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venerdì, Aprile 19, 2024

Organo della Pace, concerto di Marangoni a Sant’Anna. Successo dell’evento di arte e improvvisazioni

E’ in corso a Sant’Anna di Stazzema la XVI edizione della rassegna organistica promossa dall’Associazione “Amici dell’Organo della Pace” che quest’anno festeggia il ventesimo anniversario dell’inizio della raccolta fondi per la costruzione dell’Organo della Pace ed il quindicesimo della sua inaugurazione.

La rassegna di quest’anno è dedicata alle memoria di Enrico Pieri, superstite della strage di Sant’Anna e fin dall’inizio membro dell’Associazione, scomparso lo scorso dicembre.

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Il prossimo appuntamento è per domenica 7 agosto alle ore 17. Nella chiesa di Sant’Anna si svolgerà il concerto dell’organista veneziano Felix Marangoni, vincitore di prestigiosi concorsi organistici e docente di Organo al Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani.
In programma musiche di H. Scheidemann, F. C. de Arauxo, G. Frescobaldi, A. van der Kerckhoven, G. Böhm, D. Buxtehude e J. S. Bach. Ingresso libero e senza prenotazione.

Alcuni momenti dell’evento di arte e musica con Caporali e Dell’Innocenti (foto dalla pagina Facebook dell’Associazione Amici dell’Organo della Pace di Sant’Anna di Stazzema)

Intanto, ha riscosso grande successo domenica scorsa il concerto di improvvisazioni all’organo di Fausto Caporali, professore di Pratica Organistica al Conservatorio di Milano, su opere d’arte di Massimo Dell’Innocenti, professore di Disegno e Storia dell’Arte al liceo e da oltre trenta anni attivo nel campo della pittura, scultura e grafica. “È stato un accostamento artistico originale – si legge sulla pagina Facebook dell’Associazione – , pienamente riuscito e che ha saputo coinvolgere appieno il pubblico, grazie alla sapienza dei due maestri”.

L’installazione pensata per il concerto era composta da tre momenti distinti. All’inizio del prato una stoffa ricorda il ritrovamento dei corpi dopo l’eccidio, invitando lo spettatore alla rivelazione della tragedia. Proseguendo e avvicinandosi alla chiesa un secondo intervento posto sulla scalinata mira ad evocare “il dolore della rimanenza” ovvero il tormento che prende forma negli oggetti rimasti non distrutti dalla barbarie umana. Poi le testimonianze di una vita che aspirava alla normalità: ecco così comparire e mescolarsi volti e oggetti di uso quotidiano, quali forbici, chiavi, serrature, fotografie, ricami che si fanno protagonisti, testimoni dell’intelligenza umana che li ha pensati, progettati realizzati; questi oggetti sono però interpretati dall’artista anche come memorie da salvare, perché “gli oggetti appartenuti a qualcuno che non c’è più su questa terra subiscono una trasformazione e diventano altro, si tramutano in reliquie, legandosi con chi invece rimane”. Gli oggetti così si animano, parlandoci di storie e racconti quotidiani che hanno come protagonisti le donne e gli uomini di Sant’Anna.

All’interno della chiesa una video installazione ha concluso il percorso artistico insieme alle improvvisazioni organistiche di Fausto Caporali. Alla fine l’artista ha donato una cartella di stampe cianografiche al Museo Storico della Resistenza di Sant’Anna di Stazzema.

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