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venerdì, Novembre 22, 2024

Una rapsodia dall’Inghilterra per ringraziare il personale del “Versilia” che ha curato e assistito mamma e figlia

Una vicenda di buona sanità che ha portato una musicista inglese a dedicare una rapsodia al personale dell’ospedale “Versilia” che ha curato e assistito lei e sua figlia un anno fa in Terapia intensiva neonatale. La riconoscenza di questa mamma e della sua famiglia è un bel regalo per tutti gli operatori della struttura.

La storia

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Inizia tutto in un normale, caldo pomeriggio estivo del 2022. Una famiglia inglese – formata da Samantha, Charles e dal loro figlioletto Alfie – è tranquillamente in vacanza in Versilia.

Samantha è incinta, di 32 settimane. Ma ecco che succede l’imprevisto e l’imprevedibile: una rottura delle membrane e un’emorragia; la placenta è “previa”, cioè malposizionata, e un parto naturale sarebbe fatale per mamma e neonata.

Così c’è un’inevitabile corsa all’ospedale “Versilia”, seguita da un super-tempestivo taglio cesareo d’emergenza che salva entrambe.

Nasce così Mirabelle, una bella bimba che pesa 1700 grammi, che deve essere rianimata e portata in Terapia intensiva neonatale. Le cose si complicano ulteriormente, perché l’infezione delle membrane che ha scatenato il parto pretermine colpisce anche Mirabelle, che sviluppa una sepsi e un’alterazione della coagulazione.

Sono giorni duri, anche per Samantha e Charles, così lontani da casa, anche se le infermiere e i medici e i volontari dell’associazione “Piccole Stelle” cercano di aiutarli e sostenerli in tutte le maniere. 

Le terapie però funzionano e Mirabelle migliora costantemente; i supporti medici a uno a uno divengono inutili e vengono sospesi, fino a che, dopo un mese nell’unità di Terapia intensiva neonatale (UTIN), il reparto ospedaliero che garantisce cure di tipo intensivo e sub-intensivo rivolte a pazienti pediatrici in condizioni critiche, la bimba può essere dimessa e tutta la famiglia torna felicemente a casa a Londra.

C’è poi un seguito lieto, quasi magico: la mamma di Mirabelle – che è musicista – prendendo ispirazione dal suono dei telefoni delle infermiere e dei medici che per tante volte ha sentito durante la permanenza in UTIN, ha “arrangiato” le suonerie e composto una rapsodia italiana, che ha regalato a tutto il settore materno infantile dell’ospedale “Versilia” con gratitudine per quanto è stato fatto alla sua famiglia oltre un anno fa.

Mirabelle oggi sta bene, così come Samantha, Charles e Alfie. Sono tutti estremamente riconoscenti agli operatori sanitari versiliesi per la loro competenza e disponibilità.

Una bella storia, dal sapore natalizio, per ribadire che le cure e l’assistenza ricevute, insieme a grandi e piccole attenzioni, non vengono dimenticate e anzi, a distanza di tempo, possono dar luogo a gesti di riconoscenza anche assai originali, come quello della mamma-musicista inglese.

Il brano “Rapsodia Italiana” di Samantha Tigner-Orchudesch dedicato al personale dell’ospedale “Versilia” può essere ascoltato all’indirizzo  https://youtu.be/Aeb2AwifT6csul canale YouTube dell’Azienda USL Toscana nord ovest.

Su You Tube, all’indirizzo https://www.youtube.com/channel/UCQT_TARcx7exIOaALaGrZKQ,  sono inoltre presenti ulteriori brani composti da Samantha Tigner-Orchudesch.

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