Molto attesa, nell’ambiente artistico, la mostra dedicata a “El Cartel Cubano” (cioè “Il Manifesto Cubano”) dedicata ad una selezionata parte della Collezione di Mario Paiotti, grande industriale del lapideo della zona apuo-versiliese scomparso nel 2020 che è stato protagonista con Erminio Cidonio, Vando D’Angiolo e altri negli splendidi momenti scultorei degli anni Sessata/Settanta, soprattutto presso gli spazi della Società Henraux di Querceta.
Nomi quali Henry Moore, Isamu Noguchi, Pietro Cascella, Branko Ružić, Maria Papa, Emile Gilioli e altri vi hanno lavorato, con una storia fissata in molte pubblicazioni quali, ad esempio, “Lavorare il Marmo Arte Artigianato Industria” (2008) e “Henraux dal 1821. La Fondazione Henraux per un museo d’impresa. Volume 3” (2012).
La mostra su “El Cartel Cubano”, accolta negli ampi spazi del Museo “Ugo Guidi 2” aperto da poco più di un anno e che si va facendo apprezzare a vasto raggio per la qualità delle esposizioni, le continue presentazioni di libri e incontri di varia tematica, è concentrata nel mese di maggio dal 19 al 21 e dal 26 al 28, e a giugno il 3 e 4, orario a ingresso libero 17-19, con inaugurazione il 19 maggio alle ore 18 e 45, tra l’altro con recita di liriche del poeta cubano José Martí da parte di Marilena Cheli Tomei e un accompagnamento musicale e concerto dal vivo di musica cubana con “Francesco Birandi y contrabanda”.
Per l’esposizione è stato realizzato un esaustivo catalogo/documento avente anche vari patrocini e un video per la pubblica fruizione nel corso dell’esposizione, ma che verranno poi opportunamente veicolati.
Promotrice, e curatrice assieme a Emanuela Manfredi, è la figlia di Mario Paiotti, Amanda, che nel presentare una raccolta che fa ulteriormente conoscere un originale periodo della grafica del secolo scorso, firmata da abilissimi e noti artisti/grafici e connesso alla storia di Cuba, dei suoi colori e al turismo e al cinema, ha affermato che “vuol essere non solo un tributo a mio padre (che ben conosceva l’isola caraibica come mezzo mondo per l’attività specifica del marmo, ndr.), ma anche il condividere con il prossimo questo arcobaleno di colori e di grafica eccelsa con cui gli autori cubani ci hanno deliziato”.
Non sono meno significative le parole di Emanuela Manfredi: “Il parlare del cartel è come il parlare della ‘pop art cubana’, un’arte fortemente legata al proprio territorio nazionale”. Inoltre il critico d‘arte e scrittore Lodovico Gierut nel rammentare Paiotti sottolinea anche l’importanza storica delle serigrafie cubane.
Puntuali dunque gli interventi in catalogo, oltre che di Paiotti, Manfredi e di Lodovico Gierut, di Mario Locatelli, Clara Mallegni e Vittorio Guidi facenti parte di un affiatato gruppo che sta dando un forte contributo per il consolidamento culturale della zona massese: “El Cartel Cubano” ne è tangibile prova grazie alla quale la città di Massa apre le porte a successivi e già attesi incontri.
Info: amanda.paiotti@gmail.com www.amandapaiotti.it