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venerdì, Maggio 3, 2024

Memoria, “l’atto di gentilezza” che salvò dalla Shoah una madre ebrea e le sue due figlie. Libro e testimonianze

“Un atto di gentilezza”: così Elena Venturelli, figlia di Franca Sraffa, donna di famiglia ebraica scomparsa nel 2022, ha raccontato questa mattina (31 gennaio) agli studenti delle medie “Barsanti” e delle superiori “Don Lazzeri-Stagi”, a palazzo comunale, di quando la famiglia Rossi “decise di dare speranza a una madre ebrea – sua nonna, ndr – e alle sue due bambine”, accogliendole e mettendole al sicuro dalla ferocia dei nazifascisti.

I fatti sono quelli che il professor Marco Piccolino, studioso di neuroscienze e per molti anni docente all’Università di Ferrara, ha ricostruito nel libro “Dalla Versilia alla Garfagnana. Storia di Ebrei e di giusti” (Edizioni Il Campano), scelto dalla Presidenza del Consiglio Comunale di Pietrasanta per celebrare il Giorno della Memoria. “Gli uomini possono fare la differenza – così la presidente Paola Brizzolari, che ha accolto i ragazzi insieme al vicepresidente Antonio Tognini, al vicesindaco e assessore alla pubblica istruzione Francesca Bresciani e ai consiglieri Niccolò Alberti e Lorenzo Giusti – con il loro desiderio di essere fratelli: i veri eroi sono coloro che hanno il coraggio di difendere la vita e sentirsi, ciascuno, popolo. I nostri giorni, purtroppo, sono ancora scanditi da conflitti, morte e distruzione: non siamo riusciti a fermarli e per questo ci appelliamo a voi, che siete il nostro futuro, perché sappiate far meglio di quanto siamo stati in grado di fare noi”.

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Toccante la testimonianza di Elena, presente all’incontro insieme alla sorella Chiara, che ha raccontato di quando sua madre Franca, ad appena 9 anni, si trovò improvvisamente a non poter più frequentare la scuola con i suoi compagni e compagne e fu, poco tempo dopo, costretta a fuggire, lasciando i luoghi della sua prima infanzia. Scampò alla Shoah grazie agli abitanti di Farnocchia, Greppolungo e San Pellegrino in Alpe, con l’aiuto di Don Innocenzo Lazzeri e del dottor Mario Lucchesi che in seguito, insieme ai contadini della Garfagnana, Giuseppe Mansueto e Maria Rossi, furono riconosciuti “Giusti tra le Nazioni”. Davanti ai ragazzi, al fianco di Chiara ed Elena Venturelli come a suggellare una vicinanza che è rimasta tale, nonostante il corso dei decenni e delle generazioni, c’erano proprio i familiari di queste quattro persone: Miriam Pardini, nipote di coloro che offrirono rifugio a Greppolungo; Maria Grazia Lucchesi, figlia del medico e Giulia Lazzeri, nipote del sacerdote.

“Questi sono luoghi di storia – ha ricordato il professor Piccolino ai ragazzi – che ho rivissuto camminando tantissimo e grazie al contributo di archivisti e funzionari dell’ufficio Anagrafe; un viaggio che mi ha assorbito per 4 anni, tanto è passato dal momento in cui ho iniziato a lavorare a questa storia, era il 2012, alla pubblicazione effettiva del libro: mi auguro che dopo averla ascoltata, questa mattina, anche per voi questi non siano più solo borghi ma tappe di un passato da ritrovare e non dimenticare mai”.

La mattinata di mercoledì, inserita nel calendario provinciale delle iniziative per il Giorno della Memoria, è stata divisa in due momenti per accogliere in sala del consiglio tutti gli oltre 120 ragazzi intervenuti con i loro docenti.

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