotografica) dell ‘affresco che qualcuno ha denominato affrescografie che, detto in breve, non è altro che un collage di immagini su vari livelli opportunamente trattati e che, ad una mia mostra di opere realizzate con la stessa tecnica una signora americana, tra l’altro fotografa, mi disse: con mio marito abbiamo girato il mondo, ma non abbiamo mai visto qualcosa di simile.  Ora so come e cosa fare, mi sono detto, pensando appunto al Cantico”.

“Non so di preciso da cosa è nata questa mia voglia di lavorare sui versi di Francesco – prosegue l’artista – , di cui fra l’altro, sono sempre stato convinto sia la cosa più bella mai stata scritta nell’arco dei tempi; forse le mie origini, sono nato in Umbria anch’io, comunque non saprei rispondere ad una domanda del genere…  Io sono un pigro, non amo molto viaggiare, preferisco farlo con la mente, ma ad Assisi, Gubbio e La Verna ci sono stato ed in ognuno di questi posti ho sentito forte il bisogno di lavorare su quel testo. Quel testo che da anni sta incorniciato in camera mia sopra il comodino e che ogni tanto mi va di rileggere”.

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