“Un atto di gentilezza”: così Elena Venturelli, figlia di Franca Sraffa, donna di famiglia ebraica scomparsa nel 2022, ha raccontato questa mattina (31 gennaio) agli studenti delle medie “Barsanti” e delle superiori “Don Lazzeri-Stagi”, a palazzo comunale, di quando la famiglia Rossi “decise di dare speranza a una madre ebrea – sua nonna, ndr – e alle sue due bambine”, accogliendole e mettendole al sicuro dalla ferocia dei nazifascisti.
I fatti sono quelli che il professor Marco Piccolino, studioso di neuroscienze e per molti anni docente all’Università di Ferrara, ha ricostruito nel libro “Dalla Versilia alla Garfagnana. Storia di Ebrei e di giusti” (Edizioni Il Campano), scelto dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Pietrasanta per celebrare il Giorno della Memoria. “Gli uomini possono fare la differenza – così la presidente Paola Brizzolari, che ha accolto i ragazzi insieme al vicepresidente Antonio Tognini, al vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione Francesca Bresciani e ai consiglieri Niccolò Alberti e Lorenzo Giusti – con il loro desiderio di essere fratelli: i veri eroi sono coloro che hanno il coraggio di difendere la vita e sentirsi, ciascuno, popolo. I nostri giorni, purtroppo, sono ancora scanditi da conflitti, morte e distruzione: non siamo riusciti a fermarli e per questo ci appelliamo a voi, che siete il nostro futuro, perché sappiate far meglio di quanto siamo stati in grado di fare noi”.
Toccante la testimonianza di Elena, presente all’incontro insieme alla sorella Chiara, che ha raccontato di quando sua madre Franca, ad appena 9 anni, si trovò improvvisamente a non poter più frequentare la scuola con i suoi compagni e compagne e fu, poco tempo dopo, costretta a fuggire, lasciando i luoghi della sua prima infanzia. Scampò alla Shoah grazie agli abitanti di Farnocchia, Greppolungo e San Pellegrino in Alpe, con l’aiuto di Don Innocenzo Lazzeri e del dottor Mario Lucchesi che in seguito, insieme ai contadini della Garfagnana, Giuseppe Mansueto e Maria Rossi, furono riconosciuti “Giusti tra le Nazioni”. Davanti ai ragazzi, al fianco di Chiara ed Elena Venturelli come a suggellare una vicinanza che è rimasta tale, nonostante il corso dei decenni e delle generazioni, c’erano proprio i familiari di queste quattro persone: Miriam Pardini, nipote di coloro che offrirono rifugio a Greppolungo; Maria Grazia Lucchesi, figlia del medico e Giulia Lazzeri, nipote del sacerdote.
“Questi sono luoghi di storia – ha ricordato il professor Piccolino ai ragazzi – che ho rivissuto camminando tantissimo e grazie al contributo di archivisti e funzionari dell’ufficio Anagrafe; un viaggio che mi ha assorbito per 4 anni, tanto è passato dal momento in cui ho iniziato a lavorare a questa storia, era il 2012, alla pubblicazione effettiva del libro: mi auguro che dopo averla ascoltata, questa mattina, anche per voi questi non siano più solo borghi ma tappe di un passato da ritrovare e non dimenticare mai”.
La mattinata di mercoledì, inserita nel calendario provinciale delle iniziative per il Giorno della Memoria, è stata divisa in due momenti per accogliere in sala del consiglio tutti gli oltre 120 ragazzi intervenuti con i loro docenti.