Da scarto della lavorazione agricola a tintura naturale per l’industria della moda. L’eucalipto è pronto a salire …in passerella. Agricoltura, industria e mondo della ricerca si incontrano a Massarosa, a due passi dal Lago di Massaciuccoli, terra d’ispirazione del Maestro Puccini, dove l’eucalipto si coltiva sin dal dopo guerra. Una coltivazione, si è scoperto nel tempo, molto versatile che potrebbe aprire alle aziende florovivaistiche del territorio le porte dell’alta moda e del fashion green.
L’idea, la cui sperimentazione è in corso sia in campo che in laboratorio, è quella di selezionare le migliori cultivar di eucalipto per la produzione di una linea completa di coloranti tessili naturali ed ecologici partendo dalle foglie di scarto derivanti dal processo di selezione delle fronde per il settore florovivaistico e da quello di estrazione degli oli essenziali. E così una pianta dalle mille proprietà terapeutiche, super richiesto da fiorai e flower designer per allestimenti e bouquet, potrebbe presto diventare un’alleata anche degli stilisti. E’ l’obiettivo del progetto nazionale “Agricolor360” di cui è capo fila Versil Green, azienda biologica di Massarosa, modello di multifunzionalità ed economia circolare con il brand Oligea, insieme ai partner Florexport, Trafi Creatività Tessile, NTT – Next Tecnology Technotessile. I primi test, presentati in occasione di un workshop a cui ha partecipato Coldiretti Lucca, sono molto incoraggianti.
“La nostra azienda – spiega l’imprenditrice Elena Giannini – è da sempre impegnata a percorrere nuove strade per valorizzare gli scarti di lavorazione. Di questa pianta straordinaria non si butta via niente. E lo stiamo scoprendo giorno dopo giorno. Qui realizziamo prodotti per l’igiene, per il benessere, creme, tisane, profumi oltre a rifornire il mercato ormai internazionale delle fronde di eucalipto da cui tutto è partito. Diversificare, per un’azienda agricola, oggi è vitale così come utilizzare al meglio gli scarti in questo caso rappresentati dai sottoprodotti della distillazione delle foglie di eucalipto. Il processo di distillazione ci permette di impiegare anche le foglie imperfette o non commercializzabili, danneggiate dai cambiamenti climatici e patogeni, altrimenti destinate a rifiuto riducendo l’impatto ambientale e promuovendo processi di economia circolare capaci di creare nuovo valore. Ci stiamo aprendo con la nostra azienda e al nostro settore a nuovi mercati ed opportunità.”
I risultati sono strepitosi come hanno dimostrato le “prove” presentate durante il workshop. Le tinture estratte si adattano infatti molto bene ai principali tessuti come il cotone e la lana. “L’agricoltura toscana è all’avanguardia nell’economia circolare. Dal nocciolino, il biocombustibile che si ottiene dal nocciolo dell’oliva, ai biogas dai reflui zootecnici, dai fertilizzanti naturali all’agricosmetica e al cippatino che deriva dagli scarti delle lavorazioni del bosco. E così via. – spiega Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca – L’eucalipto è una pianta interessante con grandi potenzialità anche per il settore della moda. Questo progetto, oltre che funzionale alla necessità di diversificazione del reddito agricolo, è un bell’esempio di fusione di filiere di aperture e della trasformazione di un problema in una risorsa”.
Maggiori info e aggiornamenti sul sito ufficiale https://www.agricolor360.it/
Il progetto è reso possibile grazie ai fondi del PSR 2014 – 2020 – Misura 16.2 (Programma di Sviluppo Rurale) della Regione Toscana per il sostegno a progetti pilota e allo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie.
Per informazioni https://lucca.coldiretti.it/