Mattia Taiti, vicecampione del mondo 2022 con la Nazionale di hockey Under 19, ha ricevuto un riconoscimento a Palazzo Municipale. “Essere chiamato dal sindaco per ricevere una targa di congratulazioni è un piacere immenso perché sono cresciuto a Forte dei Marmi e aver portato il suo nome nel mondo è stata un’enorme responsabilità ma alla fine è risultata una grandissima gioia.”
A parlare è Mattia Taiti, non ancora 17 anni ma che può vantare già un titolo importante, quello di vice campione del mondo 2022 come portiere della Nazionale di hockey Under 19. A San Juan il 5 novembre scorso nella finale proprio con l’Argentina, l’Italia dei giovanissimi azzurri per la prima volta arrivate in finale si sono dovuti arrendere ai padroni di casa, conquistando uno straordinario secondo posto.
“Siamo molto orgogliosi che un nostro giovane concittadino – affermano il primo cittadino Bruno Murzi e Alberto Mattugini, consigliere delegato allo Sport – abbia raggiunto in così breve tempo un importante traguardo. Dietro questo successo c’è tanto impegno e lavoro quotidiano e una famiglia alle spalle che ha sempre supportato il nostro giovane atleta. Facciamo le congratulazioni a Mattia certi che questo sarà il primo di una serie di tanti successi.”
Mattia che ha messo le rotelle per la prima volta a 5 anni provando amore a prima vista, dopo anni nelle giovanili, quest’anno è arrivato nella rosa della prima squadra. Anche il padre Alberto è un tifoso di hockey fin da quando era piccolissimo. Insomma una grande passione familiare.
Quando viene convocato in Nazionale per i Mondiali in Argentina, l’emozione è forte: “E’ stata una chiamata improvvisa ed inaspettata – confida Mattia – un’esperienza unica che mi porterò dietro tutta la vita. Essere entrato poi in quello che viene considerato il Tempio dell’Hockey e aver giocato davanti a 8mila persone è una sensazione indimenticabile. Desidero ringraziare il mio ex allenatore Alessandro Martini che mi ha fatto esordire in serie A2 e poi i miei genitori che hanno fatto molti sacrifici e continuano a farli perché il sogno di diventare giocatore professionista potesse avverarsi.”