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mercoledì, Aprile 24, 2024

Protagonista la pop art cubana dalla Collezione di Mario Paiotti. Manifesti, letture e musica al Museo Ugo Guidi 2

Molto attesa, nell’ambiente artistico, la mostra dedicata a “El Cartel Cubano” (cioè “Il Manifesto Cubano”) dedicata ad una selezionata parte della Collezione di Mario Paiotti, grande industriale del lapideo della zona apuo-versiliese scomparso nel 2020 che è stato protagonista con Erminio Cidonio, Vando D’Angiolo e altri negli splendidi momenti scultorei degli anni Sessata/Settanta, soprattutto presso gli spazi della Società Henraux di Querceta.

Nomi quali Henry Moore, Isamu Noguchi, Pietro Cascella, Branko Ružić, Maria Papa, Emile Gilioli e altri vi hanno lavorato, con una storia fissata in molte pubblicazioni quali, ad esempio, “Lavorare il Marmo Arte Artigianato Industria” (2008) e “Henraux dal 1821. La Fondazione Henraux per un museo d’impresa. Volume 3” (2012).

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La mostra su “El Cartel Cubano”, accolta negli ampi spazi del Museo “Ugo Guidi 2” aperto da poco più di un anno e che si va facendo apprezzare a vasto raggio per la qualità delle esposizioni, le continue presentazioni di libri e incontri di varia tematica, è concentrata nel mese di maggio dal 19 al 21 e dal 26 al 28, e a giugno il 3 e 4, orario a ingresso libero 17-19, con inaugurazione il 19 maggio alle ore 18 e 45, tra l’altro con recita di liriche del poeta cubano José Martí da parte di Marilena Cheli Tomei e un accompagnamento musicale e concerto dal vivo di musica cubana con “Francesco Birandi y contrabanda”.

Per l’esposizione è stato realizzato un esaustivo catalogo/documento avente anche vari patrocini e un video per la pubblica fruizione nel corso dell’esposizione, ma che verranno poi opportunamente veicolati.

Promotrice, e curatrice assieme a Emanuela Manfredi, è la figlia di Mario Paiotti, Amanda, che nel presentare una raccolta che fa ulteriormente conoscere un originale periodo della grafica del secolo scorso, firmata da abilissimi e noti artisti/grafici e connesso alla storia di Cuba, dei suoi colori e al turismo e al cinema, ha affermato che “vuol essere non solo un tributo a mio padre (che ben conosceva l’isola caraibica come mezzo mondo per l’attività specifica del marmo, ndr.), ma anche il condividere con il prossimo questo arcobaleno di colori e di grafica eccelsa con cui gli autori cubani ci hanno deliziato”.

Non sono meno significative le parole di Emanuela Manfredi: “Il parlare del cartel è come il parlare della ‘pop art cubana’, un’arte fortemente legata al proprio territorio nazionale”. Inoltre il critico d‘arte e scrittore Lodovico Gierut nel rammentare Paiotti sottolinea anche l’importanza storica delle serigrafie cubane.

Puntuali dunque gli interventi in catalogo, oltre che di Paiotti, Manfredi e di Lodovico Gierut, di Mario Locatelli, Clara Mallegni e Vittorio Guidi facenti parte di un affiatato gruppo che sta dando un forte contributo per il consolidamento culturale della zona massese: “El Cartel Cubano” ne è tangibile prova grazie alla quale la città di Massa apre le porte a successivi e già attesi incontri.

Info: amanda.paiotti@gmail.com  www.amandapaiotti.it

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