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venerdì, Aprile 26, 2024

La Versilia nel Medioevo prima di Pietrasanta. I risultati dei nuovi studi storici di Luigi Santini

“Corvaia, Vallecchia e Brancagliana: la Versilia nel Medioevo prima di Pietrasanta”. Questo il titolo dell’incontro promosso per sabato 25 giugno alle ore 18 presso la chiesa di Santa Maria Assunta a Corvaia (Seravezza) dalla Sezione Versilia Storica dell’Istituto Storico Lucchese. Relatore sarà Luigi Santini.

“Nell’esporre le vicende storiche e quotidiane della Versilia medievale, e particolarmente quelle che preludono alla fondazione delle ‘terre nove’ di Pietrasanta e Camaiore (anno 1255) – si legge nella presentazione – , l’autore della conferenza esporrà succintamente le ragioni storiche e geo-ambientali della importanza, durata secoli, dei tre borghi di Corvaia, Vallecchia e Brancagliana/Brancagliano (su 35 citazioni) e le motivazioni della preminenza loro e della Consorteria sull’intero territorio compreso tra il lago di Porta Beltrame e quello di Massaciuccoli, non trascurando l’importanza dell’alta Versilia come area mineraria, legata al plurisecolare sfruttamento del suo sottosuolo a forte concentrazione dei minerali monetabili del ferro e del piombo argentifero”.

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“Dopo la morte della contessa Matilde, avvenuta nel 1115, il territorio della Versilia – pressoché diviso dal suo fiume nelle giurisdizioni vescovili di Lucca e Luni – è per sua
gran parte nelle mani dei più potenti gruppi aristocratici della zona, i Da Corvaia e i Da Vallecchia, la cui autorità è garantita dagli Imperatori tedeschi del Sacro Romano Impero attraverso appositi privilegi (Enrico V, 1116; Lotario II, 1131; Federico I il Barbarossa, 1185; Enrico VI, 1191; Ottone IV, 1209; Federico II, 1243, fino all’ultimo anche se inutile perché tardivo, quello di Carlo IV di Boemia, emesso proprio in Pietrasanta nel maggio del 1355) ed è sostenuto con le armi dall’amica repubblica ghibellina di Pisa. Nonostante ciò, Lucca e Pisa si contendono al suon delle armi, nel corso della prima metà del Duecento, il possesso del territorio versiliese, ambìto per la presenza sulla costa dell’approdo fortificato di Motrone, per le sue risorse agricole e minerarie, per la posizione di terra di confine
(in particolare, con la repubblica di Genova e l’Appennino) e di transito obbligato (via Francigena, via Aurelia e via Emilia)”.

“Alla morte di Federico II nel 1250 ed a quella del suo successore Corrado IV nel 1254, le sorti tra i belligeranti volgono però, decisamente, a favore della repubblica di Lucca. Essa, senza indugio, fa suo il territorio versiliese operando su tre direttrici: militare, distruggendo la rocca di Corvaia, il borgo di Brancagliana ed il castello di Vallecchia (1254, podestà Conte de’ Prendeparti); strategica, edificando “ex novo” Pietrasanta e conferendo a Camaiore un nuovo assetto urbanistico (1255, podestà Guiscardo da Pietrasanta); diplomatica, stringendo un patto di amicizia, alleanza e confederazione con il comune di Sarzana (1256)”.

“La storia della Versilia e la ragguardevole evoluzione civica di Pietrasanta hanno le loro radici proprio in questi eventi storici, provati da documenti certi ed ineludibili storiograficamente. La rivisitazione di tutta la cartografia conosciuta, lo studio delle competenze patrimoniali contenute negli atti notarili, e una puntigliosa rilettura delle coeve fonti storiche – quelle in particolare dei Libri memoriales di Guido da Vallecchia (composti tra il 1265 e il 1290), dei Breves Annales di Tolomeo Fiadoni (tra il 1270 e il 1303), dello Statutum Lucanum del 1308 e delle Croniche di Giovanni Sercambi (redatte tra il 1369 e il 1423) – consente all’autore di ridefinire criticamente la genealogia dell’aristocrazia rurale dei Da Corvaia e Da Vallecchia e redigere un ulteriore contributo alla conoscenza dei limiti territoriali della Versilia”.

Dopo la conferenza, è possibile fermarsi all’aperto nella vicinissima pizzeria “La Rocca da André”. Occorre comunicarlo con mail a versiliahistorica@gmail.com oppure telefonando al 338 – 6387257.

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3 COMMENTS

  1. 3 precisazioni…
    Anche Montignoso era alleato con Corvaia e Vallecchia per via di un Matrimonio tra le casate.

    I signori di Corvaia e Vallecchia per alcuni anni amminirarono la Corsica per conto dei pisani a qui alcune similitudini tra i dialetti apuani e la parlata corsa e anche i cognomi uguali.

    La Versilia medievale (Massa Versiliae) essendo la proprietà di queste casate, era molto più grande della Versilia medicea che conosciamo oggi (dal forte di Motrone al forte delle Cinque Ale) ma si estendeva a parte della Garfagnana e ai territori a nord di Viareggio.

    • Buongiorno, chiedo scusa per il ritardo con cui le rispondo. L’articolo pubblicato sul sito era solo la presentazione della conferenza, durante la quale sono state approfondite queste tematiche. Se ci manda un suo articolo saremo lieti di poterlo pubblicare.
      Distinti saluti,
      Gianfranco Poma

    • Buongiorno, chiedo scusa per il ritardo con cui le rispondo. L’articolo pubblicato sul sito era solo la presentazione della conferenza, durante la quale sono state approfondite queste tematiche. Se ci manda un suo articolo saremo lieti di poterlo pubblicare.
      Distinti saluti,
      Gianfranco Poma

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