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mercoledì, Aprile 24, 2024

“Mai più”, in scena al Teatro Manzoni il monologo della psicologa e attrice Kiara Gistri sulla violenza di genere

Il monologo della psicologa ed attrice Kiara Gistri “Mai più” sul tema della violenza di genere in scena al Teatro Vittoria Manzoni di Massarosa per le scuole medie del territorio. L’appuntamento, con il patrocinio del Comune di Massarosa ed il coinvolgimento della Commissione Pari opportunità è per giovedì 27 ottobre alle ore 10 e dà il via al programma di iniziative in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne a fine novembre, il cui calendario sarà presentato nel dettaglio nei prossimi giorni.

“Partire dai ragazzi e dalle ragazze delle scuole è fondamentale per costruire una vera cultura delle pari opportunità – commenta l’assessora alle pari opportunità Alberta Puccetti – . Sensibilizzare su questo tema e contrastare i pregiudizi sui ruoli è l’unico strumento per cercare di affrontare questa vera e propria emergenza”.

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“Il teatro, la cultura, il racconto di storie e immagini sono importanti per arrivare al cuore dei ragazzi e delle ragazze – commenta la sindaca Simona Barsotti – . Dobbiamo impegnarci perché le nuove generazioni vivano diversamente queste situazioni e sappiano costruire una società in cui ci sia davvero pari opportunità per tutti”. 

“Mai più”, scritto da Kiara Gistri, Elodie Lebigre e Stefano Florio, per la regia degli stessi Lebigre e Florio, è un monologo che vuole raccontare la meraviglia della giovinezza, quando ti senti invincibile e non percepisci la possibilità che qualcuno possa farti del male. Appare spesso evidente come il fenomeno della violenza di genere sia qualcosa di culturalmente amplificato, attraverso un discorso pubblico e sociale che definisce la donna come “debole” e bisognosa della protezione dell’uomo.

“Lavorando anche come psicologa con molti ragazzi e ragazze nelle scuole e nella mia attività clinica – spiega Kiara Gistri – , riscontro tristemente che la violenza viene da chi sta vicino a te, ti frequenta, ti vuole per sé, teme la tua autonomia, teme la tua libertà, ti impone di rispettare la sua autorità. Ma mentre noi donne ci convinciamo che abbiamo bisogno di uomini per essere protette, muoiono ragazze e donne nei loro stessi nidi, impossibilitate a liberarsene e spesso cresciute a pensarlo dalla stessa società che proclama di volerle proteggere”.

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