Il farro si può considerare il capostipite dei cereali utilizzati dall’uomo ed è stato fondamentale per l’alimentazione di molti popoli antichi quali Egizi e Assiri. E’ un alimento che conferisce una buona quantità di carboidrati, proteine e fibre oltre a una una bassa
percentuale di grassi.
Nonostante sia quindi un carboidrato, è povero di aminoacidi essenziali, in particolare di lisine, carenza che può essere completamente contrastata accostandolo ai legumi delle classiche minestre toscane. La sua versatilità oltre all’elevato contenuto di vitamine e sali minerali lo rende utilizzabile in svariate ricette anche al posto di pasta e riso come piatto freddo insieme a verdure di stagione e magari con latticini leggeri quali il primo sale o la feta greca, da consumare in queste torride giornate estive.
In Italia il farro è coltivato fin dall’età del bronzo e in Garfagnana in particolare troviamo quello piccolo, comune e grande che differiscono tra loro per la forma della spiga, le cui “reste” possono mancare (nella varietà detta Mutica), essere corte (nella Semi-aristata) o lunghe (nella Aristata). Il farro della Garfagnana per le sue caratteristiche non necessita di ammollo ma si consiglia la pulizia a dito e quindi un passaggio sotto l’acqua corrente per togliere eventuali scorie rimaste.
Ingredienti per 4 persone:
- 300 g di farro
- 200 g di pomodorini
- 60 g di olive nere e verdi denocciolate
- un mazzetto di basilico
- una cipolla fresca di Tropea
- ½ bicchiere di aceto di mele
- scorza di limone biologico
- olio extravergine di oliva
- sale, pepe quanto basta
- un ciuffetto fresco di maggiorana
Dopo aver sciacquato il farro in acqua corrente porlo in una pentola con acqua salata e farlo bollire per 30 minuti. Mentre il farro bolle tagliare i pomodorini, tritare il basilico, lamellare la cipolla e immergerla per qualche minuto nell’aceto. Cotto il farro metterlo in una zuppiera e quando è ancora caldo incorporare tutti gli ingredienti, compresa la cipolla sgocciolata dall’aceto e le olive denocciolate. Aggiungere a piacere sale, pepe, poco olio, profumarlo con la maggiorana e come ultimo tocco, unire la scorza del limone.
Sapete che aggiungere gli agrumi alle pietanze aumenta l’assorbimento del ferro a livello intestinale? E Allora vai di vitamina C!!! Servire il farro quando sarà completamente freddo.
Volendo è possibile aggiungere anche 100 g di primo sale o fetta greca tagliati a cubetti e sempre da aggiungere a freddo.
Potrete poi approfondire l’argomento martedì 2 agosto dalle 18 durante la XII edizione dell’Aperitivo Mediceo a Seravezza, condotto da Fabrizio Diolaiuti. ci sarò anche io!!! Vi aspettiamo.
Dott.ssa Gaia Rovai – biologo nutrizionista