Un progetto innovativo e frutto di uno sguardo attento all’ambiente e alla sua tutela. Sono queste le motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale e la Fondazione Terre Medicee a dare il loro patrocinio al progetto “RI-PET-3D” dell’Istituto professionale Marconi.
Il progetto, pensato per dare nuova vita ai rifiuti plastici, concorre a un concorso della Regione finalizzato a valorizzare le capacità tecnico-professionali degli allievi frequentanti gli istituti professionali e tecnici, partendo dal presupposto di come le nuove sfide professionali richiedano competenze digitali e una marcata attenzione alla sostenibilità per la salvaguardia dell’ambiente, attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione dei consumi, il riciclo dei rifiuti,per passare da un modello di economia lineare a un modello di economia circolare.
Questa mattina è stato presentato alla stampa il prototipo dell’apparecchio creato dagli studenti per il riciclaggio delle bottiglie in PET, con l’obiettivo di realizzarne nuovi oggetti con la stampa 3D per la realizzazione di prototipi progettati dagli stessi studenti.
RI-PET-3D, realizzato in tutte le sue componenti dagli studenti del Marconi, è un progetto didattico al quale hanno lavorato le classi terza, quarta e quinta MAT, finalizzato ad avvicinare gli studenti agli obiettivi dell’agenda 2030, sensibilizzandoli in particolare al tema della cura e protezione dell’ambiente, con un chiaro riferimento all’educazione civica.
Soddisfazione per il prototipo realizzato dagli studenti dell’istituto professionale seravezzino è espressa dall’assessore alle scuole secondarie, Vanessa Bertonelli, e dal direttore della Fondazione Terre Medicee, Davide Monaco.
“Si tratta di un progetto importante – commenta l’assessore alle scuole secondarie Vanessa Bertonelli – in quanto dimostra le competenze acquisite dagli studenti di questo istituto professionale e, al contempo, la loro attenzione per un futuro che sia sempre più finalizzato al riciclo delle materie e, quindi, alla salvaguardia dell’ambiente”.
Il progetto ha consentito di stimolare negli studenti l’interesse nelle discipline tecnologiche e similari, promuovendo trasversalmente tutte le diverse materie di indirizzo come tecnologie meccaniche, tecniche di installazione e manutenzione, progettazione e modellazione 3D, tecnologie elettriche ed elettroniche.
“RI-PET-3D rappresenta un ottimo esempio di attività didattica inclusiva – spiegano i docenti – in quanto, prevedendo attività di diverso tipo, dalla progettazione alla realizzazione con tecniche di stampa 3D dei componenti meccanici, passando per l’assemblaggio meccanico, la realizzazione dell’impianto elettrotecnico, la programmazione elettronica, la preparazione delle bottiglie da riciclare e la gestione dei filo realizzato in PET riciclato, ha consentito a tutti gli studenti coinvolti di partecipare a questo progetto, ognuno secondo le proprie capacità, attitudini e inclinazioni, soprattutto attraverso una concreta collaborazione concettuale ed operativa che ha visto i vari gruppi di studenti lavorare assieme per lo sviluppo delle diverse fasi ad essi assegnate”.
Qui il video che dimostra il funzionamento dell’apparecchio: Il lavoro del futuro RI-PET-3D Riciclaggio delle bottiglie per realizzare oggetti con la stampa 3d – YouTube